5. richieste inaspettate

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Le cose fra me e Brooke non vanno come invece avevo sperato. Ogni volta che provo a parlarle, inventa qualche scusa e scappa via.

Viviamo insieme, ma è come se fossimo due estranee.

Seguiamo gli stessi corsi e come al solito siamo sedute vicine, ma quello è il momento meno adatto per parlare di quello che è successo.

Alla fine, persino Archie non è riuscito a parlare con lei.

Ci ha provato, almeno quanto l'ho fatto io, ma è così sfuggente che qualsiasi tentativo è risultato vano.

"Chissà cosa si inventerà oggi."

Mi dispiace molto per lui, ma capisco perfettamente il suo stato d'animo.

La lezione è appena iniziata e Brooke è l'ultima a prendere posto.

Le abbiamo lasciato spazio fra me ed Archie, ma dopo averci salutato rapidamente, abbassa il capo sul suo quaderno e inizia a scrivere a manetta.

Guardo Archie, ma i suoi occhi sono persi nel vuoto.

Non so come tutto questo possa essere successo nel giro di qualche giorno, ma oggi sono più intenzionata del solito e non le permetterò di prendermi in giro con una delle sue stupide e banali scuse.

"Dopo parleremo", dico e quando noto che sta per dire qualcosa, la blocco. "Lo faremo, quindi non provare a scappare."

La vedo sospirare e annuire appena.

Mi acciglio: non pensavo che sarebbe stato così facile, non dopo mille tentativi falliti, ma oggi Brooke sembra particolarmente stanca.

Non vedo Ian da qualche giorno, ma potrebbe essere un caso. Abbiamo orari diversi e i nostri dormitori sono in zone altrettanto diverse.

Avrei potuto chiedere ad Archie, ma non avrei saputo come giustificargli la mia curiosità. E poi, a dirla tutta, sto ancora cercando di capire se essergli amica potrebbe rappresentare una valanga di problemi per me.

I pensieri mi fanno incupire e, senza che me ne renda conto, i miei occhi si riempiono di lacrime.

Questo non ha alcun senso. Io sono fin troppo brava a fingere che vada tutto bene e non piango mai in presenza d'altri.

Non so perché tutta questa tristezza si sia abbattuta su di me proprio in questo momento, ma non riesco a controllarla.

Mi allontano dall'aula, in silenzio e per fortuna nessuno, tranne Brooke, sembra essersene accorto.

Cammino per i corridoi e dopo qualche istante mi arriva un suo messaggio.

Non riesco neppure a risponderle, tanto è appannata la mia vista.

E quando raggiungo i bagni, scoppio a piangere.

Così, dal nulla.

So che questa cosa capita a parecchie persone.

Piangere senza un apparente motivo e nei momenti meno opportuni.

In realtà un motivo c'è sempre, anche più di uno e, nella maggior parte dei casi, è la somma di tutte quelle volte che siamo stati forti. Che non ci siamo lasciati andare.

E poi succede questo.

Piangi a dirotto, ti disperi fino a farti mancare l'aria, fino a provare dolore alle orecchie e alla gola per l'intensità e per il dolore che ti squarcia dall'interno.

Ci sono cose che restano e che poi escono per farti stare meglio, eppure io non mi sono mai sentita meglio dopo.

Quel peso è sempre qui. Le bugie, il dolore e le conseguenze sono sempre qui.

The last chanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora