20 Lea

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Ero seduta nella metro completamente vuota e deserta. Non c'era nessuno se non qualche escort seduta qua e la.

Dondolavo la gamba accavallata per l'ansia che lentamente mi stava assalendo. Mancavano meno di dieci minuti alla fermata dove sarei dovuta scendere e il cuore stava per esplodermi nel petto.

Mi alzai facendo picchiettare gli stivali neri che mi arrivavano al polpaccio, sorrisi ad un controllore e mi sistemai di fronte ad una delle porte.

La metro frenò e mi aggrappai ad una delle maniglie.

Quando scesi un ondata di aria fresca mi scompigliò la treccia facendo fuoriuscire alcune ciocche di capelli che mi ricaddero sul viso.

Dei leggere brividi a causa della folata di vento mi salirono lungo la schiena e pensai che fosse stata un idea intelligente mettersi la felpa di colore grigio che avevo abbandonato sulla sedia.

Ero vestita molto semplicemente. Era un incontro informale.

Leggings stretti infilati dentro gli stivali alti, una semplicissima magliettina nera aderente e la felpa grigia a coprirmi le spalle nude.

Camminavo in silenzio tra me e me per le strade affollate.

A quell'orario molti turisti erano ancora in giro per fare fotografie ai grattacieli più belli e costosi di tutta la città.

Quando svoltai l'angolo vidi il palazzo di Alexander in bella vista dinnanzi a me. Era parecchio alto e le vetrate erano azzurre. Dall'interno si poteva vedere tutto ma dall'esterno sembravano dei semplici specchi dove le luci degli altri palazzi riflettevano.

Entrai all'interno del palazzo e ad accogliermi ci fu una segretaria completamente vestita di rosso.

<<Lei è la signorina Clive, giusto?>> chiese.

Il suo accento era francese. Adoravo l'accento francese. Mi ricordava qualcosa di raffinato come l'arte.

Annuì con la testa e la segretaria mi accompagnò in ascensore strisciando una carta per poter arrivare fino all'ultimo piano.

Quando Gregor era stato a casa mia mi aveva spiegato che Alexander aveva appositamente messo un sistema di sicurezza per accedere agli ultimi tre piani dell'edificio.

In pochi possedevano la carta che dava il libero accesso all'edificio. La carta poteva essere bloccata in qualsiasi momento, se fosse capitata nelle mani sbagliate non ci sarebbero stati grandi problemi.

Quando le porte dell'ascensore si aprirono vidi Gregor davanti alla porta di ingresso della casa di Alexander. Sorrise e mi fece accomodare all'interno dell'appartamento.

<<Sulla sinistra ci sono delle scalette a chiocciola, salile, ti aspetta li>> sorrise dandomi una leggera pacca sulla spalla e chiuse la porta dietro di se.

Rimasi ad osservare per qualche minuto la casa completamente vuota. Come sempre profumava di pulito. Il letto che era parzialmente visibile era completamente fatto e lindo, i cuscini erano ordinatamente posizionati sul divano e sulle superfici principali non c'era un solo alone di polvere.

Mi avvicinai alle scale a chiocciola fatte interamente di legno e cominciai a salirle facendo attenzione a non inciampare.

Mi ritrovai davanti ad una porta e l'aprì facendomi sospirare quando l'aria fresca mi investì, la richiusi dietro le mie spalle e mi guardai intorno.

Avevo una vista a trecentosessanta gradi dei grattacieli principali della città.

Sorrisi e chiusi gli occhi per poi riaprirli subito dopo guardandomi nuovamente intorno. Guardai sopra la mia testa e vidi come il cielo era completamente ricoperto dalle stelle.

Secretly From The WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora