Che ti succede, Vegeta?

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Era tardi e Bulma stava ancora cercando di riparare i robottini messi fuori uso da Vegeta e nel frattempo non smetteva di pensare.
"Perché mi avrà detto quelle cose? Non credo che lo abbia fatto solo perché lo stavo disturbando, dev'esserci di più."
Pensò.
"Però è anche vero che non si è smentito e ha concluso il discorso con una delle sue solite frasi arroganti."
Guardò l'orologio, erano quasi le due del mattino.
"Cavoli, non ho ancora terminato ed è già così tardi, credo che mi farò una tazza di caffè, stanotte la passerò qui."
Detto ciò, si alzò e andò verso la cucina. Mentre si preparava il caffè vide qualcosa che la fece sobbalzare. In penombra una figura si ergeva di fianco alla porta d'ingresso intenta a guardare fuori, era Vegeta.
"Vegeta, non pensavo fossi ancora sveglio, stai bene?" Chiese allora Bulma, ma il ragazzo non rispose.
"Senti, volevo ringraziarti per quello che mi hai detto ieri sera."
"Guarda che non l'ho detto per farti un piacere..." Si fermò di colpo dal continuare. In cuore suo sapeva di avere ragione, il Sayan sapeva che lei, Bulma Brief in realtà meritava di più di quello sciocco terrestre ed era sul punto di ribadirglielo ma si fermò appena in tempo.
"Che mi sta succedendo?" Pensò,
"Mi sono rammollito tutto d'un tratto?"
Anche in quell' occasione i due si trovavano al buio, illuminati solo dalla luce chiara della luna.
"Vegeta, secondo me...anche tu sei molto di più di quello che vuoi fare sembrare!"
Disse Bulma, buttando fuori le parole tutte d'un fiato.
"Anche tu hai un cuore, in fondo. Non negarlo!"
Riprese.
"Ha! Io un cuore, ma sentitela, questa sì che è bella! I Sayan non provano niente, né la pietà, né alcun tipo di sentimenti, mettitelo bene in testa Bulma!"
Detto ciò se ne andò. Aveva capito bene? L'aveva chiamata per nome? Beh era già qualcosa, una gran cosa! Bulma si ritrovò ad esultare per quel piccolo passo in avanti fatto dal Sayan. Nonostante quella scorza durissima alla fine sapeva di avere ragione e lo avrebbe dimostrato.

Passò un mese e una sera Bulma era di nuovo alle prese con l'aggiustamento dei robot, ma quella volta decise che non avrebbe passato tutta la notte a farli funzionare, ci avrebbe pensato il giorno dopo e così fu. Vegeta tornò ad allenarsi come suo solito ma quel giorno sarebbe successa una cosa inaspettata. Innanzitutto Yamcha si presentò con un bouquet di rose in mano, rose per Bulma ovviamente, voleva scusarsi con lei ma soprattutto cercare di riappacificarsi.
"Sei ancora arrabbiata?" Chiese alla ragazza
"Certo che sí, mi pare ovvio! E a te ci vorrà molto di più di questo per farti perdonare, mio caro."
"Vorrà dire che mi impegnerò di più."
Detto questo i due stettero in silenzio per un po' finché non udirono un boato e si precipitarono verso la Gravity room che Vegeta aveva appena distrutto.
Vedendo quello spettacolo agghiacciante, Bulma si precipitò a cercare a mani nude tra le macerie della stanza appena esplosa in cerca del Sayan.
"Dove sei, Vegeta? Ti prego, non dirmi che.."
D'un tratto, una mano spuntò dalle macerie e Vegeta a fatica uscì, senza forze, allora Bulma gli mise un braccio dietro la schiena per sorreggerlo.
"Devo...devo riuscire a superare Kaaroth..io...devo farcela!"
Disse il Sayan a fatica.
"Non dire assurdità Vegeta, sei ridotto male, devo portarti immediatamente in infermeria!" Disse Bulma, ma il giovane continuò imperterrito.
"Non dire sciocchezze...io devo andare avanti...non mi farò fermare da uno stupido incidente...io riesco...benissimo a..." Non riuscì a concludere la frase che si accasciò a terra di lato e perse i sensi.

In infermeria, Bulma, la signora e il signor Brief vegliarono su di lui.
"Oh, povero Vegeta, speriamo ce la faccia!" Disse la signora Brief.
"Vegeta...non lasciarmi!" Pensò Bulma, mentre il signor Brief era preoccupato anche lui per la salute del giovane.
"Lasciamo che si riposi adesso."
Disse il signor Brief e tutti si diressero alla porta, finché..
"Kaaroth...io...ti raggiungerò.."
Disse Vegeta, con un filo di voce. Bulma si fermò di colpo e vedendolo in quello stato decise di fermarsi ancora un po' a vegliare su di lui.
Più tardi, in preda ai peggiori incubi, Vegeta si svegliò e si trovò steso su un letto, con le ferite medicate. Si voltò alla sua destra e vide con stupore che la ragazza dai capelli turchini si era addormentata china sulla scrivania. Qualcosa in lui si fece largo, un piccolo sussulto, quasi impercettibile, lo colse di sorpresa.
"Che mi succede? Perché d'improvviso mi sento così?"
Si chiese, senza sapersi dare una risposta. Vedendo Bulma che si dava pena per lui aveva provato qualcosa, per la prima volta nella sua vita e quel qualcosa era destinato a farsi largo sempre di più dentro di lui.

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