Quando Giorgio se ne andò corsi subito da Nicola. Avevo preso la decisione di diventare come lui e l'avrei fatto.
«Devo parlarti.» Gli dissi dopo averlo salutato ed essere entrato nella cripta.
«Dimmi tutto.»
«Voglio che tu mi faccia diventare un vampiro.» Nicola sgranò gli occhi, sembrava abbastanza sconcertato da quella strana richiesta, ma non ci volle poco per tornare alla sua normale espressione.
«Divertente, però mi hai fatto spaventare, pensavo volessi seriamente diventare un vampiro.» Se ne uscì ridacchiando. Io non stavo scherzando, ero più serio che mai.
«Nicola, voglio diventare un vampiro.» Ripetei con gli occhi puntati sui suoi. Ero serissimo, mai stato più serio di così.
«Perché?» Mi chiese con un tono di voce strano, era quasi distaccato e freddo.
«Perché voglio stare con te, Nicola. Voglio stare con te e questo è l'unico modo.» Gli risposi, avvicinandomi a lui che, però, fece un passo indietro.
«Potresti vivere la tua vita invece, non sai quanto faccia schifo essere un vampiro. Non sai quanto faccia schifo non provare nessun sentimento e avere questa fame costante che potrebbe rovinare tutto, soprattutto all'inizio.»
«Ma tu ci riesci anche senza un'anima, tu riesci a non cedere alla tentazione. Se ci riesci tu di sicuro ci riuscirò anch'io.» Provò a ribattere ma lo zittii baciandolo. Ci provò di nuovo ma lo baciai ancora, ancora e ancora. Lo baciai così tanto che dovetti staccarmi per riprendere fiato. «Ti prego Nicola, mordimi.» Lo supplicai e lui, finalmente, si convinse.
«Devi solo farti mordere.» Mi disse lui e subito mi avvicinai. Era da tanto che non sentivo i suoi canini forarmi la pelle e succhiare via il mio sangue, mi mancava quella sensazione e non vedevo l'ora di risentirla. «Poi, quando sarai sul punto di morte ti basterà che succhiare il mio.» Lo guardai negli occhi pieno di eccitazione.
«E poi? Cosa succederà?»
«Tu... Morirai. Cadrai nel sonno eterno per qualche ora e poi rinascerai come vampiro.» Mi spiegò. Tutta la mia eccitazione si era spenta, lasciando spazio alla paura. Avevo paura di morire, avevo paura che qualcosa andasse storto, avevo paura di ciò che avrebbe fatto dopo Nicola. Cercai di far finta di nulla, ma lui, ormai, mi capiva fin troppo bene. «Non dobbiamo per forza farlo, possiamo trovare un altro modo.»
«No. Devo sconfiggere la mia paura. Mordimi, mordimi Nicola.» Non se lo fece ripetere due volte, il vampiro si fiondò sul mio collo e iniziò a succhiare via il sangue. Mi era mancata davvero tanto quella sensazione di piacere e dolore messi assieme, ne ero dipendente, non riuscivo a stare senza. Senza neanche volerlo un gemito di piacere uscì dalle mie labbra ma Nicola non si fece distrarre da esso. La testa iniziava a girare e gli occhi stavano per chiudersi definitivamente quando Nicola si staccò e, tagliandosi il polso con i canini affilati, mi fece bere un sorso del suo sangue.
Si dice che prima di morire si vedano i sette minuti più belli della propria vita. Non posso dire con certezza se è vero perché prima di cadere nel sonno non proprio eterno vidi soltanto Nicola che mi stendeva sopra il suo "letto". La paura continuò ad aumentare fin quando non mi si chiuserò completamente gli occhi e poi il buio, non c'era la paura né l'eccitazione, non c'era nulla se non la mia morte.Nicola
Solitamente ci sono ventiquattro ore esatte tra la morte e la reincarnazione. Ci sono stati davvero pochissimi casi di vampiri che si sono risvegliati prima del dovuto e io speravo con tutto il mio cuore non funzionante che Federico fosse tra queste eccezioni. Erano passate due ore e già mi mancava tutto di lui. Mi mancava la sua voce, il suo viso e i suoi occhi. Dio, quei bellissimi occhietti azzurri. Da un lato ero felice di poterli vedere splendere in eterno, dall'altro sapevo già come sarebbe andata a finire. I vampiri buoni non esistono, io non sono un'eccezione, sono solo un vampiro con l'anima, ma Federico non lo sapeva. Avrei davvero voluto dirgli che quando si sarebbe svegliato mi avrebbe mandato a fanculo e sarebbe andato a caccia di una vittima, ma mi interruppe più e più volte.
Erano passate ventitré ore e quindici minuti. Federico era ancora lì, morto. Avevo chiamato Giorgio e Alex per due motivi: Il primo era che loro due -Giorgio in particolare- dovevano sapere della scelta di Fede, il secondo era per ridargli l'anima. Eravamo tutti e tre d'accordo sul fatto che Federico avrebbe dovuto avere un'anima, così Giorgio si mise subito all'opera, prese tutto ciò di cui aveva bisogno e studiò l'incantesimo, nel giro di un'ora era già pronto per farlo.
Eravamo tutti e tre lì ad aspettare il suo risveglio. Mancavano soltanto quarantacinque minuti e io ero nel panico. Non sapevo bene il perché, forse perché l'idea di Federico come un vampiro mi spaventava.
Io e Alex stavamo discutendo della questione fuori dalla cripta, mentre Giorgio sorvegliava il cadavere e ripassava l'incantesimo.
«Avete fatto pace?» Domandai al demone che mi rispose scuotendo la testa, in segno di negazione. «Perché no?»
«Siamo stati entrambi impegnati. Quando sono tornato a casa lui non c'era, è tornato soltanto più tardi ed era distrutto. Questa mattina, invece, sei venuto tu e lui ha passato tutta la giornata chiuso a studiare l'incantesimo. Non parliamo dal litigio.» Le parole "Alex sei un emerito coglione" stavano per uscire dalla mia bocca quando un urlo ci arrivò dall'interno della cripta. Era Giorgio. Corremmo dentro, lì trovammo Federico accovacciato a terra che succhiava via il sangue di Giorgio, quest'ultimo, invece, era completamente immobile, non cercava di dimenarsi o di scalciare. solo allora capii che era troppo tardi per lui, era appena morto e noi non potevamo più farci nulla.
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𝔏𝔬𝔳𝔢 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔱𝔞𝔰𝔱𝔢 ~Strecico~
Hayran Kurgu«Per ogni generazione c'è una prescelta, che si erge contro i vampiri, i demoni e le forze delle tenebre... lei è la Cacciatrice!»