XXII

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La mattina seguente fu proprio Nicola a svegliarmi. Si era seduto sul mio letto e, mentre mi accarezzava i capelli, mi diceva di svegliarmi, di preparare la valigia perché, dopo qualche ora, dovevamo andare via. La sua voce era calma e rilassata, sembrava quasi una carezza.
«Che ore sono?» Domandai con la voce ancora impastata dal sonno.
«È l'ora di svegliarsi e tornare a casa.» Rispose lui. Mugugnai qualcosa tra me e me, richiusi gli occhi e provai ad addormentarmi di nuovo. Il vampiro sbuffò.
«Se non ti svegli così...» Sentii la sua presenza sempre più vicina, fin quando non sentii proprio il suo corpo sul mio. Cosa cazzo stava facendo? Voleva mordermi? Voleva baciarmi?
Quando aprii gli occhi lo vidi posizionare le mani sui miei fianchi e iniziare a farmi il solletico. Cercai di dimenarmi per allontanarlo ma non funzionava. Lui se la rideva mentre io scalciavo per farlo andare via.
«Ok, ok. Sono sveglio. Sono sveglio.» Il vampiro smise di farmi il solletico, tenendo sempre le mani sui miei fianchi.
«Buongiorno principessa.» Sorrise e io ridacchiai alla vista dei canini che, essendo troppo lunghi, fuoriuscivano dalle labbra. Lo guardai negli occhi, i nostri visi erano vicinissimi. Le nostre labbra erano vicinissime. Avremmo, quasi, potuto baciarci. Nicola notò che a separarci c'erano soltanto pochi centimetri e si allontanò di scatto. «Dobbiamo andare via. Quindi sbrigati a fare la tua skin care che voglio tornare nella mia cripta.» Sbuffai e alzai gli occhi al cielo.
«Va bene.» Nicola si alzò dal mio letto e uscì dalla stanza, senza dire una parola su dove stesse andando. Non mi feci tante domande, infondo era Nicola.
Finito di prepararmi, uscii dalla stanza e andai alla hall, portando con me la valigia. Lì trovai Alex, Giorgio e Michele. Quest'ultimo, però, era messo distante dagli altri due. Non volli parlargli, così gli passai accanto e mi diressi dai miei amici.
«Fede...» Disse lui, prendendomi per il polso e tirandomi a sé.
«Cosa vuoi?» Gli chiesi, freddo, cercando di liberarmi dalla sua presa.
«Parlarti... Di ieri sera.»
«Beh, io no.» Mi liberai dalla stretta e mi voltai per andare da Giorgio e Alex. «Quindi, mi dispiace... Nah, non è vero.» Stavo per incamminarmi, quando sentii le sue mani avvolgermi i fianchi e tirarmi sempre di più a sé, fino a far aderire il suo petto alla mia schiena.
«Per favore, Fede... Io ti voglio bene.»
«Se fosse vero.» Lo spinsi, piano, così da poterlo allontanare e voltarmi per guardarlo. «Me lo avresti detto prima. Adesso smettila, non voglio più parlarti.»
«Federico... Ti prego, io-» A interromperlo fu una voce proveniente da dietro di me. Mi voltai di scatto e vidi Nicola.
«Hai sentito il ragazzo? Basta. Lascialo in pace.» Guardai attentamente il vampiro, mentre il ragazzo dietro di me se ne andava. Le sue labbra erano sporche di sangue e, appena lo notai, le ripulì con la lingua. Mi dava fastidio, non so il perché ma il fatto che lui succhiasse il sangue di altre persone mi dava fastidio. Davvero tanto fastidio. Volevo essere soltanto io la persona di cui si nutriva, non volevo che ci fosse qualcun'altro oltre me.
«Hai fatto colazione?» Domandai, alzando gli occhi al cielo.
«Si nota così tanto?» Ridacchiò lui. Non gli risposi, mi diressi soltanto verso i miei due amici. Alex sembrava imbarazzato, davvero tanto. Appena mi vide, disse qualcosa a Giorgio e si diresse verso me e Nicola e ci trascinò in un posto appartato.
«Gliel'hai detto? Che ti ha risposto? State assieme?» Lo riempii di domande.
«No.» Rispose, secco.
«Sei un coglione.» Lo insultò Nicola.
«Ho paura... E ho bisogno che voi sentiate ciò che dico e mi aiutate.»
«Come dovremmo aiutarti?» Domandò Nicola, già esausto della conversazione.
«Beh... Allora...»

𝔏𝔬𝔳𝔢 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔱𝔞𝔰𝔱𝔢 ~Strecico~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora