Capitolo 12

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MARK PDV

Renè e Sia entrarono entrate nella stanza da letto con la mamma. Io e Lucio ci guardammo, e notai che i suoi occhi erano diventati verde smeraldo.

Mark: non li sopporto i tuoi occhi!!

Lucio: perchè?

Mark: Cambiano sempre colore.

Lucio: e quindi?

Ma non ebbi i tempo di rispondere. Un tonfo ci fece voltare verso la sala padronale. Sapevamo che non ci era permesso entrare nella stanza del nonno ma la curiosità era troppa. Non potevo credere ai miei occhi. La stanza del nonno era completamente distrutta ed Aiciel, papà e Geremia stavano legando il nonno con delle catene sottili e argentate.

Lucifero: Liberatemi dannati demoni!!

Aiciel: Mi dispiace signore ma non possiamo.

Lucifero: Tu sarai il primo a morire quando mi libererò.

Aiciel sparrò gli occhi. Forse era la prima volta anche per loro.

Geremia: Adesso basta padre!!

Il nonno cadde con le ginocchia al suolo e poggiò la testa sulla mouquette nera.

Lucifero: Fate entrare i ragazzi.

LUCIO PDV

Lucifero: Fate entare i ragazzi.

"Cazzo". Tiro Mark per un braccio, ma Aiciel ha già aperto la porta. I suoi occhi neri ci fissano con preoccupazioe.

Aiciel: Entrate.

Non volevamo. Restammo fermi sotto il ciglio della porta per quasi 3 minuti. Aiciel ci prese per un braccio a entrambi ci tirò quella che prima era la stanza di Lucifero. Il nonno era ancora inginocchiato al suolo mntre io e Mark cercavamo qualsiasi scusa o modo per uscir d quella stanza.

Luciferi: venite qui

Mark: sicuro...?

Lucifero: venite qui.

Sapevo che Mark mi avrebbe ucciso, ma lo spinsi lo stesso verso il nonno per essere sicuro che non avrebbe fatto nulla.

Mark: Ma che ca...?

Io: scusa!!

Lucifero: avete paura di me?

I suoi occhi entrarono nei miei fulminandomi all istante. Il colore era di un azzurro così chiaro che sembrava quasi un bianco pallino.

Io: un po...

Mark: perchè...a cosa servono le catene!?

Lucifero: servono a mantenermi calmo.

Io: ma puoi spezzarle in qualsiasi momento..perchè non lo fai!?

Lucifero: Perchè non posso. Non sono semplici catene d argento. Queste sono le catene create dalle piaume e dalle ossa delle mie ali da angelo.

Restai senza parole. Da bambino avevo letto storie che raccontavano dell immensa forza che racchiudevano le ali di Lucifero, e sapevo anche delle catene, ma non pensavo dopo così tanto tempo ne avesse ancora bisogno.

Io: waw...

Lucifero: voglio raccontarvi la vera storia...

Mark: sappiamo ch non sei stato tu.

Lucifero: ah si?? E come?

Mark: quando hai saputo che "Lia" è morta i tuoi occhi sono diventati quasi bianchi.

Io: e quando tu uccidi qualcuno sorridi.

Lucifero: mi conoscono bene i ragazzi!

Io e Mark ci sedemmo sul grande tappeto ormai ricoperto da frammenti di mobili distrutti.

Mark: chi era Lia?

Gli occhi del nonno si scurirono e il sorriso divenne malinconico e pieno di dolorosi ricordi.

Lucifero: Lia era l angelo più bello di tutto il paradiso. Lei era stata creata subito dopo di me, il suo compito era quello di restare al mio fianco, e lo ha fatto per tanti secoli...

Io: Lei era...era la tua ragazza?

Lucifero: Oh no....

I suoi occhi entrarono nei miei gelandomi il sangue all istante.

Lucifero: Lei era mia moglie.

La Prescelta- L'impero dei due ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora