cap 8

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I giorni passavano tra il lavoro e la mia nuova passione di comporre canzoni.
Mi sentivo stranamente bene.

Stavo guadagnando soldi e mi stavo sfogando.
Finalmente qualcosa stava andando per il verso giusto.
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Oggi era il grande giorno.
Mi avrebbero pagata e avrei avuto finalmente i soldi per comprarmi i biglietti e andare a vedere la mia band dal vivo.

Arrivai al lavoro in anticipo lavorai meglio del solito.
A fine giornata entrai nell'ufficio del capo e mi porse la tanro attesa busta paga.
Si complimentò per la prima volta con me per il lavoro svolto.
Presi la busta ringraziai e trovai un pretesto per abbandonare quel posto il più velocemente possibile.

Corsi a casa. Letteralmente.
Il cuore mi esplodeva in petto dall'emozione.
Erano anni che non provavo delle emozioni positive. Era come se mi fossi dimenticata com'era essere felici.

Arrivata a casa mi accorsi che mio padre non c'era quindi presi la mia parte dei soldi e gli altri li lasciai in salotto come ogni volta mi obbligava a fare.

Andai in camera mia e tirai fuori tutti i miei altri risparmi e iniziai a contarli.
Ce l'avevo fatta.
Avevo finalmente tutti i soldi per realizzare il mio sogno.
Nascosi tutto come meglio potevo e col cuore a mille decisi di scrivere un'altra canzone.

Le ore passavano e la mia mano non si fermava. Oggi era stata una giornata molto intensa e volevo che tutte le mie emozioni e sensazioni si percepissero.
Dopo 3 ore la stanchezza iniziò a sentirsi. Mentre mi lavavo i denti sentì la porta di casa aprirsi.
mio padre stava rientrando.

Corsi a spegnere la luce e mi infilai nel letto.
Se mi avesse vista sveglia a quell'ora non sarebbe stato di certo felice.

Feci appena in tempo a rimboccarmi le coperte che entrò in camera mia. Rimase li fermo per alcuni minuti. Sentivo il suo sguardo fisso su di me. E poi uscì senza proferire parola.
Tirai un sospiro di sollievo.
Oggi me l'ero scampata.
E tra un emozione e l'altra mi addormentai...

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Il giorno dopo avevo in programma di passare un farmacia e comprare i miei farmaci e poi concentrarmi nell'acquisto dei biglietti.

Mi preparai il più silenziosa possibile e uscii di casa senza farmi vedere da mio padre.
O almeno credevo.

In farmacia feci abbastanza velocemente. Ormai il farmacista mi conosceva. Andavo lì a comprare le mie medicine ogni 2 settimane.
"il solito?" mi chiedeva sempre

annuivo e mi porgeva delle pillole verdi.
I miei amati antidepressivi.
Mi aiutavano a stare meglio. Ma non dovevo esagerare.

Tornai a casa sentì che qualcosa era diverso.
Mio padre era uscito di casa lasciando la porta aperta. E camera mia era spalancata.
Un brivido mi percorse la schiena.
No No No
è impossibile.

Corsi in camera mia e la vista di quel caos mi fece rabbrividire.
Cosa stava cercando mio padre?

Mi avvicinai col cuore in gola al mio letto e tirai fuori la scatola che teneva i soldi.
La aprì e quello che vidi mi fece saltare un battito.
La scatola era vuota.
Non c'era nemmeno una banconota.
Mi aveva preso tutto.
Non mi rimaneva nemmeno un centesimo.

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eccoci qui.
come al solito la vita non è mai facile per la nostra Alice.
Cosa pensate che farà?
Ce la farà a risolvere quel disastro e incontrare i suoi idoli?
scopritelo voi!
alla prossima
💚💙💖

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