28. ANGELI E DEMONI

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Siamo anime alla deriva,
immobili in una galassia in movimento,
prede di un indomabile tormento.


Allaccio l’ultimo gancio del pattino e mi guardo allo specchio dello spogliatoio. Il vestito bianco lungo fino alle ginocchia è composto di vari veli e mi avvolge il corpo morbidamente, lasciando scoperte le braccia e la schiena, solo due spalline blande mi ricadono sulle spalle.

Lo sistemo. Dovrei essere l’angelo principale dello spettacolo. Ma non mi sento affatto un angelo.

Sarah organizza ogni anno il debutto degli atleti agonisti, ma dato che Becky ha lasciato la società mi ha chiesto di allenarmi in coppia con James. È tre anni più piccolo di me, ma sembra due più grande. Riesce a seguirmi senza problemi, e se non fosse che non ho la testa per dare il massimo, direi che c’è pure una certa intesa.

Lo vedo prepararsi dietro di me. Il suo completo è nero invece, un pezzo unico che dovrebbe rappresentare il diavolo.

La musica su cui balleremo è una canzone che ho molto a cuore. È come se parlasse di me, della mia vita e dei miei periodi bui, per questo ci tengo che il risultato di quest’esibizione sia ottimale. L’obiettivo è far emozionare. 

Il pezzo in questione è Dernière Danse, di Indila. Parla del dolore e della sofferenza che diventa quasi un’amica, con la quale ci si lascia andare, per l’appunto, ad un ultimo ballo. Stasera è questo che farò, un ultimo ballo con il mio dolore, per poterlo lasciar andare definitivamente. L’assenza di Nik, di Alex, di quelli che erano i miei amici brucia come una fiamma viva, ma io non mi scotterò. Tutto quello che è successo è perché sono stata debole, adesso non lo sono più, non lo sarò mai più.

Ciò che mi frena non è l’ansia da prestazione, ma i ricordi di Riccardo, l’ultima esibizione che ho fatto è stata con lui. E, seppure io e James funzioniamo bene, con ribrezzo, devo ammettere che con Riccardo era tutt’altra cosa, in pista eravamo la coppia perfetta. Peccato che fuori sia un cinico egoista.

Sistemo i capelli, che per l’occasione ho fatto pareggiare da Trish, sempre sopra alle spalle. Li ho legati in un mezzo chignon a metà testa. Per il trucco sono andata sull’ombretto argentato che contrasta con il rossetto nero.

Intorno a me tanti bambini vestiti da piccoli angeli si stanno sistemando le ali e completeranno la coreografia.

Sarah, invece, si esibirà in singolo. Sarà lei il vero angelo della serata. Io a confronto sembrerò l’angelo sì, ma della morte.

«È il momento ragazzi» ci esorta Sarah.

Jay si materializza accanto a me e mi stringe la mano. Riempio i polmoni di aria. Aria che qua dentro è satura di lacca, glitter e profumo.

Tutti là fuori hanno qualcuno per cui esibirsi. Non io, visto che ho esplicitamente chiesto a Luke di non raggiungermi stasera, mentre gli altri neanche sanno che ci sarebbe stata, non che mi importi qualcosa. Sto meglio sola. Non devo preoccuparmi di nessuno, eccetto che di me stessa.

A volte mi mancano i miei amici, poi però penso che loro soffrirebbero e basta a stare vicino a me, il mio carattere scostante di quest’ultimo mese li ha messi tutti in fuga e le cose dovranno rimanere così.

«Signore e signori, vi presento la coppia di punta della nostra società: un caloroso applauso per Bianca e James!»

Sarah è al centro della pista e ci invita a entrare. Il contatto fisico tra me e Jay dovrebbe rassicurarmi, ma è come se neanche gli stessi stringendo la mano. Sorrido comunque, salutando il pubblico.

Eppure, quando ci posizioniamo in attesa che parta la musica, torno ad essere io, come se il marcio fuori rimanesse fuori e io potessi permettermi di abbassare le difese. Ecco perché non voglio smettere, perché finché ho i pattini ai piedi riesco ancora a sentire il mio cuore battere. 

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