Dopo quella giornata, alcune settimane passarono. Io e Navia continuammo ad investigare su ciò che stava accadendo a Fontaine: sparizioni di donne, crimini nell'ombra, la morte del padre di Navia, la profezia di Fontaine. Tutto sembrava combaciare alla perfezione. Tutto sembrava puntare ad un singolo colpevole. Il problema era... Chi? Chi era quella mente malvagia dietro tutti questi crimini? Soprattutto... Perché lo faceva? Per il semplice gusto di farlo? Chi era poi questo "Vacher" di cui l'Oceanid stava parlando? Quante domande vi erano senza alcuna risposta al momento. In più il ginger non si fece più vivo dopo quella mini conversazione all'Opera. E poi quell'Oceanid. Doveva sicuramente essere una delle donne dissolte. Era l'unica spiegazione logica. Mi divincolai infine dai miei pensieri, ancora scossa da ciò che avevamo appreso, spostando poco dopo lo sguardo verso il volto stanco di Navia. Ultimamente dormivamo molto poco per poter ottenere più informazioni possibili. Entrambe eravamo stremate. Stanche dalle troppe notti insonne passate a rimuginare sui crimini. Eppure qualcosa mancava. Spostai distrattamente lo sguardo sulla pila di fogli di fronte a me. Come faceva tutto questo a centrare con la profezia? Come poteva una persona scomparire e divenire acqua di fronte agli occhi di qualcuno? Cosa vi era davvero dietro a tutti quegli incidenti? Soprattutto perché avevano cercato di prendere di mira proprio Navia? Sospirai pesantemente. Essere andate a cercare informazioni su questo Vacher da Neuvillette non aveva portato alcuna nuova novità. Sostanzialmente eravamo punto e a capo. Sembrava come non fosse mai esistito. Per non parlare che quella volta stesse piovendo, come la notte in cui...
Navia: «Dovresti andare a riposarti.»
Sospirò lei stancamente al mio fianco, riportandomi alla realtà. Scossi piano il capo, poggiando gli occhi stanchi sulla sua figura appoggiata al legno scuro del tavolino.
«E lasciarti qui da sola a riflettere? Navia, per favore. Sei stanca quanto me. Se vado a letto io, ci andrai anche tu.»
Risposi noncurante di come avrebbe potuto prenderla. Ormai eravamo molto amiche, non l'avrei lasciata lavorare per ore senza sosta tutta da sola. Non in quello stato.
Navia: «Però...»
«So che vuoi risolvere il caso.»
La interruppi bruscamente, prima di continuare la frase.
«Lo voglio quanto te. Ma ci stiamo distruggendo in questo modo. Così facendo saremmo addirittura troppo stanche per sostenere la causa.»La guardai, ancora indecisa su cosa avrebbe fatto o come avrebbe reagito alla mia preoccupazione per la sua salute. Sapeva essere davvero testarda alle volte.
Navia: «Hai ragione...»
Disse, infine, sospirando, dopo qualche minuto di silenzio. Sorrisi piano alla sua decisione. Ero contenta che avesse compreso. Dopo averla aiutata a rimettere i fogli al proprio posto, mi diressi nella stanza dove alloggiavo. Una volta sdraiata sul letto, caddi quasi immediatamente tra le braccia di Morfeo. Mi svegliai la mattina seguente. Avevo un mal di testa insopportabile per le troppe ore insonne precedenti. Mi alzai stancamente e controvoglia dal comodo letto, uscendo subito dopo dalla stanza. Sbadigliai leggermente, ancora intontita. Spostai lo sguardo sulla figura seduta al tavolino. Sospirai esasperata, avvicinandomi piano a lei.
«Da quanto sei sveglia?»
Le chiesi gentilmente, ancora mezza addormentata.
Navia: «Da qualche minuto. Tranquilla ho dormito, mi sono solo svegliata prima di te. Dormito bene?»Ridacchiai leggermente alla domanda. Ero crollata dalla troppa stanchezza, quindi non ne ebbi letteralmente alcuna idea. Risposi un semplice "credo", sedendomi di fianco a lei.
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𝒀𝒐𝒖 𝑱𝒖𝒔𝒕 𝒔𝒆𝒆 𝒎𝒆... 𝑨𝒔 𝑨𝒏 𝑬𝒏𝒆𝒎𝒚? [𝑻𝑨𝑹𝑻𝑨𝑮𝑳𝑰𝑨 𝑿 𝑹𝑬𝑨𝑫𝑬𝑹]
FanfictionChe dire... Il titolo dice tutto owo! (Nel prologo si parla di come ha avuto inizio la storia, quindi leggetelo, mi raccomando uwu). Una cosa... Aspettatevi di tutto. P.S. - Seguirà solo l'Archon quest ed escluderà qualsiasi altra cosa presente in g...