Capitolo 10

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Un ragazzo, così pieno di se, parlare di un posto così orribile, come l'ospedale, valorizzandone non l'aspetto, ma ciò che veramente contiene, delle persone malate che nuotano in un oceano di dolore attaccati da ricadute e guarigioni, da lacrime imprescindibili e sorrisi spontanei, da rabbia, da odio, ma anche da amore, solitamente la gente quando sente pronunciare la parola 'ospedale' chiede di cambiare discorso, dice "Che brutto posto", "Non ci vorrei mai finire", abbassa lo sguardo facendo un sospiro, frena la bocca per non pronunciare parola, ma... Perché? Per quale motivo nascondiamo una realtà che sempre più spesso ci colpisce, perché nascondiamo il dolore quando è sempre dietro l'angolo, perché non riveliamo ai nostri parenti e ai nostri amici cosa si prova a stare in un posto del genere, perché non spargiamo notizia della vita dentro un ospedale, perché non valorizziamo le persone che vi stanno dentro per il coraggio e la dignità che hanno nel affrontare la realtà dei fatti... Perché.
Forse ho capito, ci divertiamo ad aggirare gli ostacoli, appena troviamo una difficoltà la scansiamo, per non avere e non creare problemi, ma alla fine ci troviamo davanti qualcosa più grande di tutto, qualcosa che non possiamo combattere perchè troppo forte, qualcosa che non possiamo tenere a bada perché  divorerà la nostra anima, qualcosa che è troppo simile e che divorerà  la nostra diversità, qualcosa di incalcolabile, il suo nome è ... Noi stessi, noi siamo i mostri, noi ci divertiamo a prendere in giro e a farci prendere in giro, noi creiamo e distruggiamo allo stesso tempo, noi nascondiamo e veniamo nascosti, solo noi creiamo disgrazie, solo noi sappiamo odiare e disprezzare, noi siamo delle creature orribili e non c'è ne rendiamo conto, solo quando qualcuno avrà il coraggio di rivelare la verità ci sarà tranquillità in questo piccolo grande mondo.
Come passa il tempo, fra soli due giorni, ovvero il 20 agosto 2014, Luca dovrà sostenere una dura operazione per poter continuare a sopravvivere, sinceramente non lo vedo molto giù, anzi il contrario, sembra spruzzare gioia da tutti i pori, ma come ci riesce? Io se fossi nella sua situazione sicuramente starei a pensarci ventiquattr'ore su ventiquattro, penserei a tutte le esperienze della mia vita, dalla nascita ad ora, starei da sola per riflettere, lui invece è sempre così allegro, sta in compagnia e sembra fregarsene del futuro che farà la sua dolorosa vita, a davvero del coraggio da vendere questo ragazzo. Così ebbi il coraggio di chiedergli: "Non hai paura?"
"Di cosa?" Rispose con una risatina meravigliata.
"Della morte, che te ne andrai"
"No, io non ho paura di morire se so che sono vissuto più di altre persone che di vita ne sanno ben poco"
"Tu sei unico."
"Non sono unico, io dico la verità"
Queste furono le nostre ultime parole, ci salutammo e andammo nelle nostre camere. Il giorno dopo sarebbe stato il giorno del giudizio. Dormimmo con un lento respiro, quasi in apnea.

*20 agosto 2014*
Luca è in sala operatoria da più di due ore, ed io e Andrea aspettiamo sue notizie con ansia. Vidi con la coda dell'occhio un camice bianco uscire di volata da quella maledetta sala, non ascoltai nessuno e...

Continuo nel prossimo capitolo, cosa sarà successo a Luca? Lo scoprirete presto, baci😘

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