Capitolo 9

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MARK PDV

Lo ha fatto. Ha fatto ciò che non doveva fare. Sapevo che sarebbero arrivate le conseguenze e che la cosa migliore da fare era togliersi di mezzo e lasciare Lucio all ira del nonno, ma un bravo fratello non lascerebbe mai il proprio fratello nelle mani di Lucifero, e anche se non ero un bravo fratello, ero pure sempre suo fratello. Ero steso sul letto della mia ex stanza e ascoltavo l acqua della doccia scorrere. Il profumo di cioccolato era ovunque e il mio corpo eta rilassato come non mai.

Renè: Ancora non ci credo che Lucio ha baciato Sia.

Mi voltai a fissare le spalle scoperte e i capelli bagliati che cadevano lungo la schiena. L asciugamano nera copriva il 50% del suo corpo lasciando l altro 50% scoperto.

Io: Già...

Renè: cosa c è?

Io: Vieni qui.

Vidi l insiqurezza sul volto di Renè, poi la vergogna. Era seminuda nella mia stanza, ma ammetto che per la prima volta nella mia vita non colevo fare nulla di strano...volevo solo che si stendesse al mio fianco. Lei si sedette piano e sistemò l orlo dell asciugamano, poi si stese e fissò il soffitto. Scivolai verso di lei passandole una mano intorno alla Vite per farla mettere sul finco destro, le passai l altro braccio dall altra parte e la strinsi forte fino a far aderire il mio volto alla sua pancia coperta dall' asciugamano di cotone che la copriva. Le sue mani si intecciarono nei miei capelli.

Io: raccontami cosa è successo!

Renè: oh...Ehm...quando siamo tornate a casa Sia ha sentito che c era qualche cosa di strano. Abbiamo tentato di accendere le luci ma è stato inutile e dopo un po abbiamo sentito dei rumori stani in cucina e...

Io: Adoro il tuo profumo.

Sentii la sua risatina esile e divertita.

Renè: non mi interrompere Mark.

Io: Scusa.

Renè: Comunque abbiamo visto questo...essere che mangiava la carne che c era nel frigo.

Io: un demone?

Renè: No...quello non era un demone. Era...era un mostro...

Sorchiusi gli occhi e la guardai dal basso verso l altro. I suoi occhi presentavano terrore e tristezza.

Io: un...mostro?

Renè: Si. Quando gli abbiamo chiesto chi fosse lui ci ha detto "io sono il mostro che ti aspetta sotto il letto".

La schiena mi si irrigidì. Un brivido mi fece tremare le ossa e il corpo crollò al suono di quella frase.

Mark: No...Non può essere...

LUCIO PDV

Avevo baciato Sia, e lo avevo fatto sotto gli occhi di Renè e di Mark, ma cosa ci potevo fare. Sia continuava a borbottare qualche cosa tra se e se camminando su e giù per il salone mentre io cercavo di seguirla con gli occhi.

Lucio: cosa c è di tanto sbagliato!?

Sia: c è che io sono la figlia dell uomo che vuole ammazzare Lucifero...e tu sei il nipote di Lucifero!

Io: e quindi..?

Sia: e quindi è sbagliato.

Io: perchè....?

Sia: perchè se qualcuno lo verrà a sapere correrà da Lucifero. E se Lucifero viene a sapere che hai morso una semplice demone e gli hai donato una piccolissima parte del tuo sangue, lui ammazza me e punisce te...A VITA!!

Io: Non mi importa!

Sia mi fissò. Mi alzai e le andai incontro prendendo le sue mani e portandomele al volto. Sentivo di nuovo quel forte dolore al petto ma lasciai perdere.

Lucio: a me non importa. Tu eri morta...ed io...io dovevo salvarti.

Sia: perchè...?

I suoi occhi neri divennero lucidi e le sue guance arrossirono fievolmente.

Io: perchè...perchè io...

Renè: Lucio corri Mark sta dando di matto.

Ci precipitammo nella stanza in 5 secondi e restai senza parole. Mark era poggiato con la schiena contro la testiera del letto, le ginocchia al petto e gli occhi piccoli e azzurri, quasi trasparenti. Il suo volto presentava il terrore puro. Quello che prova ogni bambino quando resta al buio o quando perde la mamma, o quando vede un mostro.

Io: Mark...

Non mi rispose. Stava fissando...nulla. Siffava il vuoto.

Io: Mark cos hai?

Mark: è qui...è sempre stato qui...ci ha visti nascere e crescere..e ci sta guardando anche adesso...

Io: chi? Chi ci sta guardando?

Mark: ma se non dormo...se noi non dormiamo lui non può uscire allo scoperto...

Io: chi Mark??

I suoi occhi affondarono nei miei. I suoi occhi erano simili a quelli di un pazzo.

Mark: ...Baghool!!!!

Restai fermo immobile senza muovere nemmeno un dito. Quel nome mi colpì al cuore come mille coltelli santificati. Baghool era il mostro dei sogni, colui che attendeva nell oscurità per poi impadronirsi della tua mente. Aveva tormentato Mark fino all età di 12 anni, ma il nonno gli tolse tutti i poteri, ma adesso lui era tornato...o almeno così credeva Mark.

Io: Mark...Baghool è stato bandito dal mondo degli umani.

Mark: No..lui è qui. È qui. Sta venendo a prendermi...

Lo afferrai x un braccio e lo tirai giù da letto.

Io: Sia, Renè vestitevi e andiamo via.

Le due obbedirono e per mia fortuna impiegharono lo stesso tempo che inpieghai io a mettere le scarpe a Mark. Lo trascina giù e poi fuori. I suoi occhi non smettevano di scrutare tutto lo spiazzato intorno alla casa.

Io: Salite in macchina...

Mark: lui è qui...

Ne avevo abbastanza. Sia e Renè iniziavano ad avere paura e io ero stanco di queste stronzate, avevo già i miei problemi.

Io: Mark adesso basta. Non c è nessun mostro qui. Baghool è morto e tu sei cresciuto. BASTA!!

Ma mi resi conto che non stava guardando me, ma le mie spalle. Un lungo brivido mi percorse la schiena e riuscivo a sentire le ossa gelarsi.

"Io morto? Così mi ferisci"

La Prescelta- L'impero dei due ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora