Capitolo 16

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LUCIO PDV

La cena era finita in un modo inaspettato. Tutti erano andati via, e tutti parlavano di ciò che aveva detto Lucifero.
"Amare, che cosa da stupidi."
"Lucifero non può amare"
"Lui non ha cuore, e non prova sentimenti, nulla."
Questo si dicevano i demoni che passavano fuori la porta della mia stanza. Chiusi gli occhi e affondai la testa otto il cuscino sperando di mettere fine a quelle parole così assurde. Cosa c era di sbagliato nell' amare una persona? In fondo il nonno è pur sempre stato un angelo, magari una parte di lui è ancora legata a quella donna.

Sia: Cos'è che ti affligge?

Spostai il cuscino e la fissai. I suoi capelli bagnati gocciolavano sul letto, e il pigiama con il cappuccio e le facce di panda le davano un aspetto buffo.

Io: Non dirmi che il cappuccio ha le orecchie?

Sia: Ti stupiresti se solo sapresti quanto io sono strana.

Lo tirò su facendomi vedere le orecchie sul cappuccio con tanto di occhi e naso nero. Le sorrisi divertito e tornai con la testa sotto il cuscino lasciando il naso e la bocca scoperti.

Sia: A cosa pensi?

Io: Penso...beh...a quello che ha detto il nonno.

Sia: E la tua conclusione è...?

Io: Che infondo il nonno non è poi così malvagio. Cioè, il fatto che lui amasse una persona sta a dimostrare che nel suo cuore c era quel pizzico di bene, anche dopo aver iniziato la discesa negli inferi.

Sia: Beh..ma se ci pebsi, amche adesso Lucifero ama te e Mark, e vostra madre.

Sentii il suo corpo stendersi e avvicinarsi a me. Tirai la testa fuori dal cucino e vid i suoi occho verdi e grandi che mi fissavano. Non fui capace di trattenere la risata alla fista di quel buffo cuscino con i panda ricamati.

Sia: Dai smettila di ridere.

Il suo tono di voce era divertito e felice. la afferrai per le mani e la tirai verso di me, le misi i piedi sotto l inizio della vita e la tirai su facendole emanare un piccolo urlo.

Io: Avanti Panda vola!!

Il suo sorriso divenne così grande che avrebbe potuto riempire una stanza, e forse lo stava facendo, ma quello che stava riempendo non era la stanza. La portai giù, verso di me, facendo combaciare il mio petto al suo.

Sia: A cosa pensi adesso?

Io: Penso che tu sia il Panda più carino che io abbia mai desiderato.

Sia: Tu desideri i panda?

Io: Da bambino ne volevo uno.

Le sue braccia mi strinsero e la sua guancia si poggiò sulla mia spalla destra. Restai completamemte fermo intento ad ascoltare quel leggero rumore che proveniva dal suo petto.

Io: Sia...Il tuo..Lui sta..

Sia: Lo so..Lo fa ogni tanto, quando sono felice.

Era una cosa così strana. Il suo cuore stava battendo, anche se in modo leggero, stava battendo. Era fantastico quel rumore.

Io: Sia...Io...

Sia: Shhhh!! Ascolta..

"Non è possibile..!!"

MARK PDV

Le sue labbra erano sulle mie. Sentivo il suo corpo muoversi piano su di me, e più il contatto aumentava, più la mia gola bruciava. Le sfilai la maglia e la stanza si riempì di quel dolce profumo che mi dava alla testa. Mi stesi sul letto e la porfai su di me, e lei mi fece fare. Scesi giù..Piano..verso il collo liscio e profumato.

Renè: No fermo.

Si alzò e andò veso la porta del bagno con la mano al collo. Sentivo la gola bruciare come non mai e l unica cosa a cui riuscivo a pensare era il suo sangue. Sentivo il respiro affannoso e i denti facevano male. Più guardavo Renè, Più la fame aumentava.

Renè: Non puoi..

Io: Perchè?

Renè: Lucifero ti punirà e caccerà me.

Io: Lui non ne verrà a conoscenza.

Renè: Lui è Lucifero. Mark non possiamo.

Scattai dal letto e le afferrai i polsi sbattendola contro il muro. Sentivo il suo docile cuore battere più forte di quanto avrebbe dovuto fare. Il suo sangue scorreva più veloce per l paura e l adrenalina e il suo profumo si fece più intenso.

Io: Non puoi dirmi No adesso.

Renè: Devo..

Io: Non farlo. Non costringermi a morderti con la forza..non me lo perdonerei.

Renè: Ti prego non farlo.

Le inchiodai lo sguardo. Nei suoi occhi azzurri rispecchiavano i miei ormai rossi come il fuoco. Mi allontanai subito evitando i suoi occhi pieni di paura.

Io: Va via

Renè: Mark non..

Io: VA VIA!!!

Renè corse via e la stanza restò in silenzio. L odore di cioccolato svanìin 3 secondi e il briciore alla gola andava a scemare. Mi gettai sul letto e fissai il soffitto, ripensando agli occhi di Renè, alla paura che mi trasmettevano. Aveva paura...Io le facevo paura. Sapev che non le avrei mai fatta del male, eppure l avevo mandata via. Forse non ne ero così sicuro nemmeno io. Dovevo trovare un modo per riuscire a asopportare il suo profumo, la sua presenza. Dovevo morderla.

LUCIFERO PDV

Ero seduto al pianoforte quando un presenza alle mie spalle mi fece raddrizzare le orecchie.

Io: Ti serve qualche cosa?

Kira: Il tuo perdono.

Io: Perchè mai cerchi il mio perdono?

Kira: Per ciò che ho detto.

Mi alzai e mi voltai a guardarla. Kira era li in tutta la sia bellezza che mi fissava.

Io: Perchè mai piangi?

Kira: Ho sbagliato padre..Vi ho rimproverato in quel modo dinanzi a tutta la sala padronale, non dovevo.

Io: Tranquilla Figlia mia. Nessuno di voi sa la mia storia, non potevi sapere cosa ho passato prima di scendere all inferno.

Mi avvicinai e la strinsi forte riuscend a sentire il leggero battito del suo cuore di angelo.

Io: Non chiedermi mai più perdono, non potrei mai arrabbiarmi con te.


La Prescelta- L'impero dei due ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora