𝑪𝒂𝒏 𝑾𝒆 𝑺𝒂𝒗𝒆 𝑯𝒆𝒓?

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Mi risvegliai la mattina seguente, in una camera. Mi alzai distrattamente, osservando il panorama, che si poteva notare dalla finestra aperta, alla mia destra. Guardandomi intorno, però, potei notare di essere sola nella stanza. Cercai di ricordare cosa fosse accaduto, ma avevo un vuoto totale. I miei occhi ricaddero sul piccolo anello, al mio dito. L'unica cosa, che, effettivamente, ricordavo, prima di perdere completamente i sensi. Mi controllai, per capire, se fossi stata attaccata o meno - o anche solo per vedere, se avevo i vestiti addosso. Nulla fu fuori posto. Nemmeno un singolo capello. Mi alzai, ancora pensierosa, dal letto, dirigendomi verso la zona pranzo. Non ci misi molto a notare, che non vi era praticamente nessuno.

Camminai piano tra i lunghi corridoi del posto, notando che, ovunque andassi, non riuscivo proprio ad incontrare nessuno. Dopo aver camminato per un'altra buona mezz'ora, decisi di ritornare sui miei passi. Forse, mi stavo immaginando tutto, e, semplicemente, erano andati da qualche parte. Eppure, non riuscivo per niente a scacciare quella strana sensazione di attanagliamento al petto. Qualcosa non andava. Ogni cellula del mio corpo mi urlava di scappare. Di cercare, se ci fosse ancora qualcuno sulla faccia di questo pianeta. Di sapere dove fosse finito il ginger. Tuttavia, scacciai immediatamente dalla mente quella inutile e stupida paura. Non aveva senso averne, dopotutto. Eppure, più cercai di non pensarci, più il petto faceva male. Mi sedetti distrattamente ad una delle sedie del piccolo tavolo rotondo nella zona pranzo. Il silenzio era quasi insormontabile. Mi sembrava come se fossi l'ultima rimasta in vita nell'intera faccia della Te... —Hem. Teyvat. Cercai, con tutta me stessa, di ricordare cosa fosse accaduto la sera prima. Tuttavia, più ci provavo, più la testa iniziava a girarmi vorticosamente. Come sono finita in quella stanza? Dove sono andati tutti?, domande infinite tormentavano la mia povera mente, ormai stremata dai vari tentativi di ricordare. Ormai arresa, appoggiai la testa tra le mie braccia, poste sul tavolo di fronte a me. I miei occhi si posarono di nuovo sull'anello, poco dopo. Pensavo che finalmente i problemi non sarebbero mai più tornati, e invece... Scossi vigorosamente la testa. Non potevo demoralizzarmi proprio in un momento come questo. Mi alzai di scatto dalla sedia, facendola cadere a terra, per la trova forza usata. Le mie gambe si mossero da sole verso il posto dove credetti si trovasse la stanza di Mavuika. Sperai vivamente, che, almeno lei, fosse presente. Che, almeno lei, sapesse cosa stesse accadendo. Dove avrei potuto ritrovare i miei amici. Aprii di scatto la porta, trovando la stanza vuota. Non seppi esattamente cosa sperai di trovare. Da quel che Kachina ci aveva spiegato, non è nemmeno del tutto una vera dea. Un piccolo sospiro fuoriuscì dalle mie labbra. Tutto questo iniziava seriamente a mettermi i brividi, e a farmi perdere del tutto quelle piccole pazienza e sanità mentale, che, ormai, mi erano rimaste. Il mio sangue si raggelò nelle vene, appena sentii una risata agghiacciante echeggiare ovunque. Era come se fosse uno spettro, ma allo stesso tempo fosse proprio qui, di fronte a me. Quella risata fu davvero troppo, per la mia povera mente. Mi tenni la testa con le mani, ripetendomi di averlo solo immaginato. La solitudine poteva giocare brutti scherzi, a momenti. Un altro eco riempì il posto, facendomi rabbrividire. Un altro sussurro da parte mia, fu l'unica risposta. Non è reale. Non può esserlo, fu l'unica cosa, che riuscii a pensare, in quell'istante. Un altro eco. Poi un altro, e un altro ancora. Infine, il silenzio. La mia vista si appannò per qualche momento, prima di perdere i sensi. Rinvenni, di nuovo, su un letto. Stessa stanza di prima. Mi guardai freneticamente intorno. I miei occhi saettarono, dopo non averci fatto attentamente caso, alla figura del ginger di fianco a me. Sembrò dormire serenamente. Feci un sospiro di sollievo. Era solo un incubo. Perché mi preoccupo così tanto?, pensai, mortificata da me stessa. Eppure, nel mio petto vi era una strana sensazione. Qualcosa mi diceva, che non era stato solo un sogno. Scossi vigorosamente la testa, tentando di scacciare quel pensiero, invano. Eppure, era così... Reale, pensai, decisamente ancora scossa, da quello che sembrò essere un incubo. Il mio corpo rabbrividì, al solo pensiero di quella risata agghiacciante e malefica. Doveva sicuramente essere quella del rapitore di mio fratello e Lumine. Di certo, non sembrò appartenere ad un ragazzo, bensì ad una persona abbastanza anzianetta. Di solito nelle storie Disney i cattivi o sono degli anziani o sono delle streghe/stregoni, pensai, ripensando alla risata. Non posso essere finita in un mondo con un tizio basato sulla Disney... Giusto? Sarebbe troppo ridicolo..., aggiunsi, facendo l'ennesimo sospiro, prima di appoggiarmi nuovamente sul letto di schiena. I miei occhi si posarono nuovamente sul rosso, al mio fianco. Quel mondo, senza di lui, sembrava così... Vuoto, riflettei, ancora intontita. Di certo, non avrei voluto vivere in un mondo del genere. Senza nessuno. Senza di... Lui. Semplicemente, non ci sarei riuscita. I miei occhi, pian piano, iniziarono a socchiudersi, fino a farmi cadere in un sonno profondo. Sperai vivamente, di non fare di nuovo quel sogno orribile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 28 ⏰

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𝒀𝒐𝒖 𝑱𝒖𝒔𝒕 𝑺𝒆𝒆 𝑴𝒆... 𝑨𝒔 𝑨𝒏 𝑬𝒏𝒆𝒎𝒚? [𝐓𝐀𝐑𝐓𝐀𝐆𝐋𝐈𝐀 𝐗 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora