XV: Parlami Sopra.

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“Vorrei vivere quest'alba mille volte,
per avere l'illusione che mi riconosca, inseguire le nostre due ombre verso l'orizzonte, fino a che fa notte e poi ricominciare”
[Marco Mengoni, Parlami Sopra]

Marco si risvegliò a notte fonda.
Guardò l'ora, erano l'01:04.

Al suo fianco, Alessandro dormiva. Aveva un espressione tranquilla, angelica.Gli accarezzò il volto e lo baciò delicatamente sulle labbra.

«Ti amo» sussurrò Marco.

Era felice di avere al suo fianco l'uomo che amava dopo anni che lo aveva desiderato.

Alessandro iniziò improvvisamente ad agitarsi e a parlare nel sonno.

«Hei, Ale? Amore mio?».

Alessandro diceva parole frammentate e chiamava Marco disperatamente.

«Marco, vieni qui!».
«Amore ma io», disse passandogli una mano sulla fronte imperlata dal sudore, «sono qui».

Alessandro si calmò come un bambino preso in braccio alla madre al tocco di Marco, si strinse a lui e si rilassò.

«Amore mio, stai bene?» provò a chiedergli Marco, ma Alessandro non rispose, era tornato subito a dormire in modo angelico, con un piccolo sorriso.
«Certo che sei strano tu» disse sussurrando Marco, provando a non ridacchiare a voce alta.

Sistemò le lenzuola bianche sui loro corpi vestiti di pigiami uguali che Marco aveva procurato apposta. Sentiva le dita di Alessandro attorcigliarsi nei suoi riccioli lentamente.

«Amore, sei sveglio?».
«Mhhh».
«Hai avuto un incubo prima? Stai bene?». chiese il più grande allontanandosi.
«Scappavi via da me. Mi lasciavi morire».

Marco lo guardò accigliato, si schiarí la gola e disse «Ale, io non me ne andrò mai e quando morirai, nel giorno più lontano possibile da quello di oggi, morirai tra le mie braccia». Gli baciò la fronte, gli accarezzò le guance con i pollici e poi si riavvicinò per lasciargli un dolce bacio a stampo.
«Io ti sposo prima o poi amore» disse sussurrando al suo orecchio. Gli baciò il collo e spostando il tessuto del pigiama gli baciò anche la spalla.
«Ti amo» disse avvinghiandosi al corpo del più piccolo.
«Ti amo anche io» disse con voce calma.

I due si riaddormentatono abbracciati e non si risvegliarono tardi, anzi.

Le luci dell'alba illuminarono il viso di Marco, che disturbato, si alzó per chiudere meglio le tapparelle e si rimise sotto le coperte, abbracciando Alessandro.

«Buongiorno amore» disse Alessandro con voce rauca.
«Buongiorno amore mio» disse Marco baciandolo sulla fronte.

Alessandro doveva lavorare, il suo nuovo album stava per uscire, ma voleva godersi quella giornata con Marco, così rimandò qualche impegno al pomeriggio.

«Sono felice che tu abbia rinviato quelle cose per me. Ne sono grato» disse Marco porgendogli il bicchiere d'acqua.
«Sai di cosa sono grato io invece? Di averti di nuovo al tuo fianco, di poterti baciare e accarezzare di nuovo» disse afferrando il bicchiere.

Marco fu entusiasta di quelle parole e lo baciò sulla guancia.

I due decisero di mettersi sul divano e Alessandro decise di fargli ascoltare una canzone in anteprima:“Stella Cadente”.

Marco pianse e non poco a sentire quella canzone. Alessandro si era spogliato di ogni cosa in quella canzone e lui ne era fiero.

Com'è profondo il mare | Marco Mengoni & MahmoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora