XIV

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«Se mi fai entrare ti do un bacino... Anzi no, ti mordo se mi fai entrare.» Mi disse il vampiro. Avrei voluto ucciderlo, picchiarlo fino a farlo stare zitto.
«Chi ti dice che io voglia essere morso da te?»
«Tutti i gemiti che fai, manco ti stessi scopando, quando ti mordo.» Aveva ragione. Mi morsi il labbro e sospirai.
«Non ti faccio entrare comunque.»
«Dove?»
«In casa... Dove altro dovrei farti- ...Dio.» Sorrise e dio, avrei voluto togliergli quel sorrisetto a suon di mazzate.
«Vattene, dai.» Il ragazzo capì che era inutile continuare e sospirò.
«Va bene.» Mi sporsi un po' dalla finestra per guardarlo andare via, stava per allontanarsi quand si voltò verso di me e mi guardò per un attimo. Si riavvicinò a me, mi diede un bacio sulla guancia e, senza dire nulla, se ne andò con un sorrisetto stampato sul volto. Rimasi immobile, lo guardai mentre si allontanava. Quando fu abbastanza lontano da non poterlo vedere chiusi la finestra, mi guardai allo specchio e notai che stavo sorridendo. Non ci feci tanto caso e ritornai a letto.

Il giorno dopo, appena arrivato a scuola feci la prima figura di merda del giorno. Ero in ritardo, avevo corso così tanto per arrivare a scuola che appena fui davanti al cancello dovetti abbassarmi per riprendere fiato. Rimasi un attimo a respirare quando notai che le elezioni erano iniziate da dieci minuti. Mi rimisi a correre verso la classe, entrai in classe e solo allora notai di essere entrato in quella sbagliata. E indovinate? Era proprio quella di Nicola. Rimasi un attimo a fissare la classe, fortunatamente non c'era la professoressa. Il mio respiro era irregolare per la corsa, ero sudato, dei ciuffi di capelli mi ricadevano sul viso. Nicola mi guardò con un sorrisetto sul volto, tutta la classe aveva gli occhi puntati su di me. C'era chi rideva, chi mi guardava male e chi, dopo avermi lanciato un'occhiata, tornava a fare ciò che stava facendo poco prima.
«Oh... Uhm... Scusate.» Detto questo mi rifiondai fuori dall'aula, maledicendomi per quella figura di merda. Entrai nella mia classe, mi scusai del ritardo e mi sedetti al mio posto. Tutti mi guardavano e io avrei voluto sparire, sentivo gli occhi di tutta la classe e mi dava davvero fastidio.
Arrivò la ricreazione, io uscii dalla classe per andare da Giorgio e Alex, ma, ringraziando la mia solita fortuna, mi scontrai contro un tipo. So che sembra il solito cliché del ragazzo che si scontra con il bad boy alpha, fa cadere tutto e da lì si innamorano. Ma giuro che non è proprio come sembra. Il ragazzo in questione era alto circa quanto me, aveva i capelli corti, ricci e rossicci. I suoi occhi erano verdi e il suo viso era pieno di lentiggini.
«Dio... Scusami.» Gli dissi.
«No, non preoccuparti.» Il ragazzo mi sorrise e continuò. «Sei il ragazzo che prima è entrato nella nostra classe, vero?»
«Si... Dio, ho fatto una figura di merda...»
«Beh... A essere onesti si, però è stato divertente.» Lo guardai a lungo, lui scoppiò a ridere e pochi minuti dopo anch'io.
«Grazie.» Sorrisi.
«Non c'è di che.» Ricambiò il mio sorriso. «Comunque piacere, sono-» Il ragazzo stava per dirmi il suo nome quando Nicola passò tra di noi e lo interruppe.
«Un coglione.» Disse lui e, senza aggiungere altro, se ne andò verso la sua classe.
«Dio, lo odio.»  Sospirai e roteai gli occhi.
«Conosci quel deficiente di Nicola?»
«Si. Vorrei non conoscerlo, ma non tutti possiamo avere quel che vogliamo.» Ridacchiò e anch'io con lui.
«Comunque, dicevo, mi chiamo Michele.» Si presentò e mi sorrise.
«Federico.» Ricambiai il suo sorriso. Stavo per dirgli altro ma la fine della ricreazione suonò e io dovetti tornare nella mia classe. Salutai il ragazzo e rientrai in classe. Durante il resto delle lezioni il mio cervello non fece altro che pensare a Michele, era così carino e forse avrei potuto provarci con lui.

𝔏𝔬𝔳𝔢 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔱𝔞𝔰𝔱𝔢 ~Strecico~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora