L'arrivo dei Cyborg

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Lo stesso giorno in cui Bulma apprese i risultati del test del DNA, decise che sarebbe stato meglio dirlo subito anche a Yamcha, così gli telefonò:
"Pronto? Ciao, Yamcha, sono io, Bulma! Ti disturbo per caso?" Chiese la ragazza.
"Ciao, Bulma! Non mi disturbi affatto, tranquilla, che succede?"
"Ho i risultati del test del DNA. Non vorrei parlartene al telefono ma di persona, sei libero questo pomeriggio?"
"Certo! Ci vediamo al solito posto?"
"D'accordo, ci vediamo alle tre al solito bar. Grazie mille, Yamcha."
Disse Bulma e riattaccò.
Quel pomeriggio i due si trovarono al bar del centro e si sedettero ad un tavolino.
"Vengo subito al dunque, Yamcha. Il piccolo Trunks è figlio di Vegeta."
Disse tutto d'un fiato Bulma, che non stava più nella pelle.
"Capisco. Sai, ora che me l'hai detto mi sento addirittura sollevato. Non fraintendermi, sai che cosa avrei fatto se fosse stato mio, ma dato che non è così.."
Disse Yamcha, senza finire la frase.
"Tranquillo, anche io al tuo posto mi sentirei così."
"E ora, che hai intenzione di fare? Lo hai detto a Vegeta che è suo figlio?"
"Sì, ne è al corrente e non è cambiato nulla. Per fortuna ci sono i miei genitori ad aiutarmi, se non ci fossero loro non so che cosa avrei fatto, davvero."
I due parlarono del più e del meno, ma in un attimo il tempo passò e Bulma dovette tornare a casa dal piccolo.

Le giornate trascorsero velocemente. I giorni diventarono mesi e il piccolo Trunks cresceva a vista d'occhio. Una notte, mentre Bulma cercava di dormire però, qualcuno entrò nella stanza che condivideva con suo figlio, anche lui apparentemente nel mondo dei sogni.
Vegeta aprì la porta della stanza lentamente, cercando di fare meno rumore possibile. Era curioso di vedere da vicino quel piccolo essere che si prendeva tutte le attenzioni di Bulma. La culla del piccolo era davanti a lui e il bimbo dormiva sonni tranquilli. Si avvicinò alla culla e nonostante ci fosse solo la luce della luna ad illuminare la scena, Vegeta si mise ad osservarlo.
"E così questo sarebbe mio figlio, il piccolo Trunks. Sangue del mio sangue."
Il bambino non si accorse di nulla e continuava a dormire. Vegeta osservò attentamente quel piccolo fagottino, dalla testa ai piedi.
"È cresciuto parecchio dalla prima volta che l'ho visto. Dev'essere una prerogativa dei Sayan quella di crescere alla svelta. Comunque non noto chissà quale somiglianza con me."
Pensò tra sé e non si accorse che il bambino, in quel momento, aveva appena aperto gli occhi e lo stava fissando.
Quando se ne rese conto, ormai era troppo tardi e il bimbo scoppiò a piangere.
"Maledizione!"
Pensò Vegeta. Bulma si svegliò di soprassalto:
"Che succede? Trunks?"
Chiese, allarmata.
"Oh, tesoro, vieni qui. Guarda che cosa hai fatto, Vegeta! Lo hai fatto spaventare!"
Disse Bulma, infuriata, prendendo in braccio il piccolo.
"Guarda che io non ho fatto proprio niente!!"
Disse Vegeta, arrabbiandosi a sua volta. Ormai erano giorni che lui e Bulma non si sfioravano. Lei era sempre alle prese con il bambino e lui si sfogava negli allenamenti e il giorno dell' arrivo dei cyborg era quasi arrivato. Vedendola cullare il piccolo si rese conto che la maternità le aveva proprio fatto bene, era addirittura più bella di prima. I contatti tra loro si erano ridotti a meno di zero e questo lo innervosiva parecchio.
"È tutto a posto, tesoro. Ora c'è la mamma. E tu, perché sei qui? Hai bisogno di qualcosa?"
Gli chiese Bulma, ma Vegeta fece finta di niente e se ne andò.
"Che strano, chissà cosa è venuto a fare qui dentro. Magari mi sbaglio, ma era venuto per Trunks."
Pensò Bulma, mentre teneva ancora in braccio il piccolo.
"Tesoro, sai cosa significa questo? Che il tuo papà non ti è del tutto indifferente e quindi non tutto è perduto. C'è speranza!" Disse al piccolo che nel frattempo sorrideva alle parole di sua madre, come se avesse capito quello che gli stava dicendo.
I giorni passarono ancora e arrivò il fatidico 12 Maggio. Quel giorno Bulma era convinta di voler vedere i cyborg da vicino e così si organizzò per raggiungere il suo scopo. Si erano tutti incontrati a casa del Genio delle tartarughe e siccome non voleva stare da sola sul velivolo, costrinse Jirobai a seguirla e così i tre partirono per la spedizione.
"Ehi, Bulma, tuo figlio continua a piangere, come si spegne?"
Disse Jirobai, infastidito dal pianto del bambino che aveva in braccio.
"Non c'è un interruttore per spegnerlo, mi dispiace."
Disse Bulma, senza staccare gli occhi dal cielo.
"E se lo buttassi fuori dal finestrino?"
Chiese lui.
"Beh, fai pure, ma dovrai vedertela con suo padre, poi. È il figlio di Vegeta."
"Il f-figlio di V-Vegeta?? Oh, ma che bello questo bambino, è proprio carino!"
Disse Jirobai, cambiando immediatamente tono di voce dal terrore.
"Guarda, laggiù c'è stata un esplosione! Dev'essere quello il campo di battaglia dove stanno combattendo."
Disse ad un certo punto Bulma e si diressero verso la nuvola gigantesca di fumo che si era creata all' orizzonte.
Arrivati sul posto, da lontano, Bulma scorse il malvagio Dottor Gelo e cercò di avvicinarsi più che poteva. Il Dottor Gelo per poter scappare dal gruppo di combattenti che lo stavano circondando, lanciò un raggio verso il velivolo e questo prese fuoco ad un ala e iniziò a precipitare. Fortunatamente con un balzo, il ragazzo venuto dal futuro, ovvero Trunks, prese Bulma e il piccolo prima che potessero saltare in aria con il velivolo.
"Ti ringrazio tantissimo, non ce l'avremmo fatta senza di te."
Disse Bulma al ragazzo che però guardava in una direzione precisa. Vegeta, sopra di loro, si guardava attorno per scovare il Dottor Gelo che nel frattempo era fuggito. Trunks adulto lo raggiunse e gli disse:
"Perché non sei intervenuto a salvarli?"
"Salvarli?"
Chiese Vegeta, confuso.
"La tua compagna e tuo figlio, stavano per schiantarsi!"
Disse Trunks, a denti stretti.
"Ah, beh, non che me ne importi."
Disse Vegeta e volò via. Trunks rimase senza parole.
Più tardi Bulma scoprì che il ragazzo venuto dal futuro altri non è che Trunks da adulto e rimase stupita.
"Oh, quindi, quello è l'aspetto che avrà mio figlio tra qualche anno?"
Chiese Bulma.
"Esatto."
Le rispose Crilin.
"Tesoro, da grande diventerai un ragazzo bellissimo e tutte ti cadranno ai piedi!"
Disse gioiosa al piccolo Trunks.

Qualche giorno dopo, Bulma, Gohan e Trunks adulto scoprirono la navicella che aveva usato Cell per arrivare nel presente in un angolo remoto del pianeta, vicino a Ginger Town. Bulma non vedeva l'ora di scoprire a chi appartenesse quello strano uovo trovato sulla navicella e sapeva che avrebbe dovuto fare affidamento sui suoi genitori per badare al piccolo Trunks e poter lavorare. Nel frattempo, non vedeva Vegeta da giorni e si domandava come stesse, preoccupata.
"E ditemi, come sta Vegeta? È ferito, per caso? Gli è successo qualcosa?" Chiese a Trunks.
"Sta bene, ma è testardo, non vuole darci una mano e vuole a tutti i costi sconfiggere i tre cyborg da solo."
Bulma, sentendo quelle parole ebbe un tuffo al cuore e sorridendo rispose:
"Il solito testone."
Si era fatto tardi e lei doveva andare subito al laboratorio e tornare dal piccolo, ma prima di andare disse:
"Trunks, vieni da me qualche volta, i tuoi nonni sarebbero felicissimi di conoscerti!"
Salutò e se ne andò.
Tornata a casa, trovò sua madre in cucina, mentre cullava il piccolo Trunks e nel frattempo preparava un caffè.
"Tesoro, sei tu?"
Chiese la madre.
"Si, mamma! Trunks è con te?"
Le chiese, Bulma.
"Si, tesoro. Si sta addormentando. Dove sei stata tutto questo tempo?"
"Non ci crederai, ma ho avuto un appuntamento con mio figlio da grande!"
Disse lei, sorridendo. Sua madre fece una faccia perplessa e parve non capire, allora Bulma le raccontò tutto.
"Capisco e dimmi, com'è? È affascinante come suo padre?"
Chiese la signora Brief.
"Anche di più, mamma, dovresti vederlo, è proprio un bravo ragazzo!"
Disse Bulma, orgogliosa. Poi, prese suo figlio tra le braccia e gli disse:
"Un giorno diventerai un eroe!"

Una storia complicataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora