cap 6

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I giorni passavano e il lavoro andava..
cercavo il più possibile di evitare il mio capo. Avevo paura di quello che avrebbe potuto fare.
Appena finivo il turno lavavo e correvo a casa.

Stavo mettendo da parte più soldi possibili usando il minimo indispensabile per qualcosa da mettere sotto i denti.

Le giornate passavo tutte uguali.
Odiavo la monotonia. Mi alzavo la mattina sistemavo il caos che mio padre lasciava dalla sera prima e poi il pomeriggio iniziavo a lavorare.

L'unica cosa che mi spingeva ad andare avanti erano solo loro.
Theo Fiks e plant.
Dovevo riuscire a parlarci ad ogni costo.
Forse loro avrebbero saputo darmi un consiglio.
Le loro canzoni alla fine parlavano dei loro problemi.

Una sera dopo il lavoro mi chiusi a chiave in camera.
La testa mi stava esplodendo quindi decisi di mettere su carta un po' dei miei problemi.
Forse mi avrebbe aiutato a schiarirmi le idee che da anni si mescolavano confuse nel mio cervello.

Scrissi e scrissi per ore senza nemmeno rendermene conto e quando guardai l'orario erano le 4 del mattino.
"cazzo" esclamai ad alta voce.

Mentre mettevo tutto via, rileggevo i fogli di carta.
Sembravano quasi una canzone.
Le righe si ripetevano una dopo l'altra come una melodia.
Da piccola avevo imparato a suonare la chitarra. Quindi uno di quei giorni avrei potuto provare a scrivere una canzone come i miei idoli... pensavo.

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