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capitolo venti silenzioso come un ninja
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STEVE NON ERA MAI STATO COSÌ PAZIENTE IN VITA sua come da quando aveva conosciuto Billy Hargrove che, per qualche assurda ragione, ce l'aveva a morte con lui. Anzi, in realtà il suo reale obiettivo era semplicemente divertirsi a sue spese, facendolo irritare. Avrebbe tanto voluto prenderlo a pugni, ma sapeva che così avrebbe fatto solamente il suo gioco, proprio come aveva sostenuto Nathalie qualche giorno prima. Dio, Nathalie. Era anche per lei che non prendeva a pugni Hargrove. Insomma, in quell'anno aveva fatto dei grandi progressi e non voleva tornare il vecchio Steve. Non voleva, in un certo senso, deluderla.
Eppure Billy metteva a dura prova la sua pazienza, proprio come in quel momento in cui lo marcava a uomo, rubandogli la palla subito dopo. Rise di gusto. «Molto bene. Bene. Molto bene! Re Steve. Re Steve, ragazzi! Mi piace. Giochiamo tosto oggi» una cosa era certa: era assolutamente pazzo.
«Dio! Ma non smetti mai di parlare?» ringhiò Harrington, zuppo di sudore.
Quella risposta fece ancora più ridere il ragazzo. «Che c'è? Temi di finire in panchina ora che ci sono io, eh?» ghignò prima di dargli una spallata e fare un canestro sotto gli applausi dei ragazzi presenti — gli stessi che fino a qualche tempo prima pendevano dalle labbra di Steve.
Quest'ultimo, a causa della spallata, si ritrovò per terra. Strinse i pugni con forza, facendo dei sospiri profondi. Non doveva reagire. Continuò a ripetere queste parole nella sua mente anche quando Billy fece finta di volergli dare una mano a rialzarsi, finendo per spingerlo nuovamente sul parquet della palestra.
Non doveva reagire.
Si rimise in piedi poco dopo, raggiungendo lo spogliatoio dove tutti erano intenti a fare la doccia. Steve fece la stessa cosa, con il solo obiettivo di fare lo shampoo e abbandonare immediatamente quella dannata palestra. La quiete, però, durò poco in quanto venne presto raggiunto da Billy e Tommy, che si pazziarono nelle docce accanto.
