Il sacrificio di Vegeta

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Prima parte:
Erano passati cinque anni ormai dai Cell games e tutto era tornato alla normalità. La pace sulla terra era finalmente giunta e tutti erano in fermento per l'imminente torneo di arti marziali che si sarebbe tenuto di lì a pochi giorni. Tutti avrebbero partecipato, persino Goku, che sarebbe tornato in vita ma solo per ventiquattro ore, dopodiché sarebbe tornato nell'aldilà. Vegeta si era allenato tantissimo assieme a suo figlio di sette anni, Trunks. Il piccolo, nonostante la giovane età, era dotato di grandi capacità e lo aveva visto trasformarsi in super Sayan senza il minimo sforzo.
"Ma come diavolo avrà fatto a riuscirci? Non ha nemmeno seguito un allenamento specifico per farlo."
Aveva pensato Vegeta, che nel frattempo si era allenato nella stanza gravitazionale con un elevatissima gravità.
"Non vedo l'ora che arrivi il giorno del torneo, Kaaroth. È giunta l'ora della resa dei conti!"
Vegeta era in fermento per l'imminente arrivo di Goku sulla terra. Non vedeva l'ora di potersi riscattare e sapeva che entrambe sarebbero arrivati alle finali e si sarebbero finalmente scontrati.

Arrivò il giorno del torneo e Goku arrivò sulla terra come previsto. Tutti quanti lo salutarono calorosamente, tutti tranne Vegeta, ovviamente. Purtroppo durante il duello che avrebbe visto Kibith contro Gohan, due energumeni erano intervenuti ad assorbire l'energia di quest'ultimo e si erano poi dileguati. Goku e gli altri avevano fatto la conoscenza di Kaiohshin il Superiore, che li aveva avvertiti che una nuova minaccia stava per travolgere il pianeta. Egli aveva chiesto a Goku di seguirlo e gli avrebbe spiegato tutto.
Vegeta, che aveva estratto il numero 12 al torneo e di conseguenza si sarebbe dovuto battere contro Goku come da sempre sperava, si era ritrovato a dover sospendere il loro incontro e riluttante aveva seguito Goku e gli altri, per scoprire di che minaccia si sarebbe trattata questa volta. Un mago malvagio di nome Babidi era in procinto di risvegliare un mostro potente di nome Majin bu, inoltre era in grado di controllare la mente di coloro che hanno dentro di sé malvagità usando i suoi incantesimi. Durante uno scontro tra Darbula e Gohan, lo scagnozzo di Babidi aveva scoperto che nel cuore di Vegeta c'era della malvagità. Infatti, la sua sete di potere e ambizione si erano palesate e così i due esseri malvagi avevano deciso di prendere possesso della sua mente e farlo diventare un loro seguace e finire col farlo combattere contro Goku, Gohan e Kaiohshin. Stranamente Vegeta non era totalmente sotto il controllo di Babidi e aveva intenzione di eliminare solamente Goku.
Babidi con i suoi poteri aveva trasferito i guerrieri di nuovo al torneo di arti marziali, dove Vegeta aveva attaccato Goku inaspettatamente. Il momento che sognava da anni, la resa dei conti era finalmente arrivata. Bulma, che aveva assistito alla scena non credeva ai propri occhi.
"No, non è possibile. Quello non è il mio Vegeta, ci deve essere un errore."
Aveva commentato la ragazza, per poi svenire.
Durante il confronto verbale tra Goku e Vegeta era emerso che quest'ultimo si era volontariamente lasciato controllare dal mago Babidi, pur di duellare con lui. Nonostante le insistenze di Kaiohshin il Superiore riguardo al non farli combattere, Goku aveva deciso di accontentare Vegeta, soprattutto dopo aver visto quest'ultimo eliminare vittime innocenti.
Goku aveva chiesto a Babidi di teletrasportarli in un luogo deserto, dove avrebbero combattuto e il mago lo aveva accontentato. Nel frattempo Kaiohshin era in procinto di raggiungere Babidi per poterlo battere, al che il mago aveva ordinato a Vegeta di farlo fuori.
Vegeta si era rifiutato.
"Io sono il grande Vegeta, il principe dei Sayan e non prendo ordini da nessuno! Anche se controlli la mia mente, il mio orgoglio mi impedisce di starti a sentire."
Aveva detto al mago.

Il duello tra Vegeta e Goku aveva preso vita, una battaglia senza esclusione di colpi era nata e i due si eguagliavano. Vegeta non perdonava al suo rivale di avergli salvato la vita durante i Cell games, un affronto per lui e per il suo orgoglio, egli avrebbe difatti preferito morire piuttosto che subire una tale umiliazione. Oltretutto Vegeta disse di essere cambiato durante la sua permanenza sulla Terra, che l'idea di avere una famiglia iniziava a piacergli, ma nonostante questo nutriva dentro di sé il desiderio di ritornare ad essere quell'essere spietato che era un tempo e che tutti temevano, per questo si era lasciato deliberatamente controllare da Babidi, per poter tornare il cinico e crudele essere di prima ed avere una potenza oltre ogni limite. Nel frattempo, il sigillo che conteneva Majin Bu si era rotto e la creatura era venuta alla luce. Goku, accortosi di una nuova spaventosa aura malvagia, aveva chiesto a Vegeta una tregua e lui aveva accettato, se non altro per colpirlo alle spalle, rubargli un fagiolo di Balzar e dirigersi verso Majin Bu per sconfiggerlo da solo. La sua superbia e arroganza avevano vinto di nuovo. Intanto Goten e Trunks avevano raggiunto il luogo in cui si trovavano Majin Bu, Babidi e Darbula. Quest'ultimo alla fine era stato trasformato in un biscotto gigante ed era stato letteralmente mangiato da Majin Bu. Vegeta aveva distrutto la navicella di Babidi e si era ritrovato nel luogo in cui vi era il terribile mago con il mostro. Deciso a distruggerlo a costo di rimetterci la sua stessa vita aveva iniziato a combattere contro Majin Bu, mostrando una forza inaudita. Inizialmente parve avere la meglio sul mostro, ma poi Majin Bu lo aveva intrappolato con la sua stessa pelle e gli aveva impedito di muoversi, riempiendolo di colpi. Vedendo suo padre in seria difficoltà, il piccolo Trunks, seguito dal piccolo Goten, si era trasformato ed era accorso in suo aiuto. Dopo aver colpito il mostro con un calcio eccezionale, Trunks e Goten avevano liberato Vegeta dalla trappola, ma il Sayan era ridotto piuttosto male. Rimessosi in piedi, Vegeta aveva preso una decisione.
"Trunks, ascoltami! Dovrai prenderti cura di tua madre."
Aveva detto a suo figlio.
"Perché me lo stai dicendo, papà?"
Aveva pensato Trunks, incurante della decisione che aveva appena preso Vegeta. Il grande principe dei Sayan aveva provato un sentimento di amore verso la propria famiglia.
"Farò giustizia!"
Aveva pensato Vegeta.
"Trunks, se non ricordo male io non ho mai avuto un gesto affettuoso nei tuoi riguardi da quando sei nato."
Aveva detto a suo figlio.
"Lascia che ti abbracci."
Aveva continuato e si era avvicinato a Trunks e lo aveva abbracciato.
"Ma che cosa fai, papà? Così mi fai diventare rosso, lasciami andare."
Aveva detto Trunks, stupendosi molto di quel gesto. Goten li osservava curioso e stupito anch'esso. Finalmente il grande Vegeta aveva capito che non c'era solo posto per il potere e la competizione, che nessun sogno di gloria vale il calore dei sentimenti e per l'amore per i bambini, per gli indifesi e per chi è buono e giusto e per tutte le meraviglie del creato.
"Gli impedirò con ogni mezzo di seguirmi."
Aveva pensato Vegeta.
"Ti chiedo scusa, figlio mio."
Aveva detto e poi aveva colpito Trunks facendogli perdere i sensi. Poi, fece lo stesso con Goten. Piccolo nel frattempo aveva raggiunto Vegeta e quest'ultimo gli aveva chiesto di portare via i bambini e che si sarebbe battuto da solo fino alla fine.
"Aspetta. Ho una cosa da chiederti."
Aveva detto a Piccolo.
"Ti prego, dimmi la verità. Voglio sapere se incontrerò ancora Kaaroth nel regno dell'aldilà."
Piccolo gli aveva risposto con sincerità
"Non lo incontrerai. Non è possibile perché tu hai spezzato troppe vite innocenti. Perciò il tuo corpo si dissolverà e il tuo spirito andrà a finire in un posto diverso da dove si trova Goku."
Aveva detto Piccolo.
"Non ti vedrò mai più, Kaaroth."
Aveva pensato Vegeta e nel frattempo Majin Bu li stava raggiungendo. Dopo aver detto addio a Piccolo, con uno sforzo immane, Vegeta aveva raccolto tutte le energie che gli erano rimaste per prepararsi a distruggere per sempre il micidiale Majin Bu.
"Lo farò per Bulma e per il piccolo Trunks. Per tutti coloro che mi hanno voluto bene."
Aveva pensato, per poi distruggersi. La fine per Vegeta era arrivata. Generò un onda energetica di proporzioni enormi e colpí in pieno il mostro. Vegeta rimase senza forze e cadde al suolo, disintegrandosi, di lui non rimase nulla.

Seconda parte:
Yamcha, Bulma, Chichi, Videl e C 18 nel frattempo erano in viaggio alla ricerca delle sfere del Drago e nonostante nessuno di loro sapesse ancora del sacrificio di Vegeta, Bulma aveva un brutto presentimento.
"Come prima cosa chiederemo al Drago di fare resuscitare tutte le persone eliminate da Vegeta allo stadio. Mi dispiace tanto, chissà perché si è comportato così. Che brutta situazione."
Aveva detto a Chichi, preoccupata per suo figlio Goten.
Dopo aver trovato l'ultima sfera, Bulma e gli altri avevano evocato il drago Shenron ma dopo aver espresso il primo desiderio erano stati fermati da Goku, il quale aveva ringraziato il drago e lo aveva congedato. Goku poi aveva teletrasportato tutti al palazzo del Supremo, tutti tranne i genitori di Bulma, i quali avevano deciso di restare a casa per accudire gli animali.
Una volta al palazzo, Chichi aveva chiesto di Goten e Gohan, mentre Bulma di Vegeta e Trunks, al che Goku aveva esordito dicendo:
"I piccoli Goten e Trunks stanno bene, ma Vegeta e Gohan non ci sono più."
Tutti erano rimasti sgomenti.
"È stato Majin Bu.."
Aveva continuato Goku. In un primo momento ci fu silenzio, poi Chichi svenne mentre Bulma si mise ad urlare.
"Oh, Vegeta...NO, NON È VERO!"
Bulma pianse, sorretta per le spalle da Yamcha che le stava vicino nel suo immenso dolore. Suo marito, il suo amato Vegeta non c'era più e dentro di sé aveva sentito il suo cuore rompersi in mille pezzi.
"Non posso crederci, come è potuto accadere?"
Aveva pensato Bulma, ferita. Poi le era venuta in mente una cosa.
"Goku, per favore, riportami indietro a casa mia! C'è una cosa che devo fare."
Aveva detto a Goku.
"Va bene, ma non posso restare ancora per molto."
Aveva risposto l'amico.
"Non ti preoccupare, non ci vorrà molto!"
"Bene, allora vieni. Andiamo!"
Goku aveva teletrasportato Bulma di nuovo a casa sua dove corse in giardino, diretta in una precisa direzione: il capanno degli attrezzi di suo padre.
Suo padre oltre ad essere un genio aveva anche la passione per gli intagli in legno.
"Deve essere qui. Ero sicura di averla vista!"
Disse Bulma, trafficando tra le cose di suo padre.
"Tesoro? Sei tu? Che ci fai qui dentro?"
Aveva detto sua madre, vedendola indaffarata.
"Mamma non ho molto tempo, hai visto per caso le tavolette in legno di papà?"
Aveva chiesto a sua madre.
"Ma certo, tesoro. Sono alla tua destra, proprio lì."
Le aveva indicato un punto preciso.
"Oh, eccola! Grazie mamma."
Goku era confuso e rimase in silenzio a vedere la scena.
Trafficò ancora nello stanzino e prese anche della vernice nera e un pennello.
"Perfetto, ho tutto quello che mi serve!"
Aveva pensato e si era diretta in giardino.
Si era poi inginocchiata a terra e aveva scritto sulla tavola qualcosa con la vernice.
"Perfetto, deve solo asciugare per qualche minuto."
Aveva pensato. Mentre il tempo passava lentamente ripensava al suo amato che non era più tra loro. Goku stava dietro di lei.
"Dimmi una cosa, Goku. Lui si è sacrificato per noi, non è vero?"
Aveva chiesto Bulma, che sapeva già la risposta.
"Si, è esatto."
Aveva risposto Goku.
A Bulma era scesa di nuovo una lacrima, alla fine aveva avuto ragione, Vegeta era davvero cambiato e quel gesto di amore glielo aveva solo confermato.
"Oh, Vegeta..."
Aveva pensato, quando la vernice si era finalmente asciugata.
Aveva preso la tavoletta tra le sue mani e aveva cercato il punto giusto dove posarla, finché si era ricordata che suo marito spesso si appostava all'ombra di un salice.
"Qui è perfetto."
Aveva detto e si era avvicinata all'albero.
Posata la tavola, si era guardata intorno alla ricerca di altro. Quando lo aveva visto vi si era diretta. Aveva colto una rosa, stando attenta alle spine e l'aveva posata anch'essa vicino alla tavola, poi aveva ammirato la sua opera e ne era rimasta soddisfatta.
"Bene, adesso è completa."
Aveva detto e si era inginocchiata di fronte alla tavola dove vi era scritto il suo nome.
"Vegeta, tesoro mio, forse adesso hai trovato la pace che tanto disperatamente cercavi. "
Con le mani giunte e la tristezza nell'anima, si era messa a pregare per lui.
"Non ti dimenticherò mai. Nessuno di noi lo farà. Te lo prometto."
Aveva pensato.
"Bulma, dobbiamo andare."
Le aveva detto Goku, che nel frattempo si era avvicinato.
Bulma si era alzata, aveva sorriso a Goku ma poi era tornata a guardare quella tavola e quel nome che vi era sopra ed era rimasta per un attimo in silenzio per rivolgere un ultimo saluto al suo amato.
"D'accordo, ora possiamo andare."







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