𝑫𝒐𝒏'𝒕 𝑮𝒐

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Mi svegliai che il sole era ormai sorto. Sentii uno sguardo addosso. Potei percepire il modo in cui mi mangiava e desiderava solo fissandomi. Feci finta di dormire. Chissà che avrebbe fatto o detto in questo modo.

«Dannazione... Perché è così...»
Tartaglia: «Dannatamente sexy?»

Ridacchiai, terminando la sua frase. Aprii un occhio e controllai il suo viso. Si era pietrificata, oltre all'essere diventata un peperone. Mi misi a sedere, controllando perché mi stesse fissando. Avevo la camicia leggermente sbottonata e la giacca si era aperta, rivelando i miei addominali. Ridacchiai di nuovo soddisfatto.

Tartaglia: «Non pensavo di farti quest'effetto.»
Dissi, ammiccando un sorriso.
«Idiota...»

Rispose lei, colpendomi piano la spalla.
Risi nuovamente a quel suo comportamento adorabile. Cazzo se stavo impazzendo per lei.
Si alzò stiracchiandosi subito dopo.

«Quindi alla fine mi hai trovata, eh?»
Tartaglia: «Già. Non volevi?»
Sospirò piano e si girò parzialmente verso di me.
«Pensavo volessi rimanere con Nilou.»
Tartaglia: «Vi siete già conosciute? Comunque perché avrei dovuto?»
Lei sospirò di nuovo. Non potevo crederci. Era gelosa?
«Si, qualche settimana fa e... Mah non saprei... Forse perché è una ragazza carina?»
Tartaglia: «Tu lo sei molto di più.»

Ammisi, appoggiando la testa sul palmo della mano destra, il cui braccio era appoggiato col gomito sulla mia coscia destra. Sorrisi leggermente quando lei arrossì di nuovo.

«Sai benissimo anche tu che questo non è il mio vero aspetto.»
Tartaglia: «Me lo immagino. Non posso?»

Non rispose.
Mi alzai lentamente e mi avvicinai a lei. Le presi il mento tra le dita e la obbligai a guardarmi. Io ero abbastanza più alto di lei, il che la rendeva molto nervosa. La fissai negli occhi, cercando di essere il più sincero possibile.

Tartaglia: «Forse quello che voglio è solo una cazzata che non ricorderai mai quando te ne andrai. Forse non siamo destinati ad amarci. Forse io non dovrei nemmeno essere qui in questo momento e forse tu non dovresti essere in questo universo, ma una cosa la so per certo. Tu mi hai fatto impazzire in un modo che non avrei mai immaginato.»

Rimase in silenzio, non sapendo cosa dire mentre il suo rossore continuava ad aumentare. Continuammo a fissarci per un po'. Poi decisi di rompere il contatto visivo. Chissà quale cazzata avrei fatto altrimenti. Mi girai in silenzio e mi aggiustati camicia e giacca. Il silenzio regnava sovrano.
Stavo per incamminarmi verso la città, quando lei mi prese per il polso.

«Se quello che hai cercato di dirmi è un "ti amo"... Beh... Anch'io...»

Mi girai di scatto verso di lei. Allora anche il destino sapeva essere clemente. La strinsi a me più forte che potevo e la baciai con impeto. Uno così forte da farti girare la testa. Da quanto mi trattenevo? Ormai avevo perso il conto. Non l'avrei mai più lasciata andare. Qualsiasi cosa fosse successa. Iniziai a far scivolare la mano destra lungo il suo fianco destro. Lei mise le braccia intorno al mio collo.  La strinsi ancora più forte a me. Feci scivolare l'altra mano lungo la sua schiena. Si staccò improvvisamente, spingendomi leggermente via.

«N-non possiamo. Non è mio questo corpo... In più... Se passa qualcuno, che facciamo?»
Sospirai. Avrei dovuto aspettare ancora tanto tempo prima di poterla rendere "mia".
Tartaglia: «Almeno promettimi che, se mai dovessi riuscire ad andartene, mi darai l'onore di farti mia a qualsiasi costo.»
Sospirò piano e annuì tristemente.
«Te lo prometto.»

𝒀𝒐𝒖 𝑱𝒖𝒔𝒕 𝒔𝒆𝒆 𝒎𝒆... 𝑨𝒔 𝑨𝒏 𝑬𝒏𝒆𝒎𝒚? [𝑻𝑨𝑹𝑻𝑨𝑮𝑳𝑰𝑨 𝑿 𝑹𝑬𝑨𝑫𝑬𝑹]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora