XVII: Proibito.

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“Il nostro deve essere amore perché proibito”
[Marco Mengoni, Proibito]

I brividi che percorrevano il corpo di Marco si facevano più intensi secondo dopo secondo.
Le mani gelate di Alessandro gli percorrevano la metà del corpo, dalla testa fino al busto.
«Ale, cosa vuoi fare?» disse Marco quasi spaventato.
Alessandro sussurrò qualcosa di impercettibile, poi le sue mani ripresero il giro, solo che questa volta Alessandro era partito dalle tempie per fermarsi sul collo.
«Ale» disse ridendo nervosamente il più grande.
Non rispose. Si limitò a stringere forte le mani attorno al collo di Marco.
«Alessandro! Ale sta fermo!». Si dimenava, ma le mani di Alessandro erano ancora più strette.
«Non ti perdonerò mai per ciò che mi hai fatto».

Marco si svegliò in preda al panico, completamente sudato.
Il suo sussulto rimbombò nella camera.
Guardò al suo fianco, non c'era nessuno. Si sollevò e lo chiamò disperato:

«Ale, sei qui?».

Niente. La lontananza non riusciva proprio a fargli dimenticare di Ale. Il suo Ale.
Quell'uomo che in meno di un mese già gli aveva portato una svolta.

Allora si alzò e dopo aver bevuto un po' d'acqua andò in bagno a guardarsi allo specchio. Ammetteva a se stesso di star impazzendo.

Voleva dimenticarsi davvero per un po' di Alessandro e allora decise che avrebbe dovuto dedicarsi ai suoi progetti.
Passò la notte a riflettere e a sistemare casa, poi dalla finestra guardò il Sole salire piano piano.
Si fece una doccia calda, sistemò i suoi riccioli prepotenti e si improfumò dalla testa ai piedi.

1 messaggio da leggere da Amore♡.

Amore♡: Amore buongiorno o almeno credo che da te sia giorno
06:01

Tu: Si amore, buongiorno anche a te anche se non so che ore siano.
06:01

Amore: Amore qui è mezzanotte
06:01

Tu: Ahhh. Capisco. Io ora inizio a lavorare su delle cose, tu vai a dormire?
06:02

Amore♡: Non proprio. Penso fra un paio d'ore
06:03

Gli occhi di Marco si incendiarono, un po' per gelosia, un po' perché ne sentiva la mancanza.

Tu: Okay ci sentiamo dopo amore
06:05

Scrisse con rabbia.
«Mi manchi» pensò.

Odiava sentirsi così male e odiava il modo in cui viveva quell'amore. Due cuori uniti ma separati.

Amore♡: Ti amo amore

06:06

Sorrise. Si decise che sarebbe stato il caso di essere felice perché Alessandro sarebbe tornato prima di quanto si aspettasse.

Dire “ti amo” gli aveva sempre fatto paura.
Ma alla fine

Tu: Ti amo anche io amore
06:08

Poi passarono i giorni, Alessandro andò prima a Parigi, poi tornó nella sua Milano.
Marco non lo sapeva, o almeno, sapeva che avrebbe avuto uno showcase, ma all'ora di pranzo, appena rincasato, sentí il citofono suonare.

Dallo schermo del citofono vide una mano coprire la telecamera. Titubante rispose.

Poi la mano si spostó, rivelando un uomo dai capelli mossi fuori posto, gli occhiali da sole e delle spalle da paura.

«Io».

Il cuore di Marco perse un battito. Si guardó attorno e con la mano tremante cliccó sulla figura della chiave per aprire il portoncino.

Aprí la porta lasciandola socchiusa e cercó di assumere un atteggiamento rilassato, sistemando la spesa nei mobili.

«É permesso?» disse Alessandro entrando in casa, togliendosi gli occhiali da sole.

«Che ci fai tu qui?» chiese sbiascicando Marco.

Alessandro sorrise, alzando il sopracciglio.
«Che, non sei contento?» disse trascinando i piedi sul parquet chiaro fino ad arrivare in salotto. Si sedette affianco al grande piano nero e Marco lo guardò con un'espressione stupefatta.

«Ti ripeto,» disse sedendosi sul divano grigio abbracciando uno dei cuscini, «cosa ci fai qui?»
«Se non sei contento, me ne vado» disse cambiando postazione Alessandro, sedendosi al fianco del ragazzo più grande.

Marco si morse il labbro inferiore e lo guardó dalla testa ai piedi.

Si gettó tra le sue braccia in preda alle lacrime che non riusciva più a controllare.

«Grazie» sussurró al suo orecchio.

Com'è profondo il mare | Marco Mengoni & MahmoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora