Sono destabilizzata dalle emozioni che sto provando in questo preciso istante.
Resto aggrappata a lui e non sono in grado di lasciarlo e andare via. Come se esistesse una forza che mi tiene legata a lui indissolubilmente.
Ho paura, non posso negarlo, ma il cuore mi batte così forte da capire che, infondo, io avevo bisogno di quest'abbraccio.
Vederlo fuori quella porta, potrebbe avere diverse conseguenze.
Mi conosco e so che il terrore di fargli pena non mi abbondonerà facilmente. Non sono pronta per parlargli del motivo per il quale sono qui, ma non voglio neanche inventare una storia qualsiasi dal momento che Ian si è sempre mostrato molto paziente con me.
Certo, mi ha seguita, ma questa cosa non mi infastidisce come dovrebbe. Per ora.
"Meglio?"
Sento il suo respiro sul mio collo e una scia di brividi copre la mia schiena. Fortuna che non può vederlo, mentre, le mie guance rosse non sfuggono alla sua attenzione.
"Sì, io... sono solo un po' confusa."
Mi allontano dalla sua presa pur di ritrovare la lucidità persa. Ian non immagina quanto, anche solo il suo timbro di voce, mi distragga.
"Lo sono anch'io."
Noto un velo di preoccupazione ombrare il suo viso, come se, soltanto adesso, si stesse rendendo conto di quello che è accaduto.
Voler conoscere il presente di una persona è una cosa importante, e in me nasce la paura che quella sia soltanto una frase detta in un momento particolare.
E se avesse già cambiato idea?
Se avessi frainteso la dolcezza del suo gesto?
"Ora devo andare" dico, presa dall'irrefrenabile bisogno di scappare e di sottrarmi al suo sguardo, ma quando faccio per avvicinarmi alla mia auto, lui aggiunge qualcosa.
"Verrai alla festa di fine autunno?"
"Quale festa?" domando, facendo l'errore di guardarlo ancora. Mi chiedo come faccia ad essere sempre così affascinante.
Un sorriso sghembo aleggia sul suo viso, e lo vedo avvicinarsi a passo deciso come se non fosse accaduto nulla, pochi attimi prima. Io mi sto vergognando da morire, soprattutto perché ho la sensazione di essere apparsa strana ai suoi occhi.
"Scommetto che lo scorso anno non hai partecipato alle feste del college?"
"A pochissime" deglutisco, quando finisco con le spalle contro la mia auto.
Se fossi diversa, mi sentirei lusingata per il modo in cui mi sta guardando. Beh, a dire la verità, la sua vicinanza mi piace, ma continuo ad avere paura, come se, da un momento all'altro, lui potesse scoppiare a ridere e dirmi che non è qui per me, che non gliene frega nulla di me.
Questa cosa mi fa rabbia. Il passato non dovrebbe impedirmi di credere ancora nell'interesse che qualcuno potrebbe avere nei miei confronti.
Ian è gentile con me, e non dovrei badare al suo passato o alle voci di corridoio.
"Questa è l'occasione giusta per rimediare. Domani sera, nell'auditorium, daranno una festa" dice, mordicchiandosi le labbra. "Verrà anche mia sorella" aggiunge, prima di fare un passo indietro. Sento subito la sua mancanza e mi domando se questo sia un tentativo di invitarmi seppure in maniera poco chiara.
"Non lo sapevo. Ci penserò" replico e lui annuisce prima di raggiungere la sua auto.
Non è molto distante dalla mia, ma non mi sono accorta di nulla.
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The last chance
Storie d'amoreCosa sono le ultime opportunità? Qualcuno pensa che siano delle occasioni da cogliere al volo, esperienze da cui poter imparare qualcosa. Ci sono volte in cui, le ultime opportunità, rappresentano soltanto un presagio della fine. Una dolce melodia c...