XV

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Da quel giorno io e Michele inziammo a parlare più spesso, e in breve divennimo buoni amici.
Era sera. Mi stavo preparando per andare a caccia, quando sentii bussare alla finestra. Mi voltai e notai che era Nicola. Sbuffai e non gli diedi retta, ma lui continuò a bussare. Alzai gli occhi al cielo e continuai a ignorarlo. Presi il paletto, l'acqua santa, il crocifisso e uscii di casa. Come mi aspettai, appena misi un piede fuori dalla porta, Nicola apparve davanti a me.
«Che fai?» Mi chiese, facendo un sorriso a trentadue denti. Abbassai lo sguardo verso il paletto di legno che stavo tenendo in mano e poi lo rialzai verso di lui.
«Secondo te?»
«Posso venire con te?» Lo guardai sconcertato. Avrei dovuto lasciarlo lì e impedire che mi seguisse e che addirittura mi parlasse.
«Perché dovresti?»
«È divertente.» Continuò a sorridermi con i canini che sporgevano di poco e lo facevano apparire come innocuo e gentile.
«È divertente vedere i propri simili morire?»
«Non ho mai detto che non proverò a fermarti.»
«Lo farai?» Il ragazzo fece spallucce. «Comunque, no. Non puoi venire.» Conclusi io, dirigendomi verso una metà non precisa.
«Va bene, ti seguo comunque.» Sospirai e pensai di essere stato uno stupido per credere che se ne sarebbe seriamente andato. Durante il tragitto, non si allontanò nemmeno di mezzo metro da me, voleva starmi accanto e non sapevo il perché.
«Michele ti sta simpatico?» Domandò dal nulla.
«Ti interessa seriamente?»
«Si. Ti sta simpatico?»
«Molto, sicuramente lo trovo più simpatico di te.» Alzò gli occhi al cielo.
«Beh, non dovrebbe essere così. Io sono mille volte meglio di quel coglione peloso.» Aveva seriamente detto "Coglione peloso"?
«Beh, se tenessi i canini a bada forse...»
«Sai bene che se ti avessi voluto morto lo saresti stato già da un pezzo.»
«Che c'è? Il vampiro è geloso perché non gli do più attenzioni?» Nicola sbuffò.
«Sto soltanto cercando di aiutarti. Ma se proprio non vuoi ascoltarmi, va bene. Fatti pure sbranare.» Inarcai un sopracciglio. Non feci in tempo a chiedere cosa intendesse che se ne andò, proprio come una diva in cerca di attenzioni. Era una strana situazione, ma feci finta di nulla e continuai a fare il mio lavoro.

La mattina dopo, come ero solito fare, mi svegliai alle sei. Feci la mia solita routine di skin ed hair care, ma avevo una strana sensazione, mi sentivo debole e assonatto, ma dovevo andare a scuola, volevo andare a scuola. Volevo vedere Michele, Giorgio, Alex, Michele e... Ok, forse volevo vedere anche Nicola. Volevo spiegazioni riguardanti ciò che era successo la sera prima e anche dirgli che era una diva del cazzo e che non era il caso di fare tutta quella scenata inutile.
Finita la mia routine, presi lo zaino e mi incamminai verso la scuola. Sentii una presenza dietro di me, aumentai il passo ma quest'ultima continuò a starmi dietro. Di scatto, mi fermai e senza perdere tempo mi girai e sferrai un pugno senza nemmeno vedere chi fosse la persona che mi stava seguendo.
«AHIA. E CHE CAZZO.»
«Oddio, scusami Alex.» Mi avvicinai al ragazzo che si stava accarezzando la guancia piagnucolando per il dolore.
«Menomale che lui è il demone principe dell'ira. Uno tra i più potenti.» Rispose Giorgio, che comparse da dietro il demone e mi fece quasi sussultare. «Ciao comunque.» Mi sorrise e io lo ricambiai.
«Tutt'ok?» Annuii.
«Si. Ieri sera non c'era praticamente nessun vampiro o demone, quindi sono tornato a casa prima.»
«Va bene.» Mi sorrise ed entrammo tutt'e tre nell'edificio scolastico. I due parlavano e mentre lo facevano io li osservavo. Mi chiedevo se Alex fosse riuscito a chiudere la bocca dell'inferno. Poi notai qualcosa in lui. Era il modo in cui il demone guardava il mio osservatore. Aveva gli occhi che brillavano e un sorriso da ebete stampato sulle labbra. Giorgio, al contrario, non sembrava avere nessuna scintilla negli occhi, ma qualcosa nei suoi gesti e nei suoi movimenti faceva capire che ci fosse qualcosa tra i due.

angolo autore
scusate il ritardo del capitolo, ma martedì il signor Watty mi ha sospeso per due giorni l'account

𝔏𝔬𝔳𝔢 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔱𝔞𝔰𝔱𝔢 ~Strecico~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora