Capitolo 47

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Restò sulla porta immobile, senza dire una parola, fissandoci senza dare segni di vita.
Il mio cuore iniziò a sfrecciare fra le vie dell'insicurezza.
Forse solo ora aveva capito in quale situazione si trovava?
Forse solo ora aveva realizzato che essere padre gli avrebbe cambiato la vita?
Rallentato la carriera?
Impedito di divertirsi?
Furono tutte queste mie paranoie mentali a non farmi notare che Justin era improvvisamente affianco a me.
Stette in silenzio, come me.
L'unico suono disperso nell'aria, erano i versi del bambino.
Continuò a fissarlo, poi allungò un mano e la avvicinò al bambino.
Lo guardai. Sembrava un leone, quando sonda il territorio prima di farlo attraversare dai suoi cuccioli. Un'animale in esplorazione.
Mi accorsi che la sua mano tremava, così gliela afferrai, e la avvicinai alla mano del piccolo.
Poi, una goccia mi bagnò la mano. Una lacrima. L'emozione di Justin gli stava uscendo dagli occhi, bagnandogli il viso.
"Justin.." Riuscii a dire, prima che le sue labbra si tuffassero nelle mie.
Sentii, ancora una volta, i brividi sulla pelle.
Ogni volta che le sue labbra incontravano le mie, era come se fosse la prima volta. Il primo brivido.
Avrei voluto continuare a baciarlo per sempre.. tuttavia si distaccò.
"Scusa Eva.. Ti ho lasciata sola." Disse riferendosi alla sala parto.
"Tu non mi hai lasciata sola. Tu c'eri. Eri dentro di me." Risposi, prima di sentirlo respirare pesantemente per poi baciarmi di nuovo.
Allargai le braccia, avvicinando il bambino a lui.
Spalancò gli occhi e balbettò qualcosa che non capii.
"Non si rompe Justin.." Gli dissi con ironia.
Si mise una mano sulla bocca, dopo di che prese il bambino.
Il piccolo, era sdraiato sul suo braccio destro, e giocava con lui.
"Mi ha sorriso.." Urlò Justin ridendo.
Sorrisi anch'io.
Avevo davanti, praticamente tutta la mia vita. Mio figlio e Justin.
"..è biondo ne ha preso da me.." Disse in maniera eccitata.
"Ma gli occhi sono neri? Ne come i tuoi ne come i miei." Vedevo la gioia fuoriuscirgli da tutti i pori.
"Si svilupperà successivamente ,il colore dell'iride." Dissi sorridendo.
"Tu come stai?" Mi chiese guardandomi.
"Mai stata meglio.." Risposi guardandoli.
Erano meravigliosi.
"Allora come lo chiamiamo?" Disse un'infermiera entrando dalla porta.
Fin'ora non avevo minimamente pensato ad un nome.
Justin mi guardò.
"A te l'onore." Disse sorridendo.
"Johan?" Dissi io incerta.
La dottoressa non mi sentì, prese un braccialetto, e ci guardò interrogativa.
"Johan." Disse Justin sorridendo.
"Johan?" Ripetè l'infermiera.
"Bieber." Dissi io questa volta.
Legò il braccialetto al bambino ed uscì.
Ora eravamo noi. Noi contro tutti. Noi contro nessuno. Noi per sempre.
Ad un tratto, Eva entrò nella stanza.
Seguita da mia madre.
Spalancai gli occhi, e vidi Justin spostarsi dall'altra parte del mio lettino, tenendo il bambino fra le braccia.
"Tesoro." Urlò Sam, venendomi incontro.
Mi abbracciò, dopo di che si precipitò dal bambino.
Mia madre restò sulla porta, a fissarci. Me Justin e Johan.
Era ancora quella donna trascurata, e indaffarata che mi aveva sempre protetta da quell'uomo.
Quando il suo sguardo incrociò il mio, le sorrisi, facendole cenno di entrare.
Si avvicinò lentamente a noi, asciugandosi continuamente gli occhi, poi senza dire una sola parola, mi abbracciò.
In modo che nessuno oltre me potesse sentire, si scusò, mentre le sue braccia avvolsero il mio corpo.
Sorrisi.
"Mamma lui è Justin, e lui è Johan." Dissi indicando prima Justin e poi il bambino.
Anche lei si lasciò travolgere dalla gioia del momento, e iniziò a dedicarsi al bambino.. Dopo aver abbracciato anche Justin, che mi sorrise.
Proprio come se fosse stato programmato, in quel momento entrò Pattie.
Si fiondò su di me e Justin, ci abbracciò ci baciò e pianse tanto.
Il suo pancione era in evidenza, ora, ed era bellissima. Accanto a lei Jazmine sorrideva.
Mi preoccupai, pensando che potessero crearsi tensioni.. Invece mi sbagliai.
Mia madre e Pattie fecero un'accoppiata stupenda. Iniziarono a ridere a scherzare, e continuarono a piangere entrambe guardando il bambino.
Dei passi veloci e coincisi invasero la mia stanza: Simone, Chaz, ed altri ragazzi di cui non sapevo il nome, ma che Justin conosceva.
Quel 28 maggio, fu un giorno d'amore e gioia, che traboccava da tutti i cuori.
Il giorno dopo, 29 maggio, partorì anche Pattie. Un bellissimo maschietto. Jessie.

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Sono passati cinque anni stupendi da allora.
Mia madre,si è ritrovata con Simone, ora convivono felicemente nella casa in cui ho trascorso la mia infanzia.
Sam e Pauly, si sono sposati tre anni fa, ed hanno avuto due stupendi gemelli. Carter e Demetra.
Ora vivono a pochi passi da casa mia.
Pattie, appena nato Jessie si è trasferita nel luogo in cui è cresciuto Justin, per far crescere il suo bimbo la. Ci telefona tutte le sere.
Chaz, ed altri amici di Justin, vengono spesso a trovarci con le loro ragazze, e passiamo stupende serate fra amici.
...
Poi.. Ci siamo noi.
Johan ora ha 5 anni, e l'anno prossimo inizierà le scuole elementari. Lui è l'amore della mia vita.
Come Justin, è biondo, ed ha i suoi stessi occhi. Per il resto i suoi lineamenti sembrano essere stati clonati dai miei. Il suo carattere è un misto fra il mio e quello di Justin..
"Voglio fare il cantante come papà." Ripete sempre mostrando quei suoi occhi stupendi.
Le sue fan lo adorano. Proprio come adorano il loro idolo.
Justin continua ad essere un'icona mondiale della musica. Ogni singolo soggetto di questo globo, sembra impazzire per lui, proprio come lui impazzisce per me.
Il nostro amore, continua ad essere un privilegio.
Proprio così.. Aver trovato la persona che ti restituisce ogni singolo attimo di vita che trascorri.. è un privilegio.
Mentre mi perdo in questi ricordi, le sue braccia mi avvolgono da dietro.
"Mancano solo due giorni.." Mi sussurra baciandomi dolcemente il collo.
Ogni suo bacio, mi sembra quel dolce primo bacio, scambiatoci nella terrazza di casa sua, quando non avrei mai pensato di ritrovarmi in un futuro con lui.
"Solo due giorni." Ripeto estasiata.
Già, perché tra due giorni, sarebbero accorsi i giornalisti, gli attori, i cantanti e i fotografi di tutto il mondo..
Un matrimonio è il sogno di una donna giusto?
Ecco che il mio sogno si stava realizzando.
Avrei detto si all'altare, per poi farmi baciare da lui per sancire il nostro amore.
Sarebbe stato un giorno stupendo.
Johan, avrebbe portato le fedi..
Ed il mio abito.. bhe avrebbe subito delle modifiche.
Ero incinta di Joshua. Il nostro secondo figlio.

Fine

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 26, 2015 ⏰

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