Capitolo 19

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Andrea era ancora lì, sotto i miei occhi, disteso e rannicchiato davanti alla mia porta che dormiva con gli occhi socchiusi, mi avvicinai per sfiorarlo attratta dalla sua dolcezza e tenerezza esterna, d'un tratto fece uno scatto e aprendo lentamente gli occhi si alzò di sobbalzo e io non ebbi tempo di...
Ci trovammo abbracciati, all inizio tentai di allontanarmi e rimasi fredda e rigida, mentre lui iniziò a piangere... Aspettate un secondo... Andrea, un tipo come lui, gradasso e pieno di se, impercettibile e lunatico, si stava sciogliendo come la neve mentre mi stava abbracciando?! C'è qualcosa che non torna... Non ebbi tempo di ragionare che lui mi disse:
"Ti amo Chiara, io ti amo e solo ora ho capito quanto sei importante per me, scusami se sono stato un cretino, se ti ho presa in giro tutto questo tempo, ma io non volevo, non volevo affatto, scusami se non ti merito e se mi faccio desiderare, scusami per aver ascoltato Giulia e le altre, scusami e ancora scusami per quello che ti ho fatto passare... Ti prego perdonami perché senza te non avrei la forza di andare avanti..." Rimasi a fissarlo mentre parlava, si vedeva perfettamente che quelle parole partivano dal profondo del suo cuore, erano frasi vere di cui probabilmente anche lui si sbalordiva, i suoi occhi erano trasparenti, potevo vedere tutto quello che aveva dentro, all inizio notavo un immensità oscura di dolore e rabbia, ma poi... Nascosto dietro un angolo vidi un raggio luminoso, era l'amore che provava per me, la felicità che provava stando vicino a me, era una cosa meravigliosa sapere che fai parte dell'unico spiraglio buono dell anima di una persona a te molto cara, infondo quando mai hai sentito, ad esempio in un telegiornale o in un giornale, parlare bene dell'uomo, di ciò che è e di ciò che ha commesso?
Io mai. Sento solo le parole morte, disprezzo e cattiveria pronunciate dalle bocche di così tante persone che il mondo si sta richiudendo su se stesso, come se avesse paura nell essere diverso e innovativo nel nome del bene, come se si vergognasse delle qualità che possiede perché si sentirebbe escluso in una realtà troppo vera per essere svelata. Non diedi altro tempo ad Andrea per agire a parole, lo zittii con un gesto e gli dissi " non mi devi spiegare niente, non scusarti, io ti capisco, vedo il buono che c'è in te." Lo baciai. Dio quanto amo i suoi baci, così sottili e avvolgenti, sono come una carezza al cuore e un abbraccio alla mente, non so descriverli perché non posso, non posso farlo, sono così complessi e allo stesso tempo semplici che non riesco a definirli a parole, non esiste aggettivo, vocaboli, frasi, discorsi, che riescano a spiegare ciò che sto provando adesso, sembra un film romantico, si, ma a differenza di quanto quest' ultimo la mia vicenda è vera, tutto questo è vero, sembra quasi una presa in giro alla fantasia e alla immaginazione, come per dire... "Guarda! Io sono riuscita a realizzare il mio sogno, senza l'aiuto di nessuno, e non ho avuto bisogno di inventare per far capire alla gente cosa è l'amore. Perché io e Andrea siamo amore puro."
La magia finì e ci ritrovammo faccia a faccia, come se ci fossimo solo noi due nel mondo, come se il tempo si stesse fermando, era una situazione a dir poco particolare e alquanto strana quasi misteriosa, eravamo come imbambolati e freddi all'esterno, ma all' interno il nostro cuore galoppava a mille, stare insieme a lui era tutto ciò che volevo, e nessuno mai nessuno ci avrebbe diviso, perché ci amiamo e non meritiamo la distanza. Andrea interruppe la quiete e con voce sicura disse "Chiara, noi non possiamo..."
"Cosa?! Cosa non possiamo Andrea?" Dissi io sbalordita e confusa. "Non possiamo stare insieme, quindi inizia ad allontanarti da me, non sono genuino per te, ti farei soffrire e basta, si è vero ti ho detto che ti amavo perché dovevo farlo, ma io..."
Scappò. Semplicemente scappò. Lasciandosi alle spalle il mio volto, occhi sgranati e appannati, bocca aperta come se stessi parlando senza emettere suoni, orecchie ritte e incredule nell'aver ascoltato quelle parole. Caddi a terra e mi misi a piangere. Ma prima che lui girasse l'angolo del corridoio gridai con tutta la mia forza interiore:
"Ricorda. Io ci sarò sempre, non smetterò mai di credere nel nostro rapporto, e non mi arrenderò mai. Tu... Perché lo hai fatto? Perché ti arrendi inspiegabilmente in questo modo? Non mi ami abbastanza? Bella scusa ti sei trovato! Veramente... Complimenti! Cercati pure un altra vedrai che ti renderà più fiero di te. Mi fai schifo."
Lui proseguì avanti senza neanche girare la testa. Mi distesi sul pavimento mentre guardavo il soffitto, che sempre più si riempiva di bugie e prese in giro. In quel momento avevo bisogno di qualcuno. Luca.

Ecco qua il diciannovesimo capitolo, spero davvero vi piaccia, scusate se ho aggiornato così tardi ma con la scuola è il resto non ho mai tempo. In compenso godetevi la storia!🍂

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