Capitolo 6

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LUCIO PDV


Si erano fatte le 7 di sera, e così Salutammo Sia e Renè e ci mettemmo in auto facendo aprire la strada per gli inferi e avviandoci a casa. tutto era così diverso li. Il sole spariva alle 5, le demoni pensavano solo al sesso, al potere, a fare a gara a chi fosse più sexy ecc. Devo ammetter che avrei preferito restare a casa di Aiciel per la notte, ma la mamma non sarebbe stata d'accordo. Posammo le auto in garage ed entrammo negli inferi stanchi morti e con gli occhi quasi chiusi da sonno. 

Aiciel: Ben tornati.

 Io/Mark: Ciao Aiciel. 

 Aiciel: I vistri genitori sono nella sala da pranzo e vi stanno aspettando per iniziare la cena. 

 Mark andò in camera senza dire una parola e facendo capire ad Aiciel che non avrebbe mangiato, mentre io restai a fissare Aiciel con la testa tra le nuvole.

 Aiciel: Cosa? 

 Io: Che palle. 

 Aiciel sorrise divertito e poi mi lasciò passare. Non feci caso a tutte le demoni che mi si paravano davanti per attaccare bottone, mi limitavo a spostarle con la mano e a passare oltre pensando che se adesso mi stavano così addosso, non volevo immaginare una volta diventato Re. Entrai in sala e mi sedetti a tavola. Notai che le sedie erano disposte in modo alquanto strano. 

 Geremia: Buona sera Figliolo. 

 Io: Ciao papaà, ciao mamma, ciao zio stefan.

 Kira: Com'è andata oggi a scuola? 

 Io: bene. 

 Stefan: Mark dov'è? 

 Io: In camera sua, non ha fame. 

 Stefan: Come mai? 

 Io: Non lo so.

 Kira: Non siete stati insieme oggi? 

 Io: Non tutta la giornata. 

 Geremia: Dove sei stato? 

 Io: In giro. 

 Geremia: Dove?

 Io: Ma che cavolo è un interrogatorio? Mi avete fatto la testa come un pallone da Basket in meno di 2 minuti, ma che vi prende? 

 I tre mi guardarono stupiti. Non sopportavo il fatto che mi si facessero tante domande, soprattutto quando ero stanco, e nervoso. Iniziai a mangiare la carne che c'era nel piatto senza guardarli in faccia. 

 Geremia: Alza gli occhi Lucio

 Gli occhi di mio padre si erano fatti verde scuro e quando guardai mia madre mi resi conto che si era offesa per la risposta che gli avevo dato. Odiavo vedere mia madre così, e non avrei mai potuto evitare perchè mi bastava guardare mio padre negli occhi per capire come si sentiva. 

 Io: Mi dispiace mamma. 

 Kira: Tranquillo Lucio, sei stanco e non avremmo dovuto attaccarti così, anche perchè tuo fratello non c'è quindi non possiamo dividere le domande. 

 Mi sorrise. Adoravo mia madre quando sorrideva, le si formavano delle curve con due piccolissimi buchetti agli angoli delle labbra e e gli occhi le si illuminavano. Guardai mio padre, e a giudicare dal verde smeraldo dei suoi occhi capii che mi madre stava bene adesso.

 Io: Mamma, Papà, non ho tanta fame, vado a riposare, caso mai ci vediamo dopo. A dopo zio Stefan.

 I due annuirono e Stefan mi sorrise. Non sapevo come facesse mia madre a dividersi tra due persone, e onestamente non capivo nemmeno cosa la legasse a loro in quel modo, da scegliere addirittura entrambi per non perdere nessuno, sapevo che lo aveva fatto anche per me e Mark, per vederci crescere insieme e per restare una famiglia, ma c'era qualche cosa di più forte alla base, qualche cosa che nessuno avrebbe mai potuto cambiare, qualche cosa di incomprensibile per noi Demoni, eppure mio padre e lo zio stefan erano Demoni. Entrai in stanza e mi gettai sul letto componendo il numero di Mark.

La Prescelta- L'impero dei due ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora