XIX.PIPER

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PIPER non ne sapeva granché del Mediterraneo, ma di una cosa era certa: la temperatura non avrebbe dovuto essere così gelida a luglio.

Due giorni dopo che avevano levato l'ancora da Spalato, nubi grigie inghiottivano il cielo. Il mare era agitato e una fredda pioggerella innaffiava il ponte, formando del ghiaccio sui parapetti e le sartie.

<<È lo scettro>> mormorò Nico, sollevando l'antico bastone. <<Non può essere altro>>

Piper era perplessa. Da quando Jason, Daphne e Nico erano tornati dal palazzo di Diocleziano si comportavano in modo nervoso e circospetto.

Doveva essere successo qualcosa di grosso, qualcosa che Jason non poteva raccontarle, qualcosa che Daphne non voleva raccontarle, e che Nico non le avrebbe nemmeno accennato.

Che lo scettro avesse provocato quel cambiamento di clima aveva senso. La sfera nera sulla sommità sembrava prosciugare ogni colore dall'aria esattamente come la persona che lo teneva. Le aquile dorate che la sostenevano emanavano una luce fredda. A quanto ne sapevano, lo scettro era in grado di controllare i morti. Di sicuro diffondeva vibrazioni negative. Hedge gli aveva dato un'occhiata, era sbiancato e aveva annunciato che sarebbe andato nella propria stanza a consolarsi con i video di Chuck Norris.

Anche se in realtà Piper sospettava che inviasse messaggi-Iride alla fidanzata Mellie; negli ultimi giorni il satiro si era comportato in modo bizzarro, ma non aveva voluto raccontarle il perché.

Sì... forse lo scettro poteva provocare una tempesta di ghiaccio anomala. Solo che Piper non ne era convinta. Temeva stesse accadendo qualcos'altro, qualcosa di ben più grave.

<<Non possiamo parlare quassù>> decise Jason. <<Rimandiamo la riunione>>

Mentre si avvicinavano all'Epiro, si erano tutti radunati sul cassero di poppa per discutere di strategia. Però non era il luogo adatto, non in quel momento. Il vento sollevava la brina sul ponte. Il mare sotto di loro ribolliva. Daphne aveva ripreso la sua coperta blu da tenere sulle spalle, il clima freddo metteva sonnolenza alla romana. Piper trovava la stoffa stranamente famigliare, ma non riusciva bene a capire dove altro l'avesse vista.

Le onde non davano molto fastidio a Piper. Il rollio e il beccheggio della nave le ricordavano il surf con il padre lungo la costa della California. Ma Hazel non stava per niente bene. Lei che soffriva di mal di mare anche in acque calme, in quel momento sembrava sul punto di ingoiare una palla da biliardo. <<Devo...>>
Hazel ebbe un conato di vomito e indicò in basso.

<<Sì, vai>> Nico le diede un bacio sulla guancia.

Piper era sconcertata. Nico non faceva quasi mai gesti affettuosi, neanche nei confronti della sorella. Detestava il contatto fisico. Baciare Hazel poi... era quasi come se le stesse dicendo addio.

VIDI | leo valdezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora