PROLOGUE

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"Who's afraid of little old me?
You should be"
Who's Afraid of Little Old Me?/Taylor Swift

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L'umido di quella stanza, il buio di tutto il castello, il freddo delle mura dei corridoi erano diventati così confortevoli che quella sembrava essere sempre stata la normalità. Sembrava essere il tassello mancante alla sua vita. Era tutto così lineare, nulla fuori posto. Dopo due settimane nel vuoto più totale Grace non poté che arrivare alla conclusione che ciò che aveva adesso era quello che aveva sempre meritato.
Meritava questa vita.
Quella doveva essere la sua vita e non era triste, né felice, semplicemente era una sensazione piatta, inesistente.
Non c'erano rumori, non c'erano chiacchiericci fastidiosi come tra le mura di Hogwarts e sopratutto non c'erano persone che ogni tre per due le domandavano come stesse.
Ed era così bello non avere risposte, per nessuna domanda.

Prima copriva lo specchio pur di non vedere quanto fosse debole adesso si specchiava tutti i giorni, non si vedeva poi così terribile.
Era terribile perché aveva preso parte ad un piano del padre? Patetico, c'era sicuramente chi aveva fatto di peggio nel mondo.
Doveva vergognarsi per aver mentito? Ancora peggio.
Doveva sentirsi un mostro per aver spezzato il cuore di Harry Potter? Mio dio, no.
La odiava, bene non era l'unico a farlo e di certo non sarebbe stato l'ultimo.

Si guardò ancora allo specchio, i capelli biondi avevano perso la loro tonalità luccicante e adesso erano più tendente ad un biondo cenere, quasi come se lo spegnere tutto avesse spento letteralmente ogni forma di luce che possedeva.
Gli occhi azzurri non erano più come un cielo limpido ma pieno di fulmini.
La punta di rossetto scuro si modellava perfettamente alle labbra, piegate in un sorrisino che mai lasciava il suo volto.

In quelle due settimane mai una volta aveva più pensato a quanto male aveva fatto perdere Harry, non aveva più provato nessuna sensazione o emozione che potesse farglielo ricordare.
Era troppo dolore da sopportare, invece adesso si sentiva libera da tutto, ed era ciò che le serviva e nessuno avrebbe potuto farle cambiare idea.

Si strinse bene i polsini di pelle neri intorno ai polsi e ammirandosi per l'ultima volta allo specchio, uscì dalla stanza camminando per il corridoio con una sicurezza che, prima, non aveva mai posseduto.
Arrivò davanti una grande sala, posizionò entrambe le mani sulle sue grandi ante della porta e le spalancò portando tutta l'attenzione su di se.

<<Allora la vittima del giorno chi é?>> escalmò con un sorriso che due settimane prima non sapeva nemmeno di possedere.
Voldemort guardava sua figlia con una punta di orgoglio, fiero di ciò che era riuscito a creare.
Si avvicinò a lei e le si posizionò di fianco e lei si spostò giusto di qualche passo.
Per quanto non provasse niente lui ancora la disgustava.
Ma lei meritava questa vita.

𝐖𝐡𝐨𝐞𝐯𝐞𝐫 𝐲𝐨𝐮 𝐚𝐫𝐞||𝗛𝗮𝗿𝗿𝘆 𝗣𝗼𝘁𝘁𝗲𝗿||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora