XXVI

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Passarono dei giorni che divennero settimane. Io e Nicola iniziammo a passare sempre più tempo assieme. Ok,era un vampiro, quindi un mio nemico, ma quando stavo insieme a lui il tempo sembrava fermarsi e io avrei voluto che quei momenti insieme a lui non finissero mai. Non mi ero innamorato, eh, amavo soltanto le sue attenzioni, per non parlare degli sguardi che mi lanciava, a volte mi scioglievo. Come ho detto prima: non ero per niente innamorato, quindi non ero affatto geloso. Non ero geloso quando lo beccavo con le labbra macchiate del sangue di qualcuno diverso da me, non ero geloso quando, dopo averlo sorpreso a bere da qualcun'altro, gli imponevo di succhiare il mio sangue così da togliersi dalla bocca il gusto di un'altra persona. Non ero innamorato e non ero nemmeno geloso. Non pensavo a lui la notte e non infestava i miei sogni, non ripensavo mai alla nostra "quasi-scopata" in gita o a tutte le volte in cui, al posto di mordermi, mi baciava il collo facendomi gemere. Non ci pensavo mai e nemmeno mi toccavo al pensiero. Non facevo su e giù con la mano immaginando fosse la sua.
Giorgio continuava a ripetermi che ero innamorato ma io continuavo a negare. Diceva che stavo diventando dipendente dai suoi morsi e che, per quanto piacevoli potessero essere, mi facevano male. Non gli credevo però, pensavo fosse una cosa normale e nulla di grave. 

Era ormai estate, la scuola era finita e io ero libero di fare quel che mi pareva. Io, Nicola, Giorgio e Alex passavamo le giornate o in piscina o a casa di qualcuno, giocavamo a giochi da tavola o, se eravamo in acqua, facevamo partite di schizzi o di apnea. La coppietta stava, quasi sempre, abbracciata, si baciavano e sorridevano in continuazione, mi dava quasi quasi i nervi. Ero felice per loro, si, ma anch'io volevo una relazione come quella. Giorgio e Alex, da quando quest'ultimo è divenuto umano -perché si, ci siamo riusciti-, passano anche troppo tempo assieme e spesso lasciano me e Nicola soli, non che mi dispiaccia, ma, a volte, mi sarebbe piaciuto passare del tempo col mio osservatore, nonché migliore amico.
Quel pomeriggio eravamo tutti e quattro in piscina, come detto prima la coppietta stava coppiettando, mentre io e Nicola eravamo in acqua a cazzeggiare.
«Sta sera fanno una specie di concerto qua vicino. Ti va di andarci?» Mi domandò, mentre mi mettevo seduto a bordo piscina.
«Perchè no, chi suona?»
«Non lo so, una band chiamata "Shattered Dreams" o qualcosa del genere.» rispose Nicola, scuotendo via le gocce d'acqua dai capelli. «Non li ho mai sentiti, ma dicono che siano bravi.»
Annuii, cercando di sembrare disinteressato, anche se in realtà l'idea di passare una serata fuori con lui mi intrigava. Non lo avrei mai ammesso, ovviamente. Era solo un modo per ammazzare il tempo, nient'altro. Non c'era niente di speciale nel passare il tempo con Nicola, eppure...
«Ti passo a prendere se ti va, così ci andiamo insieme.» Il ragazzo si intrufolò tra le mie gambe, facendomi arrossire di botto. Lui lo notò e fece un sorrisetto pieno di malizia. "Calmati Fede. Siete solo Amici. Niente di più, niente di meno."
«Certo. Sta sera mi passi a prendere e andiamo insieme. Va bene. Va benissimo.» Gli risposi io, alzandomi di fretta dal bordo piscina e dirigendomi verso Alex e Giorgio. Cosa cazzo mi era preso? Beh, lo sapevo in realtà, ma non volevo assolutamente ammetterlo, anche se ormai anche i muri erano a conoscenza della mia enorme cotta per quel grandissimo succhia sangue bastardo di Nicola.

𝔏𝔬𝔳𝔢 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔱𝔞𝔰𝔱𝔢 ~Strecico~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora