Capitolo 3

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Fu allora che decisi di intervenire, non la potevo vedere più in quelle condizioni, trasmetteva anche a me la stessa sensazione, quella di essere "serva" del male, del dolore, mi faceva pena. Così le chiesi:
"Mi spieghi cosa hai?!"
Chiara:" Niente, cosa vuoi che abbia?! Perché mi chiedi questo?
Io:"Non mi dire cazzate, li vedo i tuoi occhi quando pensi guardando fuori dalla finestra, la vedo l'ansia che hai addosso, lo vedo che stai soffrendo in segreto, lo vedo che rifletti superficialmente su cosa ti succederà se continuerai a stare in queste condizioni, io so che tu non stai affatto bene, e credo anche che stai cercando appigli su qualcosa che a me è oscuro. Dimmelo Chiara, io posso aiutarti!"
Chiara: "Hai ragione, io sto soffrendo molto, ma questo non ti riguarda, voglio tenermi tutto dentro per non creare problemi a nessuno, specialmente a te, sai che lo faccio per il tuo bene.."
Io:" Ma non dire cazzate per favore, le amiche sono fatte anche per questo, per condividere le sofferenze non soltanto la felicità, su dai tira fuori il rospo, quando te ne sarai liberata starai molto meglio, fidati di me."
Chiara:" Io mi fido, mi fido con tutto il cuore di te, ma te l'ho già detto! Non voglio esprimere la mia sofferenza, non voglio esserti di intralcio, non voglio, non voglio!"
*Chiara scappò*
Ed io rimasi lì con la faccia ammutolita a fissare i suoi passi così veloci, eppure così carichi di emozioni, le lacrime le percorrevano il viso, dentro di se teneva un taciturno male, era davvero angosciata, e io non sapevo il perché.
Così mi resi conto di quanto fosse importante per me Chiara, volevo sapere la verità, continuai a provare, a mandarle mille messaggi, a chiamarla senza avere mai una risposta, le mandai perfino una lettera, senza ricevere nessuna informazione da lei, ero distrutta, era passata una settimana, e io ancora non avevo fatto niente, ero inutile, fin quando decisi di cambiare strategia, decisi di aspettare, aspettare il momento giusto, non per insistere sulla sua afflizione, ma per parlarle del mio male, della mia sofferenza, per farla ragionare, così le diedi appuntamento a casa mia, alle 4:00 di pomeriggio, le scrissi:"vieni da me ti devo parlare, ci soffermeremo sul mio dolore."

Sentii la porta aprirsi, riconobbi subito la sua piccola voce, era Chiara.

Continuerò nel prossimo capitolo, grazie per avermi seguito nella mia scrittura, nel mio magico mondo. Commentate per sapere i vostri pensieri🌟💪🏻

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