Accanto a lui una grande confusione, vestiti sparsi sul letto, oggetti personali in disordine, e... Delle valigie. Cosa avrebbero significato quelle valigie? Che se ne sarebbe andato via? Che sarebbe guarito? Oppure sarebbe stato trasferito in un altro ospedale perché aveva bisogno di nuove cure? Forse era una breve vacanza? Oppure una lunga assenza?
Queste domande tormentarono la mia mente, senza però arrivare a risposte concrete. Come se non bastasse arrivò Andrea, e la sua espressione cambiò come da un giorno di sole ad uno di pioggia, sembrava che il mondo gli piombasse addosso e che lo calpestasse come una sigaretta non ancora spenta, sembrava stupito, incredulo, così perspicace eppure inaridito da ciò che stava succedendo, non fiatò perché le sue parole, per quanto sarebbero state tante, non avrebbero avuto alcun effetto, non avrebbero mai e poi mai volanti il vuoto che via via si stava formando nel suo e nel cuore di Luca, aveva gli occhi lucidi e a tratti scuoteva la testa, d'un tratto scappò.
"Aspetta Andrea io posso spiegarti, ti prego!"
Non ci fu nessuna risposta. Così mi avvicinai e gli chiesi il significato di tutta questa messa in scena.
"Chiara hanno deciso di dimettermi ma io non voglio andarmene, non voglio lasciarvi soli, così sembrerà che io non tengo a voi e che sono una delle tante persone che si servono degli altri e che quando non ne hanno più bisogno gli gettano via, ma io non voglio passare per un ragazzo del genere, voi...
Voi siete stati tutto per me, mi avete compreso, mi avete aiutato, mi avete salvato da questa vita, e mi avete insegnato a sopravvivere, io non posso far altro che dirvi grazie, perché non conosco dono migliore di questa piccola grande parola, che però alle altre persone, se detta con verità, riempie il cuore, perciò grazie davvero per tutto perché senza di voi, io a quest' ora non sarei stato niente."
"Grazie a te Luca, per noi sei stato un esempio, davvero, sei la dimostrazione che ad agire ed a credere nel bene, questo, prima o poi esso ti ricompenserà con la stessa monete, perciò continua a credere in ciò che fai, e non dimenticare il tuo passato, non farlo, mai."
"Seguirò i tuoi consigli"
Ci abbracciammo mentre le lacrime ci scendevano spontanee, ci stringemmo così forte, quasi da togliere il respiro. In quel momento arrivò Andrea. Silenzio. Poi...
"Ma cosa..." Andò nuovamente via. Non potevo lasciarlo scappare sta volta. Lo rincorsi per le vie di quel plesso così famigliare, si fermò di colpo perché... Davanti a se trovo' tre ragazze, lo fermarono bruscamente, i loro nomi: Giulia, Francesca, Lucia, familiari direi. "Allora? Ci hai ripensato? Uscirai con noi?"
"Beh io...Ecco, ma certo! Come potrei non rinunciare a delle bellezze come voi" disse con voce frenata, ma che allo stesso tempo pronunciava vocaboli senza esser conoscenza delle parole che emetteva.
Non ci potevo credere, io non... Non capivo perché lui fosse andato con quelle ragazze, se le odiava, perché? Se non poteva sopportarle, perché? Se non era attratto da quel genere di persone, perché? Se fra noi due c'era qualcosa, perché? Perché mai avesse accettato, perché... Perché. Fissavo i loro passi così veloci, le loro mani si univano le une alle altre, vidi scambiarsi fra loro qualche falso sguardo amorevole, e qualche forzato sorriso si affacciava lievemente alle loro labbra, poi... Sentii un dolore lancinante alla testa, le mie gambe crollarono, buio totale.Mi svegliai due ore dopo su un lettino, avevo una flebo ed ero attaccata ad una macchina che segnava i miei battiti, ero confusa e non capivo cosa mi stesse succedendo.
"Ti sei ripresa signorina, vediamo come ti senti?" Disse un infermiera "Io bene ma cosa mi è successo?!" Arrivo' il dottore. "Sei svenuta cara, le cause sono ancora da chiarire ma pensiamo che sia stata una fase di eccessivo stress, causato da.. Ancora stiamo lavorando" Mi tirai a sedere a fatica, la mia testa era frastornata come del resto il mio cuore. "Non ricordo come sia successo dottore, ma non si preoccupi non è niente di che..." "Starà a noi decidere la gravità di quest'accaduto, intanto la data della dimissione dall'ospedale per ora rimane incerta, adesso preparati perché ti dovremmo fare delle analisi, poi ti riporteremo nella tua stanza, e mi raccomando, tanto riposo, ci siamo capiti?." Annui svogliatamente e mi rimisi distesa. In quel momento arrivo' Andrea. "Chiara! Ma cosa combini? Che è successo?" Io non risposi e rivolsi la testa dal lato opposto, sapevo che era colpa sua se adesso stavo in queste condizioni. "Ehi? Qualcuno ti ha tagliato la lingua?" Il suo comportamento mi dava ai nervi.Eccomi qui con un nuovo capitolo, cosa succederà tra Andrea e Chiara? Lo scoprirete presto vedrete, a presto😘
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La realtà è più grande di noi.
Historical FictionTRATTO DA UNA STORIA VERA. Andrea. Chiara. Lui. Apparentemente scontroso, gradasso e pieno di se, misterioso e mistico, ingannevole e sfuggente. Lei. Dolce, comprensiva, accurata, maneggevole e docile, gentile e cortese, dotata di forte premurosità...