𝑳𝒐𝒗𝒆 𝑰𝒔 𝑺𝒐𝒎𝒆𝒕𝒉𝒊𝒏𝒈 𝑺𝒕𝒓𝒂𝒏𝒈𝒆, 𝑫𝒐𝒏'𝒕 𝒀𝒐𝒖 𝑻𝒉𝒊𝒏𝒌?

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Mi svegliai che fu ormai giorno. Gli uccelli cinguettavano spensierati nel cielo azzurro. Mi guardai di fianco e vidi la ragazza ancora addormentata. Dovevo ammettere che era proprio carina. Scossi energicamente il capo. Che andavo pensando? Non è il suo corpo, non posso sapere se è carina o meno. Sperai solo che quella poveretta potesse tornare a casa presto. Mi misi a sedere ed osservai le onde che si stagliavano sulla costa, quando sentii mugugnare accanto a me.

«No Lucas... Non mangiare anche la mia fetta...»

Ed ora chi era Lucas? In quel momento notai che di lei non sapevo minimamente nulla. Forse era pure fidanzata... Dovrò assolutamente evitare di avvicinarmi troppo a lei o potrei rimanerci ferito.

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POV. (T/n)
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Mi svegliai con le lacrime agli occhi. Avevo sognato la mia famiglia. La prima volta dopo tutto il tempo passato in questo mondo. Chissà quanto tempo era trascorso nel mondo reale. Forse mesi... Non potei sentirmi sopraffatta dallo sconforto. Il ginger era ancora accanto a me, quindi non potevo per nulla al mondo mettermi a piangere. Asciugai di fretta e furia le lacrime e, nel farlo, la giacca, che non avevo notato di avere addosso, scivolò lentamente sul mio grembo. La presi titubante e non potei fare a meno di annusarne il profumo. Seriamente... Ma che stavo combinando?

Tartaglia: «Buongiorno.»
Saltai sul posto dallo spavento. Mi aveva vista?! Che qualcuno mi dica di no... Onegai...
«G... Giorno...»

Potei sentire benissimo la sua flebile risata. Mi aveva beccata in fragrante... Che idiota che sono stata. Sospirai rumorosamente e questo lo fece scoppiare in una sonora risata.

Tartaglia: «Ti piace così tanto il mio profumo?»
M'irrigidii sul posto.
«NON É COME PENSI!»
Tsrtaglia: «Hai, hai.»

Disse continuando a ridacchiare. Mi ero appena buttata la zappa sui piedi da sola... Avevamo iniziato davvero bene, guarda...
Dopo aver chiacchierato per qualche tempo, c'incamminammo verso la prossima tappa dell'Achon quest di Inazumi, anche se lui si è nascosto per la maggior parte del tempo per non farsi vedere dagli altri. Come da programma, arrivò la battaglia finale contro Raiden Shogun. Come ci si sarebbe aspettato, era davvero difficile. Ogni volta che provavo a colpirla, si spostava senza fatica e questo mi ha fatto quasi ammazzare.
Senza l'aiuto di Yae Miko probabilmente non sarei mai riuscita a superare quella battaglia, certo anche il ginger ha dato una mano, ma dettagli. Chi avrebbe mai detto che sarebbe stato così difficile nella realtà? In game potevo usare Zhongli per lo scudo ed evitare di subire danno, ma questo non era un gioco. Era la realtà e, anche se potrei tornare in vita una volta morta, non è detto che potrò all'infinito.
Di punto in bianco mi fermai sul ciglio della stradina piccola vicino all'Adventurers Guild, osservando i miei piedi. E se le morti fossero contate? E se prima o poi non potessi più tornare in vita? Cos'accadrebbe?

Tartaglia: «Qualcosa non va?»

Sentii improvvisamente i passi di fronte a me cessare ed il suo sguardo posarsi su di me. Il solo sentire i suoi occhi posarsi sul mio corpo, mi resero irrequieta e tutte le lacrime che avevo cercato di trattenere fino ad ora, sgorgarono come un fiume in piena. Caddi in ginocchio e mi coprii il volto con le mani, iniziando a singhiozzare. Riuscii solo a sentire il ragazzo corrermi incontro ed inginocchiarsi di fianco a me.

Tartaglia: «Sei ferita?! Ho fatto qualcosa di strano?!»

Scossi leggermente la testa ancora in preda al panico ed alla tristezza e poi, all'improvviso, sentii delle braccia stringermi a sé con affetto. Seppellii il volto nel suo petto e non dissi nulla per il resto del tempo, almeno fin quando non mi fui calmata. Per la prima volta durante tutto il mio viaggio, temetti di starmi avvicinando troppo a qualcuno a cui avrei poi dovuto dire addio per sempre e la cosa non mi piacque minimamente, ma in quel momento ne ebbi davvero bisogno. Avevo bisogno della sua presenza accanto a me per non rischiare di impazzire del tutto. Ce l'avrei fatta a mantenere la lucidità per il resto del viaggio?
Mi scostai lentamente dalla sua presa salda su di me.

«Scusa... Adesso sto bene.»
Tartaglia: «Sicura?»

Mi guardava ancora dubbioso, incerto se lasciarmi o meno. Annuii leggermente e mi alzai lentamente, accettando il suo aiuto. Non posso far altro che continuare ad andare avanti per ora. Prossima tappa: Sumeru.

𝒀𝒐𝒖 𝑱𝒖𝒔𝒕 𝑺𝒆𝒆 𝑴𝒆... 𝑨𝒔 𝑨𝒏 𝑬𝒏𝒆𝒎𝒚? [𝐓𝐀𝐑𝐓𝐀𝐆𝐋𝐈𝐀 𝐗 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora