Ci guardammo negli occhi per qualche minuto, era così bello, tutto di lui era magnifico, dal modo in cui mi guardava al suo sorriso. Le sue mani mi accarezzavano i fianchi, mentre le mie erano posizionate attorno al suo collo. Avevo una voglia matta di baciarlo e anche lui lo voleva, si vedeva da come mi guardava. Mi avvicinai pian piano al suo viso, non me ne fregava un cazzo del fatto che fosse un vampiro e io colui che avrebbe dovuto ucciderlo, volevo baciarlo e stavo quasi per farlo, ma lui si staccò e, prendendomi la mano, mi portò al cimitero.
«Che ci facciamo qui?» Gli domandai, senza staccarmi nemmeno un attimo dalla sua mano.
«Ti porto a casa mia.» Rispose, dirigendosi verso una cripta. Beh, era abbastanza scontato che la sua casa fosse una cripta in un cimitero, dopotutto era pur sempre un vampiro.
Ogni passo verso la cripta sembrava rallentare il tempo, come se il mondo intorno a noi fosse scomparso, lasciandoci soli.
Il cimitero era silenzioso, rotto solo dal rumore dei nostri passi sulle foglie secche. Mi stringeva la mano con una delicatezza che contrastava che quasi non sembrava essere lui.
La cripta era cupa e buia, ma, allo stesso tempo, aveva qualcosa che la rendeva bellissia. Appena entrati, l'aria si fece più fredda e densa, come se il tempo stesso fosse rallentato. Le pareti erano di pietra antica, scure e ricoperte di muschio, segnate dal passare dei secoli. All'interno era illuminato da luci tremolanti che provenivano da candelabri di ferro posti lungo le pareti. Al centro della cripta, su un piedistallo di marmo rettangolare vi era un'antica bara di legno scuro, intagliata con simboli che sembravano raccontare storie di tempi passati e dimenticati.
«È la tua bara questa?» Gli domandai, curioso.
«In realtà? No. Non so di chi sia questa cripta ma la bara è vuota, quindi ci dormo io.» Mi rispose e io trovai quella situazione così divertente che ridacchiai. Lui non disse nulla, continuava a guardarmi negli occhi come se si fosse incantato. Spesso mi veniva detto che avevo degli occhi magnetici, ma solo in quel momento capii che era vero e ne ero felice.
Riallacciai le mani attorno al suo collo e lo feci avvicinare di più a me, i nostri visi erano a pochi centimetri di distanza, così vicini che la voglia di baciarlo aumentava di secondo in secondo. Il suo sguardo passò dai miei occhi fino alle mie labbra, anche lui lo voleva, anche lui voleva baciarmi, così lo feci. Azzerai le distanze facendo combaciare le nostre labbra in un bacio assolutamente non casto. Le nostre lingue non persero neanche un secondo per cercarsi e rincorrersi. Le sue mani presero a toccare ogni singola parte del mio busto, mi sentivo quasi in paradiso. Senza nemmeno esitare iniziò a sbottonarmi la camicia e io feci lo stesso con la sua, in meno di due minuti eravamo quasi completamente nudi, o almeno, del tutto nudo ero io, lui aveva ancora i boxer addosso.
Mi avvicinai il più possibile a lui e con le dita percorsi ogni lineamento dei suoi muscoli fino ad arrivare alla V dell’inguine, volevo tirargli giù i boxer ma un suo movimento improvviso me lo impedì. Mi afferrò per il sedere, provocandomi un piccolo gemito, e mi sollevò per poi adagiarmi sulla bara. Non mi sarei mai aspettato di essere scopato su una bara in una cripta, ma in quel momento non ci pensai, volevo solamente farmi sbattere in prima possibile.
Il vampiro inizio a baciarmi il collo e nel mentre le sue mani percorrevano tutto il mio corpo, ad ogni suo piccolo tocco provavo un frenico di piacere e dei piccoli gemiti uscivano dalla mia bocca, ma il meglio non era ancora arrivato, iniziò a farmi dei succhiotti sul collo per poi scendere piano piano sul petto, contemporaneamente la sua mano iniziò a fare su e giù partendo dal basso del mio membro, ormai già sveglio da un po’. Un altro gemito uscì fuori, sta volta più forte di prima, volevo trattenermi ma era impossibile, il suo tocco era mitico e quando il suo sguardo ritornò puntato fisso sul mio persi completamente il controllo, e lui lo capì, si inginocchiò davanti a me e continuò a guardarmi negli occhi
«Sai, quando ero ancora umano dovevamo inginocchiarci davanti al nostro sovrano, era un segno di sottomissione»
«Cosa c’entra ora…”
«È quello che sta accadendo ora, tu sei il sovrano e io sono sottomesso al tuo cospetto»
Alzai gli occhi al cielo, non mi diede neanche il tempo di ribadirgli quanto fosse un coglione che iniziò a prendere la punta del mio membro in bocca ed umidirla con la lingua per poi procedere a metterlo tutto in bocca, senza giri di parole, iniziò a farmi una pompino, forse il migliore che mi abbiano mai fatto. Inizialmente andava a un ritmo lento e delicato, dopo vari secondi andò più veloce, senza mai staccare gli occhi dai miei. Soffermandomi sul suo viso notavo che era come divertito, si divertiva a vedermi godere? Non lo so… Cercai di non pensarci perché, nonostante tutto, era abbastanza strano.
Iniziai a stringergli i capelli, era una specie di segnale per dirgli che doveva spostarsi perché sarei potuto venire da un momento all'altro, ma lo ignorò completamente quindi gli venni a fiotti in bocca. Non sembrava così tanto dispiaciuto, anzi ingoiò tutto e si alzò verso di me. Ero così imbarazzato... Cristo, non era la prima volta che mi faceva un pompino, ma sta volta era diverso.
Nicola posizionò di nuovo le mani sotto al mio culo e mi tiro a sé, capii che voleva andare oltre ed io non glielo avrei impedito.
Mi avvicinai al suo viso per baciarlo e non persi neanche un non persi neanche un momento per aggiungerci la lingua. Posizionò le sue mani tra i mie capelli mentre le mie percorrevano il suo petto fino a scendere nel basso ventre per poi liberarlo dell’ultimo indumento.
Dopo questo mio gesto il vampiro scatto e mi posizionò con il petto rivolto verso la bara e iniziò a baciarmi il collo mentre avvicinava il suo membro alle mie zone inferiori. Non aspettò molto prima di infilarlo tutta la sua lunghezza dentro di me. Gemevo il suo nome ad ogni aumentare di spinta. Venni una seconda volta e pensai che era da rifare, ma magari in un letto.
Dopo esserci ricomposto mi lasciò un dolce bacio sulla fronte
«Un po’ mi è dispiaciuto» disse accarezzandomi i fianchi
«Cosa?»
«Sarebbe stato bello conoscerti quando ero ancora in vita, per poter provare ciò che stavi provando anche tu» Parlava del piacere, i vampiri -essendo morti- non potevano provarlo. Non gli risposi mi limitai a guardarlo male, ma appena sul suo viso si formò quel sorrisetto innocente da cui fuoriuscivano i canini non potei fare altre che ridacchiare e stringerlo a me in un abbraccio.Angolo autore
RINGRAZIAMO TUTTI 4k1ra19 PER AVERMI AIUTATO CON LA SMUT😭🫶
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𝔏𝔬𝔳𝔢 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔱𝔞𝔰𝔱𝔢 ~Strecico~
Fanfiction«Per ogni generazione c'è una prescelta, che si erge contro i vampiri, i demoni e le forze delle tenebre... lei è la Cacciatrice!»