CHAPTER FOURTEEN

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"I tried to scream
but my head was underwater"
everything i wanted/Billie Eilish

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Le mani tremavano, gli occhi bruciavano e le guance erano segnate da numerose lacrime ormai asciutte, il corridoio di Hogwarts era spento, buio, tutto aveva perso luce.

La rabbia era l'unica cosa rimasta, e le domande le uniche a girare per la sua mente e alle quali ancora non era in grado di dare una risposta, e forse mai lo sarebbe stato.

Perché lo aveva fatto? Era sempre stata così sincera, così vera e così pura, come aveva fatto a mentire in questo in modo.
Forse si era sbagliato, forse tutti si erano sbagliati, lei era come lui, erano lo stesso sangue ed erano riusciti a farsi ingannare.
Stessa mente, stesso piano.

Era convinto, anzi sicuro al cento per cento, che lei fosse diversa, era riuscita a prendere il suo cuore solo per poi ridurlo a pezzi e portarlo alla morte.
Ed era anche riuscita nel suo intento perché Harry si sentiva morire.

Si incolpava per aver soltanto potuto credere che la fliglia di Voldemort potesse essere diversa, come aveva potuto cascarci? Mai si era sentito così era una sensazione del tutto nuova, che non aveva mai provato e che avrebbe preferito mai provare in tutta la sua vita.

Era arrabbiato, tanto arrabbiato ma più di tutto era distrutto, letteralmente.

Ormai avrebbe dovuto trovarsi sulla torre di astronomia con Silente per andare alla ricerca dell'horcrux ma le sue gambe erano ancora gelatina e sembravano non voler affatto collaborare.

Perché faceva così male?

Tirò un pugno alla parete gelita del corridoio e poi si appoggiò ad esso, con la mano ormai sanguinante.
Si portò le mani tra i capelli completamente frustato, ma poi una nuova sensazione entrò il lui, in realtà non era del tutto nuova, ma si era amplificata, molto.
La vendetta.

Adesso era più che sicuro che lo avrebbe ucciso, Voldemort sarebbe morto a qualunque costo, e avrebbe rivendicato tutte le morti che aveva procurato.

Si riprese in un batter d'occhio, accecato dalla rabbia e con passo svelto salì le scale della torre di astronomia, più determinato che mai.

•••

L'aria era gelida, il silenzio era assordante e la cameretta era del tutto priva di emozioni.
Non entrava lì dentro da quasi due anni ma non era cambiato nulla.
La solita aria grigia e cattiva.

Non ricordava bene come Draco l'avesse portata lì, ricordava solo che non aveva smesso di piangere e di tenere il cuore per tutto il tragitto.

Si era semplicemente svegliata lì, sul suo vecchio letto, non il letto confortante di Hogwarts ma quello gelido della casa dei Malfoy, nonché dove aveva vissuto dal ritorno del padre, divenuto il suo quartier generale.

𝐖𝐡𝐨𝐞𝐯𝐞𝐫 𝐲𝐨𝐮 𝐚𝐫𝐞||𝗛𝗮𝗿𝗿𝘆 𝗣𝗼𝘁𝘁𝗲𝗿||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora