«Aspetta cosa?! Adesso sarebbe colpa mia?! Al massimo sarebbe colpa TUA. Sei tu che mi hai invitata a cenare fuori!»
Tartaglia: «Resta il fatto che se siamo in questa situazione è solo per colpa tua. Le leggi dell'universo, di quest'universo, stanno cambiando per mezzo tuo e del tuo arrivo.»Sto tipo mi fa davvero saltare i nervi... Mi guardai intorno, ma tutto quello che potei vedere fu il buio. Un buio più scuro della pece. Mi attaccai istintivamente a lui senza guardarlo negli occhi per l'imbarazzo. Poi, all'improvviso, l'ultima cosa che vidi, fu lui che mi correva incontro - come se, di punto in bianco, mi fossi spostata - e, soprattutto, il suo sguardo preoccupato.
Mi svegliai che fu mattina. Mi guardai intorno e notai che ero da sola nella stanza, Paimon non c'era e non credetti nemmeno di trovarmi più a Liyue, in quanto la stanza in cui mi trovai in quel momento fu molto diversa da quella che avemmo prenotato il giorno prima. Mi alzai di scatto dal letto e per poco non rischiai di cadere al suolo. Mi guardai la caviglia e notai che era slogata. Quand'era successo? Perché non ricordavo nulla? Appoggiandomi piano al muro, tentai di avvicinarmi alla finestra.
«Ina...zuma...?»
Perché mi ritrovai in Inazuma? Cosa stava succedendo veramente? E poi, ripensai alla sera precedente.
«Non... Ricordo nemmeno con chi stavo prima di perdere i sensi...»
Qualcosa non quadrava e di brutto anche. Uscii di corsa dall'abitacolo, dimenticandomi letteralmente del dolore alla caviglia. Sentii come se mi stessi dimenticando di qualcosa. Qualcosa di davvero importante. Di qualcuno, ma non ebbi la minima idea di cosa fosse.
Vidi una donna passarmi di fronte e la fermai.«Scusi, per caso sa se ieri sera è successo qualcosa?»
Signora: «Niente di particolare, perché?»
«(Non posso di certo dire che non ricordo nulla del giorno precedente...) Sono arrivata da poco e non ho la minima idea di cosa succeda in questa regione. Volevo giusto informarmi. Grazie lo stesso.»La donna fece un leggero inchino e se ne andò. Ed ora? Cos'avrei fatto? Senza ricordi non ho nemmeno una pista...
???: «Ohi! Mi senti? Sto parlando con te.»
Alzai di scatto lo sguardo e ciò che vidi fu un ragazzo biondo vestito di rosso.
«(Thoma?) Hu? Oh si, scusa. Ero immersa nei miei pensieri. Hai detto qualcosa?»
Thoma. «(Davvero questa è la tipa di cui parlava Ayaka-sama?) Dicevo... Tu devi essere la persona di cui si sente tanto parlare.»Annuii leggermente, seppi già dove volesse andare a parare.
Dopo aver discusso di tutto quello che ci fosse da sapere su Inazuma, come immaginai, mi portò da Kamisato Ayaka, la sorella minore di Ayato. Come da storia dissi prima no e poi, secondo i vari avvenimenti che accaddero di lì a poco, decisi di unirmi.Sospirai pesantemente. Quando sarebbe finito tutto questo? Ma soprattutto, che starà pensando la mia famiglia? Mi buttai di peso sul letto - di cui solo ora mi accorsi del bellissimo color pesca delle lenzuola ed il buon profumo di sakura che veniva dalla finestra - e seppellii il viso nel cuscino. Questa mattina fui così scossa che non diedi nemmeno un'occhiata alla stanza.
Dalla finestra si poteva vedere il mare che si stagliava sulla piccola spiaggia. La mattina dovrebbe poter entrare un bellissimo spiraglio di luce soffusa del sole e la notte quella della luna piena che brilla ogni volta nel cielo costellato di stelle.
Mi affacciai alla finestra per ammirare il panorama e presi una grande boccata d'aria fresca. Tornai a guardare l'interno. Non c'era molto, giusto l'essenziale. Comodino, letto, armadio, tavolino con sedie. all'improvviso il mio stomaco brontolò e mi venne in mente che, per tutta la giornata, non avevo minimante toccato cibo. Uscii piano dalla porta e feci un giro tra le strade semi-deserte. Presi qualcosa da mangiare e da bere dai chioschi in giro e mi fermai ad ammirare ogni singolo posto della zona e poi, infine, mi sedetti su una scogliera ad ammirare l'orizzonte. In un giorno era già successo così tanto, ma la mia avventura in Inazuma non era ancora giunta al termine. E dopo? Quando tutto questo finirà... Tornerò a casa? Venni sopraffatta da un senso di vuoto. Il mio desiderio di tornare a casa era reale, ma, se sarei tornata a casa come se nulla fosse mai accaduto... Allora che senso aveva quest'avventura? Più mi sforzavo e più non capivo.
In quel momento sentii una voce chiamarmi. Una voce familiare. Familiare? Ma di chi era...? Mi girai di scatto e colui che mi ritrovai di fronte fu un ragazzo simile a Thoma - o forse era il contrario? -, coi capelli color arancio e leggermente più alto di lui, che respirava a fatica, come se avesse corso per ore.«Ci conosciamo?»
Inclinai leggermente la testa in segno di curiosità, ma vidi solo dubbi nel suo sguardo.
Tartaglia: «Mi prendi in giro... Vero?»Scossi la testa in segno di negazione e mi rimisi a fissarlo. A ripensarci bene, non potei negare che fosse davvero carino.
«Però mi hai chiamata per nome... Quindi suppongo che tu mi conosca. Hai letto di me sui giornali o ne hai sentito parlare?»
Più parlavo, più sembrava scioccato. Avevo detto qualcosa di strano? Il ragazzo mi prese per le spalle.
Tartaglia: «Cosa ti ha fatto? Perché non mi riconosci?! Sono io, Childe!»
«Chi? Che mi avrebbero dovuto fare? Di cosa stai parlando esattamente?»
Questo tizio mi stava seriamente iniziando a spaventare.
Tartaglia: «A proposito... Dov'è Paimon?»
Disse improvvisamente, guardandosi intorno ancora scosso dalle mie domande.
«Mi sono svegliata sta mattina che non c'era, non so dove sia.»
Tartaglia: «Quindi... Non ti ricordi solo di me?»
«In realtà non ricordo nemmeno cosa sia successo ieri. Mi sono risvegliata in una stanza diversa da quella che avevamo prenotato-Ma aspetta perché ti sto dando retta?»
Tartaglia: «*sospiro* A quanto sembra dovrò rispiegarti tutto...»__________________________________
POV. TARTAGLIA
__________________________________Dovetti rispiegare ogni singola cosa e raccontargli di ieri sera, ma ogni tanto nei suoi occhi, mi sembrava di scorgere qualcosa di diverso che non mi disse e di cui non accennò nemmeno. Dopo aver chiacchierato fino all'alba, si addormentò sull'erba comoda della scogliera. L'osservai dormire serena, anche se fino a poco fa sembrava così spaventata e la coprii con la mia giacca. Fu in quel momento che mi accorsi della benda alla caviglia. Qualsiasi cosa l'abbia rapita, deve averla ferita. Mi sdraiai di fianco a lei. Da adesso in poi, l'avrei protetta e guidata. Questo era diventato il mio compito ed obbiettivo, ormai.
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«Vi sareste aspettati una svolta del genere? Immagino di no lol. Comunque ho avuto un po' di difficoltà a scrivere la parte con Thoma perché non ricordo quando ho iniziato a scrivere questa storia (voi la leggerete, molto probabilmente, quando uscirà la 4.7/4.8) e poi alla fine ho deciso che farò finta che la ragazza sappia già tutto fino alla parte finale di Inazuma.
Inoltre penso abbiate notato che mancano le parti con Dain ed anche che sembra come se Aether non esista in questo universo, bhé scoprirete presto il perché uwu.»
Aether: «Detto questo... Bye piccoli pervyyy!»
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𝒀𝒐𝒖 𝑱𝒖𝒔𝒕 𝐒𝐞𝐞 𝐌𝐞... 𝑨𝒔 𝑨𝒏 𝑬𝒏𝒆𝒎𝒚? [𝑻𝑨𝑹𝑻𝑨𝑮𝑳𝑰𝑨 𝑿 𝑹𝑬𝑨𝑫𝑬𝑹]
FanfictionChe dire... Il titolo dice tutto owo! (Nel prologo si parla di come ha avuto inizio la storia, quindi leggetelo, mi raccomando uwu). Una cosa... Aspettatevi di tutto. P.S. - Seguirà solo l'Archon quest ed escluderà qualsiasi altra cosa presente in g...