XII: Come é profondo il mare.

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“Il pensiero come l'Oceano,
non lo puoi bloccare,
non lo puoi recintare”
[Lucio Dalla, Come é profondo il mare]

Era la quarta serata di Sanremo, quella più sentita, quella delle cover.
Mahmood si sarebbe esibito con i Tenores di Bitti ed era molto in ansia. Non toccó il cellulare, non rispose ad un singolo messaggio. Si sentiva stordito, sbandato a destra e a sinistra tra i fan, le radio, le interviste, le prove, gli altri partecipanti in gara.

A Marco ci pensava sempre, ma era cosí distratto da tutto quello c'era attorno che quasi se ne dimenticava.

29 messaggi da leggere da Marcolino Mio.

Crescevano a dismisura.

Arrivata la sera inizió anche la quarta serata.

Alessandro era agitato, era una canzone difficile, Lucio Dalla era amatissimo dagli italiani e voleva eseguirla in modo impeccabile.

109 messaggi da leggere.
51 messaggi da Marcolino Mio.
40 messaggi da Fratellino Blanchito.
8 messaggi da Mamma.

Alessandro non li calcoló minimamente fino alla fine della performance, quando fu sicuro di sentire gli applausi del pubblico dell'Ariston.

Tornato in camerino, lesse un solo messaggio:
Marcolino Mio: Ora che ti ho visto, ho capito.
Sei immenso. Ti amo.

Erano le 03:41 del mattino, Alessandro aveva dimenticato il cellulare in camerino e si trovava a fare festa con gli altri, finché non sentí rimbombare nella sala il nome "Marco".

«Marco? Chi?».
«Mengoni!» disse ridendo Marianna.
«Che...ha fatto?».
«Ha postato queste foto» disse Marianna avvicinando il telefono al naso del ragazzo.

«Aspetta, aspetta» disse allontanando il telefono e squadrando la foto.

«Ma–»

«Ma–»

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«Ale! Terra chiama Ale! Ci sei?»

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«Ale! Terra chiama Ale! Ci sei?».

Squadró le foto perfettamente, poi si toccó le tasche.

«Cazzo, ho lasciato il telefono in camerino».
«Possiamo chiedere di entrare».

Cosí, quasi alle quattro di notte i due cantanti riuscirono ad intrufolarsi all'interno dell'Ariston per riprendere il cellulare di Alessandro.
«Menomale che c'era quel ragazzo!» disse Ale scrollando le notifiche. Ormai anche l'iPhone si era scocciato di contarle.
«Oh e che bono da paura!» urló Marianna.
Alessandro aprí Instagram.
«Mai quanto lui» disse mostrandole le foto.
«Ti sei proprio innamorato» disse sorridente BigMama.
«Ma che dici?» disse Alessandro. Le sue orecchie diventarono di fuoco.
«Oh Alessà, ma che pensi che io non abbia capito?».
«Cosa?» balbettò.
«Che siete fatti l'uno per l'altro».

Alessandro si fermó di scatto.

«Ti ho visto. Ti ho visto uscire dalla camera di Mengoni o Mengoni uscire da camera tua la prima sera. E, guarda caso hai 34 chiamate perse e 224 messaggi da lui».
«Perché non ti fai i cazzi tuoi?» disse con tono un po' arrogante Alessandro.
«Perché mentre mi mostravi la bellezza imponente di Mengoni, é arrivato un suo messaggio» disse ridacchiando Marianna.

Era proprio vero.

34 chiamate perse da Marcolino Mio.
21 chiamate perse da Fratellino Blanchito.
224 messaggi da leggere da Marcolino Mio.
108 messaggi da leggere da Fratellino Blanchito.

«Cazzo, mi hanno riempito di messaggi lui e Riccardo».

Chiamó per primo Riccardo.

«Brutto bastardo».

«Sei in vivavoce, c'è Marianna, BigMama, con me».

«E deve saperlo anche lei che sei un grandissimo bastardo!».

«Perché sei sveglio fratellí? Sono le 4 passate».

«Avevo paura che tu ti stessi ubriacando».

«Seh, quando mai!
Non mi chiamo Riccardo Fabbriconi in arte Blanco!».

«Figlio di puttana».

«Ti voglio bene, scusami».

«Scusa un cazzo, ti vengo a cercare!».

«Ma che vuoi fare tu, scemo. Dai fammi chiamare Marco».

Riccardo chiuse la telefonata e Alessandro fece il muso.

«Spero non se la sia presa».

Poi chiamó Marco.

Uno squillo. Due.

«Amore», disse piagnucolando, «sono le 4. Cazzo. Ti sto scrivendo dalle 7 di...ormai ieri mattina».


«Amore...scusa io–»

«Scusa? Ma sei stronzo! Solo scusa? Non ti fai sentire per un giorno intero e–»

«Lo sai meglio di me quanto é ansiogeno sto posto. Sto ventiquattro ore su ventiquattro a contatto con fan, radio, a fare le prove...amore...».

«Ne parliamo domani, sono stanco».

E la telefonata si chiuse.

«Cazzo e mo?» disse con gli occhi lucidi Alessandro.
«Ale, vedi che é solo un momento. Sta tranquillo».

Com'è profondo il mare | Marco Mengoni & MahmoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora