Come lo chiami l'istinto di fuggire,
ma nella direzione sbagliata?
Sabato è arrivato in un batter d'occhio e sono persino riuscita a trovare i regali di Natale perfetti per tutti. A Mike ho comprato un 45 giri dei R.E.M. perché a quanto pare è un appassionato di musica old school, cosa che ho scoperto con immenso piacere quando ho varcato la soglia di camera sua e mi sono ritrovata davanti ad un'intera parete piena di vecchi vinili e musicassette. Per Leda ho preso una custodia per il suo fonendoscopio, dato che si lamenta ogni giorno di non averne una decente a differenza delle altre tirocinanti. Mentre per Clary mi sono sbilanciata acquistando una copia vintage del Mercante di Venezia, perché quella ragazza ama Shakespeare più della sua stessa vita.Ho pensato anche di comprare una scatola di biscotti natalizi da regalare ad Amie, che in questi giorni è stata molto gentile e paziente con me, lei e Mike si sono seduti quasi sempre al mio tavolo durante i pasti al Foreigners', e gliene sono davvero grata, perché con loro mi sento un po' meno sola.
Dopo innumerevoli ripensamenti mi sono sentita obbligata a comprarne una anche a Dan, non perché sia stato chissà quanto amichevole con me, è solo per non fare la figura della tirchia, che fa regali a due fratelli su tre. Anche se so già che mi prenderà per stupida per i biscotti decorati, e mi rendo conto solo ora che forse sarebbe stato meglio comprarne una scatola neutra, o magari un cioccolatino e basta. O ancora meglio, una caramella alla menta. Sì, avrei dovuto ascoltare il mio inconscio, e invece no, ho il cuore tenero.
La cosa migliore però, è che non dovrò saccheggiare gli armadi delle mie amiche, perché ho comprato ben tre outfit nuovi, che adesso mi guardano dal letto e mi implorano di sceglierne uno, dato che tra cinque minuti dovrei uscire.
Alla fine opto per la tuta nera con il pantalone a zampa e la parte sopra accollata, che lascia la schiena totalmente scoperta. Raccolgo i capelli in una coda alta, che fisso con del gel e lascio fuori due piccole ciocche ai lati del volto che arriccio alla meno peggio con due dita.
«Allora, andiamo?» chiede Mike impaziente dalla porta.
«Ci sono, giuro! Un minuto»
«Sono passati dieci minuti dall'ultimo minuto, Bi, siamo in ritardo»
«Uffa» dico platealmente e mi affretto a sistemare il rossetto lilla che ho sbavato per la fretta.
«Ci sono, ci sono» mi lamento spalancando la porta.
«Era ora! Andiamo»
«Benvenuta a North Beach, il quartiere che non dorme mai» dice Mike tirando il freno a mano.
L'insegna al led del Mimetic brilla sopra le nostre teste. Si tratta di un edificio grande, particolare, ricavato da una vecchia cattedrale rimodernata. Sull'edificio adiacente spicca un'altra insegna rossa: Velvet Club.
«Chiamo BJ» dice Leda.
«Ci sono anche loro?» chiedo allarmata.
«No, tranquilla, sta lavorando» mi rassicura Clary.
Traggo un sospiro di sollievo.
Ci facciamo strada verso l'ingresso e Leda dice qualcosa al buttafuori, che ci fa cenno di procedere.
Prendiamo posto ad un tavolo al piano superiore, affacciato al bancone del piano terra. L'intero locale è addobbato a tema natalizio, con un impegno che non avevo mai visto: non c'è un centimetro di locale che non sia stato decorato. È incredibilmente affascinante e immersivo.
«Ciao ragazzi, che vi porto?» ci chiede un ragazzo con un cappello da elfo.
«Ciao, di' a BJ di farci quattro drink come vuole lui» risponde Leda.
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PHOENIX - Edelweiss
Romance[COMPLETA] Hai mai visto un ponte spezzato portare da qualche parte che non sia il vuoto? San Francisco. Una città pulsante e frenetica come i giovani che la popolano. Ed è qui che Bianca sceglie di ricominciare. Un Campus, una metropoli dai mille c...