XVI.JASON

68 5 0
                                    

  ⚡︎

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

⚡︎

JASON riuscì a sopravvivere, per un pelo.
Più tardi, i suoi amici gli spiegarono che si erano resi conto della situazione solo quando Daphne corse sul pontile, guardandosi intorno spaesata. Diceva di aver sentito qualcosa, una bruttissima sensazione alla bocca dello stomaco, Gea che le offuscava i sensi esattamente come aveva sentito quando aveva aiutato Hazel. Li aveva guardi uno ad uno, con Timeo che li osservava attento, e poi lo videro cadere vicino al lato destro della nave.

Si erano precipitati tutti al parapetto, Daphne aveva detto loro che era incosciente, e prima che Frank si trasformasse o che Leo lo afferrasse con qualche braccio meccanico che aveva inserito nella nave grazie alla sfera di Archimede, Daphne era caduta a terra. Era entrata nel suo sogno, non poteva svegliarlo direttamente perché Gea in qualche modo la stava limitando quindi "connettersi" alla sua mente e intimargli di farlo, o in quel caso spaventarlo così forte da farlo svegliare, era l'opzione migliore.

Il figlio di Giove si era sentito come scosso da un defibrillatore, in un millisecondo Jason aveva evocato i venti, evitando di trasformarsi in una macchia fluttuante di grasso semidivino sulla superficie dell'Adriatico.

Tornato a bordo, aveva preso Leo in disparte e gli aveva suggerito una correzione di rotta. Per fortuna l'amico si fidava abbastanza di lui da non chiedere spiegazioni.

<<Posto strano per le vacanze>> commentò il figlio di Efesto, con un gran sorriso. <<Ma il capo sei tu!>>

Adesso, seduto con gli altri in mensa, Jason era così sveglio da dubitare che avrebbe dormito per una settimana. Non riusciva a tenere ferme le mani. Continuava a tamburellare i piedi per terra. Pensò che per Leo quella era la norma, solo che Leo aveva il senso dell'umorismo. Mentre lui, dopo quello che aveva visto in sogno, non aveva molta voglia di scherzare.

Durante il pranzo, riferi la sua visione al resto dell'equipaggio. I ragazzi rimasero in silenzio così a lungo da permettere a Hedge di ingurgitare un sandwich alla banana e burro di arachidi con il piatto e tutto. Daphne gli aveva chiesto come diavolo fosse riuscito ad addormentarsi, e stava per partire con un lungo discorso su come l'avrebbe messo fuori gioco per tre giorni appena finita la discussione, ma Jason fece in tempo a spiegarle che era svenuto per i venti e non era esausto come lei si preoccupava.

La nave procedeva cigolando lungo l'Adriatico, con i pochi remi intatti ancora disallineati dopo l'attacco della tartaruga gigante. Di tanto in tanto, Festus strideva e crepitava negli alto-parlanti, riferendo lo stato del pilota automatico in quella strana lingua meccanica che solo Leo capiva.

<<Un messaggio di Annabeth...>> Piper scosse la testa, confusa. <<Non capisco come sia possibile, ma se è...>>

<<È viva>> concluse Leo. <<Ringrazia gli dei e passami la salsa piccante>> Frank corrugò la fronte. <<Che vuol dire?>>

VIDI | leo valdezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora