Wow. Non avevo altre parole per descrivere quello spettacolo, soltanto wow. Nicola sembrava praticamente un dio sceso in terra. Aveva attirato l'attenzione di tutti i presenti e gli piaceva, gli si poteva leggere in faccia -lui e le sue smanie di protagonismo. Aveva tutto il pubblico ai suoi piedi, ma, smanie di protagonismo a parte, lui cercava qualcun'altro. Non gli interessava più di tanto il pubblico, gli interessavo io. L'avevo notato perché spesso alzava gli occhi dalla chitarra verso il pubblico e mi cercava, quando mi trovava si stampava sul volto un sorriso e poi ritornava con gli occhi sulla sua chitarra. Quel sorriso era soltanto per me, di nessun altro se non mio e io lo adoravo. Michele, al contrario, era molto concentrato a suonare il suo basso e se ne fregava del pubblico che lo applaudiva e lo adorava. Non rubava la scena agli altri con un assolo -anche perché col basso non si può fare chissà quanto- e né lanciava qualche sguardo al pubblico per far capire la sua felicità. Se ne stava lì, sul suo posso, a suonare il basso. Era praticamente immerso nel suo mondo. Alzò lo sguardo durante soltanto una canzone: R U mine degli Artic Monkeys.
In my mind, when she's not right there beside me
I go crazy 'cause here isn't where I wanna beAlzò lo sguardo verso il pubblico e mi trovò subito. I suoi occhi si incatenarono ai miei.
And satisfaction feels like a distant memory
And I can't help myselfContinuava a fissarmi negli occhi, quasi come se mi stesse parlando.
All I wanna ever say is, "Are you mine?"
Dio. Avevo capito cosa stava facendo e mi faceva schifo. Mi stava praticamente chiedendo di essere "suo" tramite una canzone -che, tra parentesi, era anche tra le mie preferite. Alzai gli occhi al cielo e cercai di ignorare il suo sguardo su di me ma era impossibile. Mi concentrai di nuovo su Nicola, su quanto era bravo e su quanto mi sarebbe piaciuto, in quel momento, che le sue mani percorressero il mio corpo allo stesso modo.
Finito il concerto andai subito nel "backstage" se si può chiamare così. Mi imbattei subito in un ragazzo alto, biondo con gli occhi verdi. Era il cantante.
«Ciao. Scusami ma non puoi stare qui.» Mi disse con un tono davvero molto gentile, sembrava quasi essere abituato alle persone nel backstage.
«Si, lo so, ma sono un amico di Nicola, mi chiamo Federico. Se glielo dici sono sicuro che ti dirà che posso andare da lui.» Il ragazzo iniziò a scrutarmi e, dopo qualche secondo, gli si illuminarono gli occhi.
«Oh, ma certo. Tu sei Federico, il ragazzo di cui parla praticamente sempre. Scusami, non pensavo che quel famoso ragazzo esistesse davvero.» Abbassai lo sguardo per non far notare il rossore delle mie guance. «Nicola è al furgoncino.» Disse indicando un furgoncino bianco parcheggiato lì vicino. «Lì c'è anche Michele, il bassista. Stanno sistemando gli strumenti.» Mi spiegò e io annuii pian piano. «Comunque piacere, io sono Elio.»
«Federico... Ma lo sai già.» Ridacchiammo entrambi e mi diressi verso il furgoncino bianco -era abbastanza sospetto, però feci finta di nulla. Lì trovai Nicola e Michele intenti a discutere.
«Ciao.» Li interruppi, facendoli spaventare un po'. «Siete stati bravissimi.» Mi complimentai, guardando soltanto Nicola. Lui era stato bravissimo, non gli altri, avevo ascoltato soltanto lui.
«Grazie.» Rispose Michele, anticipando il vampiro. «Significa davvero tanto detto de te.» Aggiunse. Notai Nicola guardarlo così male che avevo paura potesse saltargli addosso e succhiargli il sangue per ucciderlo. Continuarono a caricare gli strumenti in silenzio e, appena finirono, ognuno andò per la sua strada senza neanche salutare.
«Quindi tu parli di me agli altri?» Chiesi a Nicola, mentre camminavamo verso chissà dove, con un sorrisetto malizioso stampato sul volto. Il vampiro sgranò gli occhi e, per un attimo, lo vidi arrossire.
«Io? Parlare di te? Nah. Chi te l'ha detto?»
«Elio.» Gli risposi.
«Elio mente. Non dargli retta.»
«Anch'io parlo molto di te con Alex e Giorgio.»
«Lo so.» Rispose.
«Lo sai?» Si fermò ad abbracciarmi, posizionando il viso nell'incavo tra la spalla e la gola e iniziò a lasciare una scia di baci sul collo. Era una sensazione paradisiaca.
«Si. Lo so.» Confermò, dopo essersi staccato.
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𝔏𝔬𝔳𝔢 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔱𝔞𝔰𝔱𝔢 ~Strecico~
Fanfiction«Per ogni generazione c'è una prescelta, che si erge contro i vampiri, i demoni e le forze delle tenebre... lei è la Cacciatrice!»