Mia sorella iniziò a scuotermi e mi chiese:
"Chi Eva?.. A chi ami?"
La guardai, mi asciugai le lacrime e sorrisi..
"Nessuno Sam. Scusa non è nulla di importante. Tieni ti lascio le chiavi della macchina, io torno a casa.." Sorrisi per fargli capire che stavo bene. O forse per illudere me stessa di stare bene.
"Vengo con te Eva.." Non gli lasciai finire la frase che aggiunsi:
"No. Tu e Justin tornate giù a ballare. Casa nostra è qua vicino."
Mi voltai e attraversai la piattaforma, rallentando di fronte a Justin che tenendo la testa bassa, non alzò nemmeno lo sgaurdo verso di me.
Mi feci largo in mezzo a quel groviglio di persone, e dopo qualche minuto, ero già fuori a percorrere la strada di casa.
I piedi mi facevano male a tal punto da non riuscire a sentirmeli, in contemporanea con la testa, che mi stava scoppiando.
Ma ciò che più mi faceva male, era il cuore.
Non so per quale ragione.
Mentre camminavo sul marciapiede, un'auto mi affiancò e abbassò il finestrino.
"Sali Eva.." mi voltai di scatto e trovai Justin alla giuda dell'auto.
Che ci faceva qui, se fino a qualche minuto fa era con Sam..?
Stavo per ribattere, quando incontrai il suo sguardo che mi fece capire che non era la cosa migliore.
Io e il mio senso di vergogna salimmo nel lato passeggero.
Alzò il suo finestrino, ingranò la marcia, e partimmo.
Non sapevo qual'era la destinazione, ma nonostante questo non dissi nulla. Mi fidavo.
E nemmeno lui disse nulla. Fu un tragitto silenzioso.
Avevo paura che potesse dire qualcosa che mi avrebbe fatta star male. Avevo paura delle sue parole, e dei suoi sentimenti, a tal punto da volermi quasi tappare le orecchie.
Ad un certo punto, di fronte a casa mia, fermò l'auto.
Restammo qualche minuto così immobili, poi si voltò verso di me e mi disse:
"Sono io vero?"
Era lui? Era lui il ragazzo che avevo descritto prima? Era lui il ragazzo che amavo?
Si, era lui.
"No." Non potevo rovinare tutto.. Se avessi detto la verità, lui sicuramente avrebbe lasciato mia sorella e fatto un'enorme catastrofe. Sarò masochista forse, ma in quel momento, proteggere mia sorella mi sembrò la cosa più giusta.
La visiera gli copriva gli occhi, così non riuscii a capire la sua espressione, fin qunado non mi rispose.
"Quindi c'è un altro ragazzo?" No Justin, non c'è nessuno.. anche se l'ho capito solo ora, l'unico che i miei occhi vedono, sei tu.
"Si."
"Lo ami, giusto?.." Teneva la testa completamente bassa. Ci impiegai a rispondere, e lui mi ripetè urlando la sua domanda.
"Lo ami giusto?".. Amo solo te, avrei voluto rispondere.
"Credo di si." Risposi.
"Devi dirmelo in faccia Eva, devi guardarmi negli occhi e dirmi che c'è un altro, che io non ti piaccio, ma soprattutto che non mi ami."
Mi voltai e guardai fuori dal finestrino.. poi lui mi afferrò il braccio.
"Dimmelo Eva, dimmelo e mi metterò l'anima e il cuore in pace."
Cazzo guardami Justin, alza lo sgaurdo da sotto quello stupido cappello, e capisci che non è vero niente, che sto dicendo un sacco di balle che non convincono nemmeno me stessa. Capisci che ti amo.
Continuava a strattonarmi, in modo da farmi girare verso di lui.
"Si Justin. Va bene? C'è un altro e tu non mi piaci." Sentii il mio cuore andare in frantumi assieme alle mie stesse parole. Stavo rinunciando a quanto più tenevo al mondo in questo momento.
Senza attendere la sua risposta, aprii lo sportello e scesi.
Ero di fronte al portone di casa mia quando sentii la portiera della sua macchina aprirsi e dei passi avvicinarsi a me.
"Non hai detto l'unica cosa che avrebbe potuto convincermi."
Lo guardai con aria interrogativa e poi aggiunse:
"Che non mi ami."
Con il mio cuore, ormai ridotto a piccoli pezzi, in mano.. aggiunsi:
"Non ti amo." Poi mi voltai, ed entrai in casa.
Appena entrata, senza accertarmi che mia madre dormisse, mi accasciai alla porta, e iniziai a piangere.
Perché l'amore mi far star peggio di come sto quando mio padre mi picchia?
Forse perché l'amore fa più male delle botte.
Forse perché l'amore non è un dolore fisico.
Forse perché l'amore non può essere condiviso.
Forse perché l'amore è personale.
Forse perché per me l'amore, ha appena abbandonato il vialetto di casa mia.
... Restai qualche istante seduta li, poi mi alzai, e mi infilai sotto la doccia.
Sentivo come un buco, allargarsi fra i miei polmoni. Pensavo a Justin, e il buco si espandeva di volta in volta.
Uscii dalla doccia e mi sdraiai sul letto. Erano le 4:00 di mattina, così dopo qualche istante, ancora umida e avvolta nel mio accappatoio, crollai in un sonno profondo.
L'indomani, come era suo solio fare, mia sorella mi svegliò.
Mi alzai e la guardai strofinandomi gli occhi. Sentivo un fortissimo dolore alla testa... credo sia la conseguenza della sbornia, oppure il fatto che ho dormito con i capelli bagnati.
"Come stai Eva?"
"Bene grazie." Mentii.
"Ehi hai gli occhi rossi e gonfi, che cos'è successo?"
"Nulla.. Stà tranquilla. Mi prepari la colazione Sam?" Lei annuì e poi scese al piano di sotto.
Mi alzai, ancora in accappatoio e la raggiunsi al piano di sotto.
Mentre insieme consumavamo la colazione gli chiesi:
"Che hai fatto poi ieri sera? Non ti ho sentita rientrare."
"Justin se n'è andato qualche minuto dopo di te, diceva di non stare bene.. così ho conosciuto altri ragazzi e ho passato la notte a ballare con loro."
Ingoiai rumorosamente i cerelai che stavo masticando.
Io rinuncio a Justin per lei.. e lei, sta con altri ragazzi? Perfetto.
Sorrisi.
Poi lei aggiunse:
"Comunque tra un po' passa a prendermi, andiamo a fare un giro per negozi."
Annuii, senza rispondere.
Stavo ancora rigirando i cereali nel latte quando suonarono alla porta.
Improvvisamnte, andai nel panico.
Sam andò alla porta, e fece entrare Justin.
Non mi voltai nemmeno, capii che si baciarono grazie rumore che le labbra producono quando baciano.
"Noi andiamo.." disse poi mia sorella.
Mi voltai per salutare, e solo dopo averlo fatto mi ricordai di avere un'accappatoio che mi copriva fino all'alta coscia, e che il resto, era tutto in evidenza.
Non guardai Justin negli occhi, li salutai con un cenno della mano, e mi voltai nuovamente.
Sentii Sam spingere Justin e dirgli: "Andiamo dai.."
Restai ammutolita, con il latte ormai freddo di fronte a me, ed una cucina troppo vuota, proprio come il mio cuore.
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Perché tu sarai sempre il mio solo destino....
FanficNon esiste una persona giusta per noi. Esiste una persona che, se ti fermi un attimo a pensare, è in realtà la persona sbagliata. Perchè la persona giusta fa tutto giusto: arriva puntuale, dice le cose giuste, fa le cose giuste ma noi non abbiamo se...