Tregua

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Passarono i giorni e i nostri eroi erano alle prese con un nuovo nemico molto potente di nome Cell. Questo essere era riuscito ad assorbire il corpo dei Cyborg 17 e 18, diventando un mostro ancor più spaventoso. Dopo giorni in cui si sono susseguite numerose lotte per distruggerlo, il mostro aveva deciso di organizzare i cosiddetti "Cell games", dove si sarebbe scontrato con tutti i più valorosi guerrieri della terra. Cell aveva concesso nove giorni di tregua, così che i nostri eroi potessero allenarsi e sperare di riuscire a salvare il pianeta da quella minaccia enorme. Durante quel periodo, Vegeta e Trunks del futuro tornarono alla stanza dello Spirito e del Tempo e poi, decisero di spostarsi alla Capsule Corp, nella camera gravitazionale per continuare gli allenamenti. Mentre i giorni passavano e si avvicinava sempre di più il giorno stabilito dal mostro, Vegeta, durante una notte piovosa, sembrava assorto nei propri pensieri.
La notte era calata lentamente sulla città dell' Ovest, avvolgendo le strade e le case con il suo manto scuro e silenzioso. Illuminato solo dalla piccola luce del giardino esterno della Capsule Corp. Vegeta guardava il cielo. Il silenzio veniva interrotto solo dal ticchettio della pioggia che batteva sui vetri della casa, una pioggia forte e incessante che non dava segno di volersi fermare.
Pensava a come si fossero evolute le cose, sapeva che la situazione era precipitata in parte per colpa anche sua e questo lo tormentava. Con suo grande stupore, adesso il Sayan aveva instaurato dentro di sé un legame con suo figlio e di conseguenza aveva iniziato ad interessarsi anche del futuro del piccolo Trunks. Man mano si fece largo nella sua mente una nuova sensazione, a lui quasi sconosciuta e provata con emorme disprezzo: la paura. Come un'onda che minacciava di travolgerlo. Come qualcosa che non poteva controllare. Paura del futuro, che si prospettava difficile e pieno di insidie sia per Trunks che per Bulma. Si, Bulma. La sua Bulma. Sarebbe stata abbastanza forte? Cell le avrebbe fatto del male se non ci fosse più stato lui o gli altri a proteggerla? Se la sarebbe cavata? E il piccolo Trunks, come avrebbe reagito a tutto questo? Quali ostacoli avrebbe incontrato lungo il suo cammino? Tutte queste domande lo tormentavano e si stupí di sé stesso. Per la prima volta in vita sua si preoccupava per la pelle di qualcun'altro. Un altro che non fosse lui.
"Ah, sei qui. Non sapevo dove fossi, ti ho cercato dappertutto."
Disse Bulma, che nel frattempo lo aveva raggiunto sotto un ombrello.
"C'è qualcosa che non va? Ti vedo pensieroso."
Continuò. Lui intanto seguitava a pensare e a guardare il cielo.
"Il futuro della terra è nelle nostre mani. Che ne sarà di Trunks se non riuscissimo a sconfiggere Cell?" Pensò.
Bulma gli si avvicinò e gli mise una mano sul viso.
"Sei preoccupato per il torneo, non è vero?"
Vegeta non si mosse. Quel tocco lo riportò alla realtà e si mise a guardare intensamente Bulma negli occhi.
"Anch'io sono preoccupata. Quel mostro è davvero molto forte, ma non dobbiamo perdere la speranza."
Disse lei.
"Speranza, hai detto? Tutte scemenze, persino Kaaroth ha detto che non è in grado di sconfiggere quell'essere e nemmeno io ne sono stato in grado."
L'ultima frase la disse a denti stretti, con molta rabbia in corpo.
Per la prima volta nella sua vita, Vegeta aveva messo in dubbio sé stesso e la cosa non gli piaceva affatto.
"Ma vi siete allenati parecchio, mi sembra. Quel mostro non è invincibile!"
Disse lei, per cercare di rassicurarlo. Non lo aveva mai visto così fragile e così vulnerabile. La cosa le fece un certo effetto.
"Tu non capisci, quell'essere dopo di noi distruggerà tutto quello che gli capiterà a tiro e allora che ne sarà di te e di Trunks?"
Il cuore di Bulma ebbe un sobbalzo. Davvero stava dicendo quelle cose? Davvero Vegeta, il grande Vegeta, si stava preoccupando per lei e per il loro figlio?
"Oh, Vegeta.."
Disse, sospirando e sentendo le lacrime agli occhi. Gettò a terra l'ombrello e gli cinse la vita con le braccia. Il suo cuore batteva forte e lo sentiva chiaramente nel petto. Era felice, ma al tempo stesso soffriva nel vederlo così. Aveva deciso di mostrarle un lato di lui che mai avrebbe pensato di vedere un giorno. Un lato più umano. Un lato che non sapeva potesse possedere. Lo amava, più di ogni altra cosa e quella notte sentì di amarlo ancora di più.
"Il destino della terra è nelle vostre mani, non dimenticarti chi sei. Io so che ce la farete, ne sono più che sicura!"
Disse lei, con il cuore pieno di speranza.

Mancavano tre giorni alla data fatidica e Bulma decise di recarsi a casa di Son Goku per parlargli. Vedere Vegeta in quello stato l'aveva profondamente turbata, tanto da non riuscire a dormire la notte.
"È davvero molto forte questo essere?"
Chiese Bulma a Goku, mentre si trovavano in giardino, anche se già conosceva la risposta. Quest'ultimo e Gohan avevano concordato di svolgere tre giorni di allenamento e sei di riposo.
"Eh, si. Temo proprio di si. È diventato molto più forte di quando lo avevo incontrato la prima volta. Perché me lo chiedi?"
Chiese Goku.
"Ecco, vedi, Vegeta è piuttosto turbato, è la prima volta che lo vedo così pensieroso, sta così a causa del torneo."
Disse Bulma.
"Capisco."
"Magari potresti parlarci tu, io non gli sono granché di aiuto, purtroppo, ma tu potresti rassicurarlo!"
"Potrei fare un tentativo. Anche se non ammetterà mai di avere un problema, piuttosto passerebbe all' altro mondo. È molto orgoglioso."
"Però, potresti fare un tentativo no?"
"Proverò a parlarci."
"Ti ringrazio molto, Goku. A proposito, come stanno procedendo gli allenamenti con Gohan?"
Goku parve assorto nei propri pensieri, poi rispose:
"Procedono, anche se ora mi importa che passi più tempo possibile con sua madre. Non so come andrà a finire il torneo, sono sincero."
Disse Goku, serio.
"Sei anche tu preoccupato?"
"Più o meno. Ma abbiamo ancora un asso nella manica e se tutto va secondo i miei piani, abbiamo buone possibilità di riuscire a battere quel mostro."
"Asso nella manica? Di cosa stai parlando?"
Goku sorrise, beffardo.
"Ma di Gohan, naturalmente."


Una storia complicataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora