Capitolo 13

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Eravamo seduti l'una affianco all'altro e mi bastava ascoltare con attenzione per sentire il rumore del suo respiro.
Stando accanto a lui cercai di reprimere la voglia di abbracciarlo o solamente di immaginare una cosa del genere.
Non mi amava. Mi aveva rifiutata due volte in pochi giorni.. che senso aveva allora? Perché il mio istinto mi ha portata a rifugiarmi da lui?
Interruppe i miei pensieri.
"Eva.. a questo punto devo dirtelo."
Mi voltai, e mi ritrovai riflessa nei suoi occhi a pochi centimetri dai miei.
"Cosa?"
Iniziò a mordersi le labbra nervosamente, poi iniziò il racconto.
"Quel'uomo, che ti segue, è venuto a cercarmi a casa. Mi ha detto che io non dovevo stare con te, che non ne avevo nessun diritto, che tu eri sua. Io ho la fama, la bellezza e tutte le ragazze, ma mi ha chiesto di lasciarti a lui. Per me era inammissibile.. Ti amavo, e non ti avrei lasciata mai nelle mani di un individuo del genere, per cui lo cacciai di casa. Prima di andarsene però mi disse che lui continuerà a tener d'occhio sia me che te, e che se io non ti lascio stare, ti stravolgerà la vita."
Da quando ha detto che mi amava,seppure si era espresso al passato, seguire il filo del discorso si è rivelato difficilissimo.
"Stravolgermi la vita? In che senso.."
"Lui dice di sapere la verità sulle tue origini, e sulla tua infanzia."
Lo guardai intensamente e solo dopo capii che c'era qualcosa di grosso sotto, che non riusciva a dirmi.
"Justin, mi hai già ferita due volte, rifiutandomi. Non farmi ancora del male. Dimmi la verità."
Gli dissi avvicinandomi a lui, più di quanto già non fossimo vicini.
"Eva mi ha detto di sapere che tuo padre, non è l'uomo che vive con te, ma bensì un altro uomo, e che se non mi sarei allontanato da te, te lo avrebbe detto, e ti avrebbe rovinato la vita." Disse poi tutto d'un fiato.
Spalancai gli occhi e nella mia mente dei flash continuarono a susseguirsi.
Vidi mio padre picchiarmi e picchiare mia madre, ma senza toccare Sam.
Vidi mio padre,scegliere un lavoro che lo avrebbe tenuto lontano dalla famiglia.
Vidi mia madre sentirsi in colpa senza nessun motivo apparente.
Vidi me stessa, a piangere in un angolo della casa, accusata di qualcosa di cui non avevo colpa.
Non piansi. Non feci una smorfia.
Continuai a guardare Justin negli occhi e gli dissi:
"Solo ora riesco a collegare migliaia di cose. Questa notizia, era come il tassello mancante di un puzzle.. il tassello principale. Justin per me non è una tristezza, sapere che mio padre in realtà non lo è. Lui non ha mai avuto una parola carina, una carezza o un sorriso nei miei confronti. Mi ha sempre trattata come se fossi la causa delle sue disgrazie. Capisci perché non ci soffro?.. Ammetto che scoprire a 17 anni che l'uomo che hai rispettato e temuto per tutto questo tempo, non è tuo padre è un colpo.. Ma non ci sto male. Ho sempre saputo di essere incompatibile con mio padre."
Parlai come se nulla fosse, come se tutti i problemi da superare fossero un semplice un gradino, e non una rampa.
Parlare con Justin mi faceva quest'effetto.
Lui mi abbracciò, e senza volerlo, affondai il mio volto nel suo petto.
Ora che le sue braccia accerchiavano il mio corpo, ne l'uomo che mi perseguitava, ne la violenza di mio padre, mi facevano paura. Mi sentii protetta.
Poi mi distaccai da lui, e presi parola.
"Tu credi che lui possa farmi del male?" Gli chiesi accovacciandomi su me stessa.
"Non so Eva.. non so fino a che punto quell'uomo possa arrivare.. So solo che finchè starai qui, non ti succederà nulla."
"Ma lui sa che sono qui da te Justin.. mi ha vista entrare.."
Non mi fece continuare.
"Non farà nulla. Ti fidi di me?"
Lo guardai negli occhi, certa che quel divano era l'unico posto in cui avrei voluto trascorrere questi secondi.
"Si." Gli risposi freddamente.
"Che ti va di fare guardiamo un film a letto?" Mi chiese lui sorridendo.
Annuii.
Prima che potessi alzarmi sola, mi afferrò una mano e iniziò a trascinarmi su per le scale.
La sua mano, da uomo, stringeva la mia e si adattava ad essa, come se fosse stata creata per stringere la mia mano.
Arrivammo nella sua stanza, e mi mollò la mano per dirigersi verso il televisore a schermo piatto, che copriva una parete.
Sotto di esso, ovviamente, spiccavano vari video-game e DVD.
Mi levai le scarpe, e mi sedetti a gambe incrociate sul suo letto.. dopo di che mi misi ad osservare lo spettacolo che si proponeva di fronte ai miei occhi.
Justin aveva la schiena abbassata per selezionare i DVD, e dai suoi pantaloni, potevo intravedere i suoi boxer rossi. Magari mi fossi limitata ad osservare quelli.. poco dopo il mio sguardo si spinse fino al fondoschiena.
Stavo diventando pervertita forse?.. Scommetto che in molte lo avrebbero fatto al posto mio.
Dall'innumerevoli specchi che c'erano in camera, vidi il mio volto arrossire.
Improvvisamente si alzò e avanzò verso di me con un porta DVD in mano, su cui c'era la sua faccia.
Aspettai che si fosse seduto accanto a me prima di dirgli:
"Ah-ah leggermente egocentrico il ragazzo."
Lui alzò lo sguardo, mi sorrise diabolicamente, e poi guardò il porta DVD.
Accadde tutto in una frazione di secondi. Mollò il porta DVD e mi ritrovai completamente sdraiata con il suo corpo sul mio.. e il suo viso a pochi centimetri.
"Mi provochi ragazzina? Non ti conviene."
Ridacchiai, e la sua mano iniziò a solleticarmi i fianchi. Così passai dal ridacchiare, al ridere con le lacrime. Ad un certo punto, le sue mani si fermarono, proprio nell'istante in cui le sue labbra erano ad un capello dalle mie.
Proprio allora, prima che nessuno dei due facesse una mossa falsa, dissi:
"Che ne dici di guardare il Titanic?"
Si mise a ridere, e si alzò.
"Il Titanic? No Eva, niente film mielosi. Che ne dici di Roky?"
"Roky? Justin,quel film ha l'età di mio nonno."
Sbuffò e si mise composto acccanto a me.
"Dai Justin, vediamoci il Titanic.." Dissi facendo gli occhi dolci.
Lui alzò gli occhi all'aria, si alzò e mise appunto, il Titanic.
Poi tornò a sedersi accanto a me, e man mano che il film andava avanti, assumevamo sempre una posizione più comoda, fino a ritrovarci sdraiati.
Durante la scena pù commovente del film, Justin mi prese la mano e me la strinse, ma non mi voltai a guardarlo perché, come una stupida stavo piangendo.
Ogni volta che guardavo questo film, finivo per ritrovarmi la faccia impreganta dal mio mascara a causa delle lacrime.
Gliela strinsi a mia volta, pregando che non mi stesse guardando.
Una volta finito il film, si alzò e si sedette per terra, subito dopo il letto.
Io mi asciugai velocemente le lacrime, e mi sistemai proprio sopra di lui, in modo da avere la sua testa davanti.
Presi e con il piede iniziai a toccargli la testa.
"Eva smettila.." disse lui inizialmente ridendo.
"Finiscilaaaaa." Urlò ad un certo punto.
Tuttavia continuai, fino a scompigliargli completamente i capelli.
Ad un certo punto si alzò di botta, si lanciò sul letto.
L'unica cosa che lo tenevano lontano dal mio corpo, erano le sue braccia, su cui faceva pendenza.
"Non ti avevo detto di smetterla signorinella?" Lo guardai negli occhi, che rano rossi e gonfi, proprio come i miei..
"Ohhh che carino. Anche tu ti sei commosso vero?"
"Cosa dici Eva." Disse assumendo un'aria altezzosa.
Alzai una mano e gli scompigliai ulteriormente i capelli.
Lui mollò completamente il suo corpo sul mio e iniziò a ruggire.
Lo guardai ridendo, dopo di che iniziò a mordermi delicatamente la pancia.
Provai a sottrarmi dalla sua stretta ma non voleva lasciarmi.
"Justin ti prego, mollami.." Dissi ridendo a crepa pelle.
Lui continuò a ruggire, e a comportarsi come un bambino.
"Sai di avere anche i capelli come un leone?" Aggiunsi poi, per stuzzicarlo ancora di più.
Lui prese e smise di ruggire, dopo di che si sdraiò accanto a me, e io con una mano, iniziai ad accarezzargli la testa, mettendogli i capelli in ordine.
Fino a qualche ora fa, ero fuori a vivere nel terrore di un uomo che non conoscevo.. ora invece sono qui a vivere la gioia di un uomo che amo.
Avremmo affrontato QUEL discorso? Il discorso di noi due?
Fin ad ora, nessuno dei due aveva aperto argomento..
Per paura forse?.. Avremmo dovuto comunque affrontarlo prima o poi.

Perché tu sarai sempre il mio solo destino....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora