«Quindi mi dici perché sei qui?» Gli chiesi.
«Come ti ho detto, non ti interessa.» Riprese lui con un tono abbastanza scocciato.
«Mi hanno detto della gemma. Sei forte, ma ti ucciderò»
«Ho una forte sensazione di déjà-vu, sai?» E dopo aver detto ciò, il vampiro ridacchiò e uscì dal bagno, lasciandomi lì da solo. Mi faceva così arrabbiare quel ragazzo, ma decisi che da quel momento l'avrei ignorato, tranne se per ficcargli un paletto in cuore. Rimasi ancora un po' in bagno, fin quando non sentii la porta aprirsi. Sussultai, mi girai e notai che era Giorgio.
«Hey Fede.» Mi salutò.
«Gesù, Gio, mi hai fatto spaventare.» Il ragazzo ridacchiò.
«Tutt'ok?» Mi chiese, io annuii. «Sembra che tu abbia appena visto qualcuno fantasma.» Beh in un certo senso aveva ragione, avevo appena visto un morto.
«Ho visto Nicola.»
«Tutt'ok? ti ha fatto male?»
«No, no. Ha solo detto che non riuscirò mai ucciso. Cioè, ma chi si crede di essere? Io gli toglierò quella maledettissima gemma e poi gli ficcherò un paletto nel cuore, così vediamo chi ucciderà chi.» Giorgio annuì lentamente, come se stesse facendo finta di essere d'accordo con me. Sapeva anche lui che non avevo speranze.
«Pensi che non ce la farò?» Non mi rispose e allora continuai: «Ce la posso fare Giorgio.» Gli sorrisi, ma lui sembrava preoccupato.
«Fede, è una cosa mille volte più grande e forte di te. Forse ci riuscirai, ma non adesso.» Aveva ragione, però sono sempre stato una testa dura.
«Ci posso riuscire anche ora.»
«Non credo, è stato istruito da Dracula. Quello vero, uno tra i vampiri più potenti del mondo. Ha ucciso un sacco di cacciatrici, alcune con più esperienza di te. Non rischiare.» Sospirai, infondo aveva ragione.
«Vado in classe.»
«Va bene.» Mi sorrise, io glielo ricambiai e poi me ne andai.
Passò qualche giorno, io continuavo a vedere Nicola girare per i corridoi della scuola. Molte ragazze gli giravano attorno e ciò non so perché ma mi dava veramente tanto fastidio. Più che altro perché a quanto ne sapevo se ne portava a letto ogni sera una diversa, e la mattina seguente veniva ritrovata morta. Tutte le mattine, infatti, si sentiva parlare di queste ragazze decedute, e ognuna di esse teneva due buchi sul collo: un morso, e io sapevo anche chi l'avesse fatto. A causa di questi numerosi cadaveri, la scuola venne chiusa per una settimana. Inizialmente in città si pensava fosse tutto soltanto una coincidenza, ma man mano che il tempo passava, più le persone iniziavano a terrorizzarsi sempre di più, e ciò le portava ad uscire sempre meno. Il sabato sera, non c'era quasi nessuno in giro, e questo era buono perché i vampiri non potevano appunto vampirizzare. Quella sera ero fuori per la caccia, quando mi ritrovai davanti Nicola, ma era solo.
«Ciao.» Gli andai incontro. Il ragazzo mi guardò e si poteva notare da un kilometro che stesse morendo di fame. Mi si avvicino bruscamente e io indietreggiai fino a finire spalle al muro. Il vampiro mi fermò i polsi con una mano, e si avvicinò al mio collo. Cercai di scansarlo, ma era inutile. Il rosso morse il mio collo, e subito un gemito di dolore uscì dalle mie labbra. Iniziò a succhiare via il mio sangue, iniziai ad ansimare mentre quello continuava a "mangiarmi". Pensavo di star morendo, ma sentii una voce familiare venire da dietro di lui. Era Giorgio.
«Allontanati.» Disse con voce ferma, pensavo fosse impazzito, ma sembrava sapere bene cosa stesse facendo. Il vampiro si voltò verso di lui mentre io mi accasciavo a terra completamente senza forze. Nicola si avvicinò bruscamente a Giorgio, stava per morderlo e io non potevo fare nulla. Appena il vampiro era sul punto di mordere il ragazzo, una forte magia si scatenò su di lui, scaraventandolo a terra, lontano da noi. Giorgio corse verso di me.
«Fede? Cazzo, cazzo, cazzo.» Avvicinò la sua mano al mio collo e grazie a una magia riuscì a curarmi in poco tempo. Non avevo recuperato del tutto le forze, ma riuscii ad alzarmi. Mi voltai verso il punto dove il vampiro era stato scaraventato ma non c'era più. Quel bastardo era scappato. Giorgio mi aiutò a camminare verso casa e disse che avevo bisogno di riposo. Così mi misi sotto le coperte e cercai di dormire. Una cosa che quella sera non dissi a Giorgio era che in realtà quel morso l'avevo gradito. L'adrenalina che mi aveva creato e anche la paura di morire mi facevano venire la voglia di far andare Nicola più a fondo con il morso. Sapere di poter finire dissanguato mi faceva eccitare. Sembrerò pazzo, ma mi sarei fatto mordere più spesso, in particolare da Nicola.
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𝔏𝔬𝔳𝔢 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔱𝔞𝔰𝔱𝔢 ~Strecico~
Fanfiction«Per ogni generazione c'è una prescelta, che si erge contro i vampiri, i demoni e le forze delle tenebre... lei è la Cacciatrice!»