[021] la banda di scooby-doo (in tre)

144 4 46
                                    

capitolo ventunola banda di scooby-doo (in tre)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

capitolo ventuno
la banda di scooby-doo (in tre)


                            SPESSO NATHALIE SI RITROVAVA A CHIEDERSI perché la sua vita si fosse trasformata in un fottuto film — se fosse una commedia, un horror, un giallo o un thriller doveva ancora comprenderlo — senza dubbio delirante

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.




                            SPESSO NATHALIE SI RITROVAVA A CHIEDERSI perché la sua vita si fosse trasformata in un fottuto film — se fosse una commedia, un horror, un giallo o un thriller doveva ancora comprenderlo — senza dubbio delirante. Insomma, non capitava tutti i giorni di trascorrere ore insieme a Claudia andando alla ricerca del loro gatto che sembrava essere scomparso dal pomeriggio precedente.

Erano oramai ore che Nathalie, dopo aver messo a soqquadro la casa, urlava a gran voce 'Mews' nel giardino con in sottofondo il pianto disperato di sua mamma, che era senza dubbio molto legata a quel gatto. Addirittura era come un terzo figlio, motivo per cui non faceva che singhiozzare come una matta.

«Mews, giuro che ti uccido io se ti trovo!» disse a denti stretti, affacciandosi nuovamente dietro i cespugli presenti.

«Lui non si allontana mai. Oh povero Mews» sentì dire da Claudia, che aveva smesso di agitare uno dei giochini del suo gatto.

«Non si muove perché mangia per dieci» borbottò tra sé e sé Nathalie, esausta.

«Non ti fermare, ti prego. Continua a cercare» la supplicò sua madre.

La castana le rivolse un'occhiataccia. «È quello che sto facendo da ore, mamma. Non credi che se Mews fosse stato qui, l'avrei già trovato? — le domandò retoricamente — E poi quel ciccione non passerebbe un giorno senza le sue amate crocchette» le fece presente.

«Gli è successo qualcosa, me lo sento. Tutto solo, poverino. Chissà che gli hanno fatto» mormorò.

«E io che credevo di aver già assistito alle cose più strane. Invece ogni giorno mi sorprendo sempre di più» sussurrò fra sé e sé Nathalie.

«Oh, tu sai che fine possa aver fatto?» la guardò con le guance piene zeppe di lacrime.

La ragazza si ritrovò a fare un profondo sospiro, chiudendo gli occhi per qualche secondo per evitare di urlare. Certo che aveva qualche idea, ed era abbastanza sicura che c'entrasse quel piccolo mostro che suo fratello teneva in camera e stava allevando. Dopotutto, era strano che Mews fosse sparito improvvisamente proprio quando, oh guarda caso, Dustin portava a casa quell'essere.

𝐒𝐓𝐀𝐍𝐃 𝐁𝐘 𝐌𝐄, steve harringtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora