La proposta

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Erano uno di fronte all'altro, in penombra. Bulma stette in silenzio, sorpresa da quel piccolo tocco sulle sue labbra. Sorpresa di vedere il Sayan con quello sguardo, quegli occhi neri penetranti, quei due pozzi neri che la fissavano con un espressione che non gli aveva mai visto prima di allora.
Lui le si avvicinò e la fece indietreggiare lentamente, senza staccare il dito dalla sua posizione. Poi, le prese i lembi della maglietta e fece per togliergliela, al che lei alzò le braccia in aria e lo lasciò fare. Si ritrovò solo con le mutandine, ma non ne fu imbarazzata, anzi, era quello che voleva, era eccitata. Dentro di sé, sentiva i brividi scenderle lungo tutta la schiena. Avrebbe voluto buttarsi su di lui, ma sapeva che forse il Sayan non avrebbe gradito e quindi lasciò perdere. Ormai aveva imparato a conoscerlo, non era amante di certe cose, anche se in quell'istante apprese qualcosa di nuovo sul suo conto. Non sapeva potesse avere certi istinti, d'altronde arrivava da un altro pianeta. Lui si tolse la maglietta scura, poi i pantaloni, il tutto sempre con molta calma e senza staccare gli occhi da lei. Lesse nel suo sguardo qualcosa che non si aspettava. Desiderio. Lui la voleva e l'avrebbe ottenuta.
Si avvicinò ancora di più e iniziò a sospingerla verso il letto. Quando le fu sopra, le loro labbra si unirono in un bacio passionale. Finalmente il Sayan saggiava quella bocca tanto bramata e si accorse che non era minimamente come se l'era immaginata. Le sue labbra erano sottili, ma morbide e succose e lui le assaporò delicatamente. Le loro lingue iniziarono a danzare, l'una in cerca dell' altra, aggrovigliandosi e assaggiandosi sempre di piu. Iniziò poi ad esplorarla con la bocca, centimetro dopo centimetro. Le mordicchiò il collo facendola sussultare, poi iniziò a percorrerla lungo il corpo con la lingua. Nel mentre lei ansimava e sentiva i brividi farsi sempre più forti lungo tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Il cuore le martellava nel petto e intanto lui continuava a percorrerla, piano piano. Assaporò il gusto della sua pelle, così bianca e vellutata. Girò attorno ai seni, percorrendone il profilo e tastandone la morbidezza, poi le sfilò le mutandine e le gettò a terra, come se fossero un ostacolo al suo obiettivo. Bulma nel mentre si lasciava inebriare da quella dolce tortura, affondando le mani nei capelli del ragazzo che nel mentre la stava esplorando in quel punto dove il piacere arriva all'apice, partendo dai fianchi fino ad arrivare alla meta. Quando ci arrivò lei gemette, stringendo la presa delle sue mani nei capelli, ma senza fargli del male.
A quel punto, Vegeta si tolse i boxer ed entrò dentro di lei. Cercò di non usare troppa forza, altrimenti avrebbero spaccato le pareti, da tanta che era la passione tra i due. Chiuse gli occhi e diede la prima spinta, tenendola per la vita. Poi arrivò la seconda e man mano aumentò la velocità, stando sempre attento a non esagerare. Fece uno sforzo immane, non essendo abituato a controllarsi. Nel frattempo Bulma gemeva silenziosamente e gli prese le braccia per aggrapparsi, sentendo sotto le sue mani quei possenti muscoli. Quello che si immaginava da troppo tempo ormai stava succedendo davvero e stentava ancora a crederci. Non voleva pensare a cosa stesse esattamente succedendo, se fosse solo sesso o addirittura amore. Decise di godersi il momento e di rimandare a un altra volta quei pensieri.
Un ultima spinta e sentí dentro di lei una vampata di calore e il tutto terminò. In silenzio. Madida di sudore riprese fiato, nel mentre lui si accasciò di fianco a lei, ansimante. Una mano sul suo addome, calda e rassicurante. Lei gli mise sopra la sua ma con sua sorpresa il Sayan la ritirò subito. Delusa da quell'episodio, Bulma si girò di lato dandogli le spalle, offesa. Voleva aspettare un suo tocco, un qualsiasi segno da parte sua di avvicinamento ma non avvenne.
"Bulma, sei una stupida. Proprio una stupida!" Si rimproverò.
Ma il tutto era stato così dannatamente bello che non si era pentita di averlo fatto e scacciò immediatamente quei pensieri. Poco dopo si addormentò.

Il mattino dopo, aprì lentamente gli occhi.
"Era tutto un sogno?"
Si chiese, ma poi, alzò le lenzuola e scoprì il suo corpo nudo. La maglia e le mutandine ancora a terra.
"No, è successo veramente!" Pensò, senza trattenere un sorriso. Si girò lentamente verso l'altra parte del letto ma era vuota. Il Sayan se ne era già andato.
Si mise seduta e guardò fuori dalla finestra, il sole splendeva alto nel cielo.
"Queste sarà meglio cambiarle."
Disse in merito alle lenzuola. Tolse il lenzuolo e si accorse che qualcosa quella notte era cambiata. Delle piccole gocce di sangue. Aveva perso la verginità e non con Yamcha ma con addirittura il principe dei Sayan. Era una cosa assolutamente incredibile ma al tempo stesso eccitante. Non aveva provato dolore come le avevano detto le amiche ai tempi in cui lo avevano fatto anche loro per la prima volta, ma assoluto piacere. Il Sayan aveva usato la giusta dose di attenzione nei suoi riguardi e questo le era parso straordinario. Ora ne era sicura, anche se lo nascondeva e lo avrebbe nascosto ancora per chissà quanto tempo, il Sayan provava qualcosa per lei e questo le scaldò il cuore.

"Yamcha, mi dispiace. Tra di noi non può più funzionare. Vorrei che potessimo essere solo buoni amici."
Erano passati tre mesi da quella notte bollente e Vegeta e Bulma avevano continuato a vedersi a e dare vita ad un rituale notturno del quale entrambe non potevano più fare a meno. Nel frattempo, la ragazza si era decisa ad incontrare Yamcha e a lasciarlo, non poteva più nascondere i suoi sentimenti per il Sayan e molto presto anche lui si sarebbe accorto di provare qualcosa.
"Mi dici cosa è cambiato? Posso ancora rimediare se stai pensando ancora a quel giorno! Posso farlo, Bulma!"
Yamcha aveva il cuore spezzato e tentava invano di avere una seconda possibilità, ma Bulma rimase ferma nella sua decisione.
"Mi dispiace, Yamcha. Ho preso una decisione ed è quella di rompere con te. È la cosa più giusta, visto come stanno le cose."
"Vuoi almeno dirmi il motivo? C'è un altro, non è vero?"
Bulma rimase in silenzio. Non si sentiva ancora pronta a spargerlo ai quattro venti, anche perché finora lei e il Sayan non avevano ancora neanche ufficializzato la cosa. Erano solo andati a letto insieme svariate volte, ma a parte questo ognuno viveva la propria vita e a lei per il momento stava bene così.
"Non c'è nessun'altro, Yamcha. Cerca di capirmi, per me è già molto difficile vederti soffrire ed è l'ultima cosa che vorrei, credimi!"
Disse la ragazza, con un filo di disperazione nella voce.
"Ho capito. Allora, vorrà dire che saremo solo amici da ora in poi."
"Ti ringrazio!"
Disse Bulma e abbracciò il giovane dal cuore distrutto.

Quella sera, Bulma decise che si sarebbe fatta un bagno caldo e che si sarebbe dedicata del tempo ed un po' di sano relax. Accese il rubinetto della vasca, spostò la tenda e si tolse i vestiti. Quel giorno i suoi erano partiti per un weekend fuori città e c'erano solo lei e il Sayan in casa.
"Aaaah, quest'acqua è meravigliosa. Dovrei farlo più spesso un bagno caldo."
Disse tra sé, ma poi, sentì la porta del bagno aprirsi e nonostante il fumo del vapore emanato dall'acqua vide il Sayan entrare.
"Oh, Vegeta, sei tu! Hai bisogno di qualcosa?" Chiese la ragazza.
"C'è dello spazio anche per me in quella sottospecie di vasca?" Chiese. La ragazza rimase in silenzio per un attimo. Non gli aveva mai fatto una richiesta di quel genere, anzi, finora non avevano nemmeno trovato il tempo di parlarsi. Lui preso dai suoi allenamenti, lei dalle sue invenzioni e nuovi progetti per il laboratorio. Ora, lui stava lì in piedi e nonostante lo sguardo austero voleva godere della sua compagnia?
"Allora? Ti decidi a rispondermi?"
Chiese, spazientito.
"Oh, si si certo che c'è! Accomodati pure, ti faccio spazio."
Il Sayan si tolse i vestiti ed entrò nella vasca, mettendosi di fronte a lei. In un primo momento non parlarono, poi Bulma si decise a rompere il ghiaccio.
"A proposito, ho inventato un aggeggio che ti piacerà tantissimo, devo solo finire di collaudarlo ma ti aiuterà a raggiungere livelli che nemmeno ti puoi immaginare!"
Vegeta non rispose, se ne stava con gli occhi chiusi apparentemente a godersi il tepore dell' acqua calda con le braccia conserte. Bulma allora decise che era arrivato il momento di farsi avanti con una richiesta.
"Magari mi risponde di no, ma almeno potrò dire di averci provato!" Pensò.
"Senti, dato che è da un po' di tempo che noi due...ecco, insomma...hai capito, no? Stavo pensando che forse sarebbe carino uscire una sera io e te da soli."
Il Sayan aprì gli occhi e la guardò con sguardo confuso.
"Uscire, hai detto?"
"Sì, esatto, potremmo andare al cinema o a bere qualcosa, che te ne pare?"
Il Sayan ci pensò sopra, lasciando Bulma ad attendere la sua risposta con trepidazione.
"Come ti pare, ma non ci penso nemmeno a mettere piede in una di quelle stupide sale che voi chiamate cinema."
Rispose alla fine. Bulma, nonostante la risposta burbera, aveva ottenuto quello che voleva e non stava più nella pelle dalla gioia. Sarebbe finalmente uscita con Vegeta. Presa dall'entusiasmo, si avvicinò di impeto al corpo del ragazzo, poggiando i seni nudi sul suo petto e lo abbracciò.
"Ci divertiremo, vedrai!"

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