XI

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Andai nella mia classe e cercai di seguire le lezioni, ma c'era qualcosa che mi turbava. Non sapevo cosa, ma avevo una brutta sensazione e io mi fido sempre del mio senso. Alzai la mano e domandai al professore se potevo andare al bagno, rispose di sì così mi alzai e andai. Appena arrivai davanti la porta, sentii che quella brutta sensazione era cresciuta, sentivo il cuore in gola e non sapevo il perché. Aprii la porta e ciò che vidi mi causò un sovraccarico di emozioni, paura, rabbia, tristezza. Giorgio era al muro, Nicola gli era davanti con le mani posizionate intorno ai suoi polsi. Inizialmente credevo che si stessero baciando ma poi notai che gli stava succhiando via in sangue, mentre l’altro, tra dei piccoli gemiti di dolore provava in tutti i modi a scacciarlo. Mi avvicinai di corsa a lui e lo allontanai da Giorgio che, forse per il forte dolore o forse per la scarsa quantità di sangue, perse l’equilibrio e si accasciò a terra, mentre io mi avvicinavo bruscamente a Nicola. Se non avesse avuto la pietra l'avrei già ucciso.
«Lui non puoi toccarlo. Bevi me, ma non lui.» Fece un ghigno, i suoi canini erano ancora sporchi del sangue di Giorgio. Mi guardò per qualche istante, aveva percepito la mia paura. Sapeva benissimo che non avevo paura di morire, ma avevo paura che morisse il mio migliore amico. Il vampiro mi giro attorno più di una volta per poi fermarsi a un passo da me.
«L'hai detto tu.» E dopo ciò si fiondò sul mio collo. Percepivo i suoi canini forarmi la pelle e subito provai una miscela di dolore e piacere che mi travolse. Le sensazioni si intrecciarono mentre il suo morso penetrava la mia pelle ancora più affondo, il calore del mio sangue scorreva dentro di lui, alimentando la sua sete insaziabile. Mentre si nutriva di me, sentivo l'adrenalina pulsare nelle mie vene. In quel momento ebbi davvero paura di morire ma era così dannatamente piacevole. Chiusi gli occhi, ormai sicuro di quale fosse il mio destino, quando, qualcuno alle mie spalle scagliò una fortissima magia che si scatenò su di lui e lo scaraventò a terra. Era simile a quella dell'altra volta, ma mille volte più potente. Mi voltai e vidi Giorgio, che stava aggrappato al muro dove pochi secondi prima stava per morire, raccolse tutte le sue forse, quelle che gli restavano per scagliare quell’incantesimo e salvarmi. Penso che se Nicola non avesse avuto la gemma sarebbe morto istantaneamente, data la potenza della magia.
«Osservatore del cazzo.» Disse lui tossendo. Giorgio non gli rispose, si fiondò su di me e mi aiutò ad alzarmi, poi mi portò fuori, lasciando Nicola lì, per terra e solo.
«Fede, stai bene?» Mi chiese appena fuori dal bagno.
«Si... Tutt'ok... Grazie.»
«Sono io a dover ringraziare te, lo sai.» Gli sorrisi e lui mi strinse forte a sé.
«Ti voglio davvero bene Giorgio.» Ricambiai il suo abbraccio, stringendolo ancora più forte.
«Anch'io ti voglio bene Fede, anch'io.»
«Giorgio? Fede? Che succede?» Giorgio si staccò dal mio abbraccio e si voltò verso Alex, che ci stava guardando inconscio di cosa fosse successo con Nicola.
«Ci hai messo mezz'ora e mi sono preoccupato. Tutt'ok?» Chiese di nuovo il demone.
«Si... È tutto apposto Alex.» Rispose Giorgio, stampandosi sul volto un sorriso. Sembrava non volerlo far preoccupare parlandogli del morso, ma lo notò comunque.
«Cos'hai sul collo?» Domandò avvicinandosi al ragazzo, quest'ultimo si coprì di scatto il collo con una mano.
«Niente.» Continuò Giorgio abbastanza in difficoltà.
«È soltanto inciampato.» Cercai di coprirlo io, ma il ragazzo mi lanciò un'occhiata che diceva: "Cosa stracazzo stai dicendo?"
«È inciampato ed è caduto di collo?»
«Si.» Ripresi io fermamente.
«E su che cosa sarebbe inciampato?»
«Beh... Sul... Lavandino... Si, sul lavandino.»
«E-» Alex stava per farmi l'ennesima domanda quando Giorgio, stufo, parlò, facendoci zittire entrambi.
«Nicola mi ha morso.»
«Cosa?» Esclamò Alex, diventando serio tutt'un tratto. «Lo uccido.» Continuò il demone.
«Non preoccuparti. Giorgio ha fatto una magia potentissima e gli ha fatto fare BOOM.» Dissi energico e fiero di ciò che aveva fatto il mio migliore amico.
«Che gli ha fatto fare?» Chiese Alex cercando di mantenere l'espressione seria, ma si vedeva lontano un kilometro che fosse divertito.
«BOOM.» Ripetei, Giorgio mi guardò e sorrise.
«Come ti ho già detto, non ho bisogno di un demone che mi protegga e mi faccia da bodyguard ogni secondo.» Concluse il castano. «Adesso torno in classe.» Continuò, mi salutò e si diresse verso la sua aula.
«Wow...» Esclamò Alex, che era rimasto accanto a me.
«È cazzuto.»
«È meraviglioso.» Riprese Alex, stava sorridendo e non se n'era neanche accorto.
«È meglio che vada anche tu.» Gli dissi io ridacchiando. Scosse la testa, come per scacciare i pensieri in cui si stava perdendo e raggiunse Giorgio. Io, invece, m'incamminai verso la mia aula. Giorgio era davvero potente, forse anche più di Alex. Cioè, per spaventare "Il principe del girone dell'ira e dell'accidia" ci vuol ben molto, o almeno credo. Poi c'è da dire che ha scacciato nicola con un lampo di luce potentissimo fatto con quelle poche forze che aveva. Non avrei mai voluto vedere cosa avesse potuto fare al massimo delle sue forze.

𝔏𝔬𝔳𝔢 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔱𝔞𝔰𝔱𝔢 ~Strecico~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora