VIII.PIPER

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I POLSI di Piper facevano davvero male, non sapeva da dove i nani avessero preso le corde (sospettava il ponte inferiore) ma i piccolini di certo sapevano fare dei nodi belli stretti. Aveva dei marchi rossi sulla pelle, e il retrogusto del bavaglio le stava dando davvero fastidio, ma almeno non l'avevano colpita e resa incosciente il che ehi, erano passi avanti.

Hazel emerse dal sottocoperta e le porse una bottiglietta d'acqua, probabilmente avendo notando le sue continue smorfie, mentre Daphne toglieva il resto delle corde dal Coach Hedge rendendolo sempre meno simile ad un arrosto. La sentiva borbottare sottovoce, ma decise di non intromettersi troppo. Si girò quindi verso Hazel, la cui attenzione era concentrata sul corpo dormiente da gorilla di Frank, e le toccò il braccio.

<<Vuoi che lo svegli?>> Daphne chiese a voce alta, dall'altra parte del pontile. Il coach era libero e pieno di insulti da tirare al vento, saltellando con le sue zampe caprine più in alto che poteva come se ciò potesse portarlo dai nani mentre Daphne si stava sfregando a sua volta i polsi e avambracci. Piper notò la sua pelle nuda, dove prima c'erano i bracciali, e la sua evidente frustrazione nell'averli persi. Non sapeva come i nani bolognesi avessero fatto, ma una teoria c'e l'aveva vedendo i segni di graffi che si stavano arrossando contro il suo colore naturalmente pallido.

<<No, ha dormito poco stanotte, lascialo ancora un po>> rispose Hazel, guardando il suo ragazzo steso a terra. Non sembrava ferito, solo visibilmente messo fuori gioco. Forse quello l'avrebbe aiutato a riposare finalmente.

<<Cosa mi sono persa di sotto?>> Piper chiese a Hazel, mentre sentiva i passi della figlia di Somnus avvicinarsi. <<Discorsi sulla rotta, sulla casa di Ade>> la menzione del tempio fece notare a Piper l'assenza del loro più nuovo membro, si guardò intorno, ma non disse niente. <<Nico è di sotto, ha preso una botta alla testa...sta provando a- sta provando a mangiare>> il cuore della figlia di Afrodite si strinse. Hazel ci teneva tanto a suo fratello, e doveva ammettere che il ragazzo non fosse il più bello e rincuorante dei panorami con quelle guance scavate e occhi vitrei. Piper dubitava che fosse diverso prima del tartaro, Nico di Angelo non sembrava il tipo da sorrisi e abbracci, ma nel caso lo fosse stato allora rendeva tutta quella situazione ancora più strappa lacrime. Vedeva Hazel che si preoccupava per il moro, e a volte era quasi entrata in mensa mentre Nico e Daphne sgranocchiavano ambrosia ai lati opposti del tavolo l'altro giorno, in silenzio. Aveva deciso di non aggiungersi al pasto.

Nico emanava la stessa aura di Daphne, se non più scura, e Piper aveva a malapena parlato una volta con lei da quando si trovavano sulla nave, quindi non era molto fiduciosa in un'amicizia con il figlio di Plutone.

<<Leo ha sognato Gea, il campo mezzosangue distrutto da Ottaviano, e il titano che in teoria dovrebbe arrostire>> Daphne si aggiunse alla conversazione, tirandosi su le maniche della felpa e sbuffando. <<Il titano che- cosa?>>

VIDI | leo valdezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora