𝒀𝒐𝒖 𝑱𝒖𝒔𝒕 𝑺𝒆𝒆 𝑴𝒆... 𝑨𝒔 𝑨𝒏 𝑬𝒏𝒆𝒎𝒚? [𝐓𝐀𝐑𝐓𝐀𝐆𝐋𝐈𝐀 𝐗 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑]

𝑻𝒉𝒆 𝑭𝒐𝒓𝒕𝒓𝒆𝒔𝒔 𝒐𝒇 𝑴𝒆𝒓𝒐𝒑𝒊𝒅𝒆

Una volta intrufolata nella loro base segreta, situata in una piccola zona nascosta sott'acqua, scoprii moltissime informazioni che avrebbero potute essere molto d'aiuto a Navia. A quanto sembrava la persona chiama Vacher e il suo amore, Vigneire, avevano l'abitudine di andare ad esplorare rovine abbandonate insieme. Purtroppo un giorno quest'ultima venne in contatto con la Primordial Seawater, dissolvendosi. Vacher, però, non poté avere la stessa sorte, in quanto non era un abitante di Fontaine. Dopo l'accaduto, iniziò a sperimentare con varie donne che tenevano la stessa età di Vigneire. Dissolvendo ognuna di loro in acqua, senza alcun successo di invertire il processo. Più leggevo e più mi sentivo in colpa per le povere donne ormai non più tra noi. Anche questo Vacher, però, mi mise un po' di tristezza. Aveva orribilmente perso la sua amata. Ciononostante, non gli dava la libertà di fare una cosa del genere. Guardando di qua e di là, potei notare che l'uomo aveva tenuto le loro cose nel nascondiglio. Mentre controllavo se vi erano altri indizi, venni in contatto con una prova molto importante. Vacher iniziò il business del Sinthe, tentando anche di esecutare Callas quando si mise sulla sua strada. Tuttavia quel giorno, l'esecuzione non andò come programmato, finendo per far dissolvere l'assassino, facendo ricadere la colpa su Callas. Dopo aver cercato per tutta la stanza, venni in contatto con un pezzo di carta. I miei occhi sgranarono quando lessi distrattamente uno dei nomi scritti sopra. Marcel. La lista sembrava essere piena di nomi da dare ai loro figli. Uscii di corsa da quel posto, dritta verso l'Opera per aiutare Navia ad incarcerare il colpevole. Arrivai appena in tempo, riuscendo così a metterlo dietro le sbarre. Finalmente questo caso era chiuso. I miei occhi si soffermarono sulla figura del ginger. Era da così tanto che non lo vedevo... Qualcosa dentro me, però, mi diceva che la questione non era affatto chiusa.

Tartaglia: «Bene ora, non è stato questo un delizioso dramma? Il villain è stato catturato, giustizia è stata servita, gli sbagli del passato sono stati corretti ed è un grande lieto fine. Poiché è stato un fantastico show, lascerò scivolare la falsa accusa arrecatami. In entrambi i casi, ho ancora degli affari da sbrigare, quindi, se voleste scusarmi...»

Vidi il ginger camminare verso l'uscita. Ridacchiai silenziosamente. Anche in un momento del genere, non smetteva mai di essere calmo.

Neuvillette: «Mr. Tartaglia, aspetti solo un momento, per favore.»

Il mio cuore perse un battito. Il nervosismo stava tornando. Notai con la coda dell'occhio che mi lanciò una piccola occhiata, prima di fare come gli era stato detto.

Tartaglia: «Oh, adesso cosa? Niente di tutto questo ha a che fare con me.»
Neuvillette: «Secondo il protocollo del tribunale, in quanto questo processo è iniziato a causa di un'accusa nei suoi confronti, dev'essere fatto anche un verdetto per l'accusa iniziale prima che il processo si concluda.»

Ecco..., pensai. Il mio brutto presentimento non tardò a realizzarsi. Eppure mi sembrava essere solo l'inizio del problema. Qualcosa dentro di me diceva che non l'avrei più visto per davvero molto tempo. Quel qualcosa mi diceva che era in pericolo, ma non potevo fare nulla per evitare che gli accadesse il peggio. Chi ero io per aiutarlo? A mal a pena sapevo difendermi. Osservai la scena in silenzio.

Tartaglia: «Ah andiamo, è davvero così necessario? Non avete già catturato il vero criminale? Non è ora per personaggi secondari come me di uscire dal palco a sinistra?»
Neuvillette: «Rispetti le leggi di Fontaine, per piacere. Questa è sempre stata la regola.»

Notai il ginger sospirare, arrendendosi alla realtà. Speravo con tutta me stessa che il mio presentimento non fosse vero. Che non gli sarebbe successo assolutamente niente. Lo vidi spostarsi verso il piano superiore, posizionandosi al posto dell'accusato. Sentivo il cuore battere a mille. Tentai in ogni modo di rimanere calma.