Iniziai a camminare, sempre più veloce, sempre più veloce, fino a ritrovarmi a correre per le strade di quel posto che aveva seganto la mia vita.
I miei piedi si alternavano in maniera sempre più veloce, a tal punto da non riuscire più a sentire l'aria entrami nei polmoni.
Le mie scarpe comode mi permettevano di accellerare sempre di più, fino a non sentirmi più i piedi.
La brezza estiva, mi investiva il volto e faceva svolazzare i miei capelli (ormai completamente in disordine).
Corsi forse, per convincere me stessa che i rumorosi battiti che il mio cuore emetteva, erano frutto della corsa estenuante e non delle parole di Justin.
Allora, l'unica cosa da fare e smettere di aspettare, lasciar perdere e percorrere la mia strada senza guardarmi dietro?
Peccato che credo di non avere più una strada da percorrere.
Non avevo mai avuto grani delusioni d'amore, perché non ho mai creduto nel vero amore. Poi arriva questo tipo, che mi bacia sulla terrazza di casa sua, dopo essersi ammalappena presentato.. Con la sua ragazza, che guarda caso è mia sorella e altri cento invitati al piano di sotto.
E così, un incontro dopo l'alro, la notte a casa sua, le sue parole,il senso di protezione che mi trasmetteva, il suo modo di comunicarmi con un semplice sguardo.. avevano fatto si che io mi innamorassi di lui. Già, innamorarmi.
Inizialmente non riuscivo, e non potevo, ammettere a me stessa ciò che dentro me stava succedendo.. per via di mia sorella? Forse. O forse per la mia codardia.
Poi quando finalmente decido di porgere il mio cuore a Justin.. decide di ridarmelo, dopo due secondi in frantumi.
L'unica cosa che mi chiedo, è se in qualche modo lo sgaurdo di quello'uomo può centrare con la sua decisione.
Ero di fronte casa, a fissarmi i piedi, quando il mio cellulare interrompe i miei pensieri.
Un messaggio. Clara.
Clara era una mia amica di infazia, dire che siamo cresciute insieme è poco, perché io ho cresciuto lei e lei ha cresciuto me.
Dopo i 15 anni però ci siamo un po' allontanate,ma comunque molto raramente mi cerca.
"Eva, c'è un urgente bisogno di te. Ti scongiuro, mi raggiungi al parco?.. Un mio amico vuole che io le presenti una ragazza..carina. Eh bhe tu sei l'unica che conosco. Allora, ci stai?"
Non credo che bisogna restarci male se le persone ti cercano nel momento del bisogno.
Credo invece che bisogna sentirsi privileggiati perché vuol dire che si è come una candela che gli viene in mente quando è buio.
"No Clara. Non posso, sono a pezzi. Non mi sento bene. Digli che sarà per un'altra volta."
Dopo di che spensi il telefono.
Ero troppo a pezzi per andare al parco, a fare finti sorrisi e squallide battute a cui avrebbero riso per educazione.. anche perché l'unico sorriso che avevo voglia di vedere era quello di Justin.
Entrai in casa, e trovai mia sorella ad aspettarmi alzata.
Da quando mio padre non c'era, rientrare a casa era una gioia.
"Eva.. vorrei parlarti."
Mi sedetti accanto a lei.
"Dimmi Sam."
Si mise ad osservare il mio viso, che sicuramente era paonazzo e stravolto.
"Che ti è successo? Sembri stravolta."
"Niente lascia stare.. dimmi." Si rannicchiò su se stessa e incominciò:
"Sono un idiota. Stavo con Justin per fama e bellezza, ed ero talmente accecata dal mio ego, da non accorgermi che stavi rinunciando a lui, per me, che neanche lo volevo. Solo ora ho capito che lo ami. E che ti ama..
Ho parlato al telefono con lui qualche istante fa. Abbiamo deciso che stare insieme sarebbe come prenderci in giro, ancora. Quindi ci siamo lasciati. Poi lui mi ha chiesto di te.. Mi ha chiesto se eri tornata a casa e come stavi. Gli ho detto la verità."
Annuii. Poi lei continuò.
"Lui mi chiede come stai, e tu torni a casa in questo stato. Eva che cosa è successo?.."
"Justin non mi ama Sam. Stavamo parlando, appunto di questo,quando un uomo, si avvicina a lui e lo guarda fisso negli occhi. Justin cambia completamente atteggiamento nei miei confronti, a tal punto da scacciarmi."
"Un uomo?.."
"Già.."
"Di solito nei film, quando succedono queste cose, c'è sempre sotto un ricatto."
"Sam peccato che questo non sia un film. Comunque adesso vado a dormire, sono stanchissima. A domani."
Mi alzai, lasciandola sola, e salii in camera mia.
Mi lavai e vestii velocemente e poi mi tuffai nel mio letto.
Prima di addormentarmi pensai che non tutto dura per sempre. Ma ci sono delle cose nella vita per cui combatteresti volentieri per farle rimanere più a lungo.
Sam era una di quelle.. le parole che mi aveva detto prima, mi avevano fatto capire, che ha imparato dal suo errore, e stava cercando di rimediare.
Nonostante quella sera, Justin, mi aveva ridotto il cuore in frantumi, decisi che sarei andata a fondo.
Bisogna seguire il proprio cuore ma portare il proprio cervello con se.
Pensai a lui, e mi misi a sorridere come una fottuta idiota.
L'indomani, scesi al piano di sotto, dove trovai mia madre che preparava la colazione prima di andare a lavoro.
Aspettammo Sam e poi mangiammo tutti insieme, sorridendo, come non capitava più da tempo.
Poi mamma scappò a lavoro e io Sam restammo in compagnia del nostro silenzio tombale. Fin quando non prese a parlare.
"Allora Sharlook, sei pronta?"
"Per cosa Watson?" Le risposi ironicamente.
"Per indagare sull'uomo di ieri sera."
"Sam, il mio dito medio ti saluta." Scoppiammo a ridere entrambe.
"Dico seriamente. Dopo quello che mi hai raccontato, l'unica cosa da fare è scoprire cosa vuole.. magari se vuoi, poi, passiamo da Justin."
"Ehi Sam, non ho la minima intenzione di fare la stolker."
Annuì.
Finimo di fare colazione insieme, e poi ci lanciammo alla disperata ricerca di un uomo, che avevo visto solo una volta. Di notte. Per dieci secondi.
Non sarebbe stato facile.
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Perché tu sarai sempre il mio solo destino....
Hayran KurguNon esiste una persona giusta per noi. Esiste una persona che, se ti fermi un attimo a pensare, è in realtà la persona sbagliata. Perchè la persona giusta fa tutto giusto: arriva puntuale, dice le cose giuste, fa le cose giuste ma noi non abbiamo se...