4 Lea

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Non avevo mai avuto tanti amici, anzi, ero sempre stata sola, anche quando frequentavo la scuola.

Ero considerata una nerd nella scuola in cui andavo, avevo voti alti e avevo vinto anche due borse di studio.

Alle superiori passavo parecchio tempo in biblioteca e il resto del tempo lo passavo a casa per cucinare con mio padre. Mio padre adorava la cucina.

Mi raccontò che in realtà non era mia madre che cucinava ma ben sì era lui che cucinava per mia madre.

Dopo le superiori conobbi Sasha, l'unica amica che avevo.

Sasha lavorava con me al Bar in centro a New York, ci eravamo conosciute li, il capo ci aveva messe in turno insieme e poi diventammo più di semplici colleghe.

Sasha fu l'unica ad esserci dopo la morte di mio padre.

Sentì bussare alla porta e una chioma rossa si fece avanti abbracciandomi, mi sorrise e tolse le scarpe sdraiandosi sul divano come se fosse casa sua. Sasha abitava in un tri locale a circa sei isolati da me.

<<Fai con comodo>> dissi ridendo di gusto. Kassel si avvicinò alla ragazza e cominciò a fare le fusa in cerca di coccole.

Sasha era l'unica presenza umana, che oltre a me, Kassel tollerava.

<<Cosa mi racconti?>> chiese Sasha sistemandosi sul mio divano marrone aspettando che il micio le salisse in grembo.

<<Nulla di particolare>> risposi sedendomi sul davanzale della finestra.

La brezza di marzo mi smuoveva le ciocche di capelli uscite dallo chignon disordinato creandomi brividi sulle braccia.

<<A me sembra che qualcosa da raccontare lo hai>> disse lei aprendo il cellulare e mostrandomi la foto che stava spopolando sui social in quei giorni.

<<Quel vestito lo abbiamo preso insieme circa un mese fa>> nascosi la testa tra le braccia e poi guardai verso il parco.

Ero decisa a dirglielo sennò lo avrebbe scoperto da sola.

<<Si va bene, abbiamo scopato ma la cosa finisce qui, eravamo ubriachi fradici>> risposi alzando le mani al cielo.

Ero stufa di sentir nominare in continuazione Alexander Blake. Alexander Blake di qua Alexander Blake di là. Basta. 

<<Tu hai passato un intera notte con lo scapolo più ambito di New York e dici che la cosa finisce qui? Non ho parole Lea ti sei superata>> rispose la ragazza. Sasha era scioccata.

Sapeva che non avevo un compagno stabile ma ben si ero propensa ai rapporti occasionali come quello avvenuto con Alexander.

Insisteva sul fatto che la cosa non potesse finire qui. Anche se per me si era chiusa da quando avevo messo piede al di fuori del suo palazzo.

<<Ci siamo incontrati nel ristorante dove lavoro, mi ha lasciato 500 dollari di mancia e ha chiesto di mettermi 1000 dollari in più nello stipendio di questo mese, ma io non voglio averci più a che fare è un gran maleducato>> confessai secca guardandola negli occhi.

Mi aveva fatto avere in una sola sera lo stipendio di un mese e da una parte gliene ero grata ma dall'altra parte mi aveva trattata male. Quei soldi li sentivo sporchi. Come se fossi stata una puttana . Mi aveva umiliata e io lo avevo lasciato fare.

<<La scopata deve essergli piaciuta parecchio allora>> esordì Sasha divertita costringendomi a lanciarle un'occhiataccia.

Sasha prendeva la situazione alla leggera a differenza mia. Sapevo cosa rischiavo ma Sasha provava a farmi pesare meno la situazione.

Secretly From The WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora